Caro Testa Dura,
la cortesia con cui mi hai risposto, merita un mio personale apprezzamento
L'argomento da te sollevato, tra l'altro, necessita una risposta decisamente un pò articolata, non foss'altro che il problema dell'autonomia del calatino, intesa come zona, ha radici storiche forse non note ai più, ma sicuramente oggetto di svariati dibattiti nel corso degli ultimi anni.
In breve: Caltagirone era stata designata quale capoluogo di una vasta zona comprendente l'attuale provincia di Enna e parte di quella di Catania, nel corso del ventennio mussoliniano. Era, infatti (e di fatto lo è anche adesso) il centro più importante di quel territorio (già allora contava 40.000 ab.); nulla a che vedere con Enna (in pizzo alla montagna e con soli 18.000 ab.) che però aveva in Napoleone Colajanni un suo prestigioso concittadino contiguo al fascismo, mentre Caltagirone aveva dato i natali a Luigi Sturzo, antifascista e da poco costreto all'esilio.
E così Enna fu fatta capoluogo di Provincia e Caltagirone, invece, no.
Devo dire, però, che nel corso degli anni, la nostra città ha goduto di una certa forma di autonomia "non scritta" nell'ambito della provincia di Catania.
Caltagirone, infatti, è sede di diocesi, di collegio senatoriale, di distretto telefonico (
), di Tribunale, di uno degli ospedali più grandi della Sicilia. Sede di Compagnia CC, G.d.F., Commissariato di P.d.S, distaccamento di Polizia stradale. Vi sono presenti tutti gli istituti di ogni ordine e grado, facoltà universitarie e tanto altro ancora.
Insomma, la lontananza geografica (75 km) dal capoluogo etneo (e non solo geografica; il dialetto calatino, ad esempio, ha una cadenza totalmente differente da quello tipico dell'aera catanese, avvicinandosi più a quello del ragusano) è stata in parte sopperita da una serie di piccole conquiste "amministrative" che hanno reso Caltagirone una municipalità con un'autonomia particolarmente spiccata nell'ambito della provincia etnea.
Per quanto riguarda il mio tifare Catania: è una questione di cuore, privata, legata alla mia infanzia. Un amore calcistico che mi sono poi portato dietro fino agli anni più belli della mia vita, quelli universitari, passati nella Catania dei primi anni novanta...
Amore calcistico assolutamente slegato (a differenza tua) dal giusto orgoglio per la mia città d'origine. Sono e resteranno, almeno per me, due cose assolutamente diverse. Calcisticamente parlando, poi, Caltagirone (a differenza di Acireale e dell'Acireale) ha un passato e un presente decisamente irrilevanti...
Chiudo, pertanto, con un calcistico "forza Catania"!
E non te la prendere se, da calatino, ho qualche difficoltà a capire in fondo tutto questo astio che cova tra voi e la città di Catania.
Quanto all'Acireale calcio, vi auguro ogni bene
Un saluto!