Intervengo, sia pure controvoglia, perché (come purtroppo spesso gli capita) il mio concittadino Trunz finisce per ottenere con i suoi interventi appassionati (glielo riconosco) ma altrettanto sconsiderati (e bigogna pure dirlo) effetti assolutamente contrari a quelli da lui voluti.
Partigiano della benevolenza verso Catania, finisce per essere trattato come una pezza. Sembra però goderci, e allora ben gli sta, dato che nonostante i miei ripetuti inviti, non cambia mai direzione.
E' bastato un riferimento alla ovvia e legittima aspirazione di Acireale a diventare provincia (d'altronde a tutti nota e pienamente coerente con gli interessi acesi e dei dintorni) per scatenargli contro tutta la Cavea catanese.
Dalla cucca Maru Spina (cuugiiinuu!! Ma davanti alla zia Venerina e allo zio Sebastiano non ti dai tanto arie di catanisazzu, anzi sei tutto ossequi e piripì e piripò e Catania What's that?!!), al caro Marco 69, tanto assennato e perbene tranne quando parla di Acireale che gli deve stare proprio sui cosiddetti, al vecchio Diegos che dalle brume inglesi straparla di provincialismo e cultura (ma la perfida Albione non è passata di moda, dopo gli scandali finanziari? E poi una volta non eri l'ultrà anti catanese, o ricordo male?), alla new entry Caprarupens (nomen omen) che non capisce che l'unione a Taormina (guarda come suona bene provincia di Acireale-Taormina) sarebbe per entrambe le città la libertà dalla prevaricazione di Catania e Messina (o forse lo capisce sin troppo bene... e teme che lo capiscano anche acesi giarresi e taorminesi... lui è catanese, del resto, bisogna capirlo).
Ma parliamo di calcio.
L'Acireale è vivo e vegeto, e questo basta a darvi la cicuta e a darvi un clamoroso fastidio che ci fa morire dal ridere, perché è l'emblema della vostra intima debolezza, non tanto bene nascosta dietro i soliti atteggiamenti da spacconi e da "sperti".
Non è bastato un ct in serie A - peraltro sostanzialmente a propagandare il caso Raciti, il mobbing (e ora a Bizzarri che faranno?), i ritiri "vivaci" in Val d'Aosta, i calci agli allenatori avversari, ecc. ecc - a fare sparire la tifoseria granata e la sua testarda dedizione alla propria città e alla propria causa. Mi leggo i vecchi post che pronosticavano frotte di acesi al Cibali e mi ciaccu dalle risate.
A farci secchi, comunque, ci hanno provato in ogni modo, con il procurato fallimento, la studiata retrocessione addirittura in Promozione, la suggerita ostilità della Lega Sicula, il silenzio degli organi di stampa e delle TV locali.
Hanno provato in tutti i modi a scompaginare la società e la squadra granata, a disperdere la tifoseria, a ricordare agli acitani che agli schiavi non si addice alzare la testa; ma invece no, ancora legioni di acesi allo stadio (dove mai è visto in Eccellenza, a Catania ai bei tempi allo stadio andavano cinquecento persone), ancora una città tutta dietro al gonfalone granata, che guarda con suprema e altera indifferenza alle sorti, inevitabilmente temporanee, del pur vicino "squadrone" rossoblu.
Il tempo passa, le sorti cambiano, c'è chi raggiunge il fondo e risale, chi tocca il tetto e poi ridiscende. Alla fine, tutto si compensa, e i conti si fanno alla fine.
Aspetteremo forse anni, ma prima o poi torneremo a strabattere il Catania (non vi preoccupate, ci sarà sempre un prefetto misericordioso a far giocare la partita a porte chiuse, così poi nessun catanese dovrà soffrire). Godetevi l'attimo fuggente, perché i momenti felici passano.
Per intanto noi soffriamo e ci accontentiamo di un Acireale modesto, che resta contro tutto e contro tutti in lotta per essere promosso. Prima poi (facciamo gli scongiuri!!) ce la farà e andra anche oltre... Non poniamo limiti alla provvidenza...
Comunque, Trunz, non ce l'ho con te... ma non posso stare sempre dietro l'anglo a salvarti. cerca di essere più accorto.
Forza Acireale.