Mamma mia, Bua, quante imprecisioni e, soprattutto, quante affermazioni apodittiche! Il Licata dava spettacolo, ma anche l'Acireale (Testa Dura non dimenticherà mai l'Acireale dominare ed essere ingiustamente sconfitto al Comunale di Firenze, con i tifosi viola che uscendo ammettevano di averla scampata e ci complimentavano).
Sulla stagione degli illeciti, proprio perchè NON sono in malafede e ricordavo la tua precedente precisazione, ho precisato "o quasi". Sulle penalizzazioni in D dell'Acireale mi sono già espresso in precedenti post che ti invito a rileggere (in ogni caso non trovi curioso che qualcuno cerchi di falsare, alla prima giornata, partite già vinte in partenza, perché la squadra avversaria giocava con la primavera? Si trattava infatti di una combine a danni dei granata, favoritissimi in quel campionato e promossi malgrado la penalizzazione, di elementi già noti).
Non capisco l'allusione a Nicolosi, che prendeva voti a Catania ed è stato l'artefice della vergognosa inclusone di Aci nell'area metropolitana di ct (meno male che il progetto è fallito prima di nascere).
La B non fu ottenuta per grazia ricevuta, perchè l'intero girone di ritorno era stato falsato da Gaucci (come ricordano anche i palermitani) in modo persino arrogante per la spudoratezza. Il caso Senzacqua era solo la punta dell'iceberg e lo sapevano tutti tanto che allo spareggio di Foggia, oltre ai seimila tifosi acesi c'erano rappresentanze di un sacco di tifoserie della C1 danneggiate dal Perugia e già dall'inizio si erano alzato contro i perugini i coro "ladri" e "siete sotto accusa". Persino lo spareggio fu comunque clamorosamente diretto da Treossi a favore del PG oltre il limite della decenza, e l'Acireale, come gioco nettamente superiore, perse di misura solo quando fu ridotto in otto (8!). Promozione più meritata di quella non ce n'è, anzi da ancora fastidio averla dovutra ottenere in quel modo e non, come meritato, sul campo.
La salvezza venne ai rigori e sanzionò un campionato in cui il piccolo Acireale si salvò con grande merito (e conquistando la prima pagina della Gazzetta dello Sport) quanto sono retrocessi il Pisa di Muzzi e Antonioli, il Ravenna di Vieri, il Modena di Chiesa e il Monza di Juliano e Brambilla. La retrocessione non fu nè anticipata nè meritata. Venne all'ultima giornata per un solo punto, e passò ancora da Perugia, dove la sqaudra locale - più che accondiscendente nei confronti delle rivali dell'Aci - giocò alla morte contro i granata alla penultima giornata (e qui fece bene) e godette di qualche aiutino arbitrale (e qui è la solita storia: il gol con cui il Pg pareggiò a pochi minuti dalla fine era tre metri in fuorigioco). In ogni caso l'Acireale giocò più che bene quell'anno e, nonostante fosse il classico vaso di terracotta in mezzo ai vasi di ferro (ben protetti da arbitri e Lega), fece memorabili partite, e retrocedette quartultimo con grande onore.
Infine, non siamo sufficientmente lontani da ct per poterci permettere di non occuparci del Catania e di non saperne i risultati (ricordo che al collegio S. Luigi festeggiammo una retrocessione del ct dalla B e mettemmo per scherzo faccia al muro i compagni catanesi, che erano molti), i cui attuali successi, tra l'altro, trovano origine nella spoliazione operata da pulvirenti (con tanto di freno a mano alla squadra quasi in B). Senza quell'operazione fraudolenta, che ha salvato il ct e creato il buco che ha affossato i granata, l'Acireale sarebbe quanto tranquillamente in C e con i bilanci a posto. Da un punto di vista più generale, poi, è sin troppo ovvio che il Catania in A penalizza tutte le altre realtà, catalizzando, ad esempio, gli appoggi (vedere aziende acesi supportare il ct è una caosa che comprendo commercialmente ma che veramente ha il sapore del tradimento).
Mi dispiace infine che stia venendo fuori il tuo livore contro l'Acireale, ma tutto sommato preferisco la sincerità.
Ciao.