Testa, lascia perdere i "convenevoli" con i catanesi e pensa all'Acireale. Come vedi, esserti messo in rotta con loro ti è costato la chiusura della bellissima discussione "sliding doors", a dire il vero con pretesti un po' tirati per i capelli.
Tornando all'Acireale, l'essere quasi promossi, e si poteva raggiungere la promozione anche prima con un minimo d'impegno, consente alla Società di programmare per tempo.
Nessun dubbio che, qualunque sia la categoria cui saremmo assegnati, sia la D, che ci spetterebbe di diritto dopo i torti subiti, sia l'eccellenza -speriamo di no ma con il disimpegno di Pulvirenti dal Catania non dovremmo avere più troppi nemici - l'Acireale ha l'obbligo di puntare a vincere subito il campionato, senza mezzi termini. Questo per storia, per importanza della città, per la necessità di ripristinare al più presto la nostra tradizione professionistica prima che cada nel dimenticatoio.
La Società, comunque, deve pretendere che la categoria di appartenenza venga satabilita al più presto, per poter costruire una squadra all'altezza del nome dell'Acireale, la quarta squadra siciliana e la più orgogliosa di tutte.
Ricordiamoci che il nostro Acireale ha corso quest'anno un pericolo mortale. Ora stiamo uscendo dal tunnel del peggior anno della nostra storia e non dobbiamo sprecare l'occasione di tornare subito alla ribalta.
Il pieno recupero di Leonardi, il precoce acquisto di giocatori di categoria, la costruzione di un assetto societario solido, anche con nuovi azionisti (anche Virlinzi, perché no?) ci potranno consewntire rapide risalite, anche perché il nostro bacino d'utenza non sarà più intaccato dal Catania, che dopo i noti eventi ha perso appeal verso le nuove generazioni.
Saluti acitani.