Poco più di un anno fa venne escluso dai campionati professionistici l'Acireale calcio 1946, quarta squadra siciliana per titoli e blasone, prima per immagine al di fuori della Sicilia, unica e sola per tutti gli acesi che si rispettino.
Sulle vicende, tanto simili a quelle tra Como e Genoa, che hanno portato al fallimento della gloriosa suadra acese abbiamo già discusso più volte in questo topic: è sufficiente solo ricordare che tutto ha trovato origine nei vergognosi fatti del 2004, con pulvirenti che abbandona l'Acireale per traslocare armi, bagagli e patrimonio contabile verso il Catania. Chi vuole apporfondire ha molti elementi per farlo in questo topic dove si è parlato a lungo della cosa e i difensori a oltranza del malpassotu non sono riusciti a trovare uno straccio di serio argomento a suo favore, deidcandosi solo al consueto sport degli insulti.
Ma il malpassotu non merita troppa attenzione. Merita più attenzione invece osservare come l'ascesa del Catania, oltre a nuocere direttamente all'Acireale, abbia cannibalizzato anche le altre relatà sportive vicine.
Ad esempio, il Giarre è retrocesso e non riesce a riprendersi, anche perché ha preso la sua tifoseria (il giorno della sua retrocessione alcuni giarresi persino esultavano per la promozione del ct: contenti loro).
In sostanza, la promozione e la successiva salvezza del ct, quantunque nefaste per l'immagine della città e della Siclia tutta (dato quello che è successo), hanno distrutto, con il tipico tocco di re mida al contrario, tutto quello che si muove attorno.
L'Acireale, miracolosamente, contro tutto e tutti, resiste. Resiste perché incarna la passione e l'orgoglio di una città che non vuole cedere allo strapotere catanese, che vuole rendere testimonianza di una fede incrollabile, che non si arrenderà... mai!
Oltre mille acesi, domenica scorsa, hanno commemorato il misfatto dell'8.7.2006. Ricordatevi che noi combattiamo anche per voi, giarresi, paternesi, calatini, puntesi, misterbianchesi, perché anche voi siete vittime dell'arroganza del capoluogo. Noi acesi, siamo la punta di lancia della rivolta perché abbiamo più tradizione e più radici, ma un giorno anche voi vi ribellete all'idea di essere catanesi di serie B, e ci ringrazierete.
Forza Acireale