Leggo un articolo di quel giornale
mancu bbonu pp'ammugghiari u pisci che risponde al nome di Gazzetta dello Sport in cui viene rievoca la vecchia storia di Chievo - Catania del 2010, inserita nell'inchiesta di Cremona e nelle richieste di "giudizio"del PM.
La cosa mi ha dato da pensare e mi ha leggermente schifato. Non tanto per la "combine" (ormai il lutto è stato elaborato e quindi siamo diventati più resistenti.......), tanto perché dà la percezione di come attualmente il Catania sia diventato un bersaglio di nemici come il giornale sportivo milanese (e abbiamo intitolato una piazza ad un suo "padre"!!!!!
), questi sì veri (non come l'innoquo ragazzetto di Sportitalia), i quali stanno martellando continuamente l'opinione pubblica per dimostrare che il Catania è una squadra avvezza da molti anni a queste pratiche e quindi da "radiare" definitivamente.
Vengono chiamati in causa Lo Monaco, il quale viene immediatamente collegato alla vicenda attuale e all'inchiesta di Catania per Messina - Ischia. E a prova della combine, si adduce il "flusso anomalo" di scommesse su quella partita rilevato dagli alibratori inglesi. A conferma del quadro accusatorio viene addotta la definizione in virgolettato "Lo Monaco maestro di combine" estrapolata dalle intercettazioni di una discorso di quei due "signori per bene" (questo sì accertato e provato da una montagna di intercettazioni) che truccavano (o forse solo truffavano) le partite.
Ora io vedo nel modo di riportare la notizia un'evidente malafede.
Non devo difendere Lo Monaco, il quale potrà querelare nelle sedi opportune se vorrà, ma nelle intercettazioni non è mai detto che è un "maestro di combine", né vi è alcun riferimento ad una sua attività di combine per le 5 partite in questione. E' detto che Pulvirenti ha avuto come "maestro" Lo Monaco e l'affermazione si può intendere anche con riferimento a mille altre cose: furbizia (?), vastasaggine ecc. ecc.
Elevare gli allibratori inglesi - una massa di "galantuomini" che in fondo alla pagina dei loro siti internet scrivono che il "gioco può provocare dipendenza".....e quindi far ammalare le persone......e quindi determinare costi sociali enormi - ad ente certificatore delle combine poi mi sembra proprio troppo anche per le residue scorie di serietà che dovrebbero essere rimaste nel mondo del Calcio.
Federbet in Italia si propone come "spia", "indicatore" di eventuali, solo eventuali, illeciti da andare a verificare: e ci può stare. Ma non diamogli ruoli probatori/certificatori che non può avere. La prova è l'intercettazione, la foto, la dazione del denaro, la confessione del reato: fatti concreti che dimostrano la combine. Non ci si può basare su un'ipotesi senza un nesso certo, basata su un aumento di scommesse (maledette e maledetti allibratori fino alla fine dei secoli..... anatema a voi.....).
Già allora la cosa fu ritenuta non fondata (come richiamato dallo stesso giornale), senza alcuna prova che confermasse l'indizio delle scommesse anomale. Dubito fortemente che qualcuno sia stato in grado di fornire prove a 5 anni di distanza (ha conservato le foto? Oppure gli sms? Oppure c'è la confessione di Lo Monaco o di Pellissier, giocatore del Chievo indagato per quella partita?). Potrebbero esserci delle notizie "riportate" dei "si dice" degli "ho sentito", indizi che devono poi essere riscontrate in fatti accertati, che non possono essere l'aumento anomalo di scommesse. Sarebbe in fondo lo stesso fondamento dell'accusa a Conte per cui i vertici del calcio lo sta difendendo a spada tratta.
Ecco perché ritengo scorretto rievocare adesso questa vicenda e collegarla all'inchiesta in corso. La magistratura può indagare come e quanto vuole anche su semplici indizi e per altre 200 partite, ma alla fine occorreranno delle prove certe. E queste si formeranno in giudizio, non nelle carte dei PM.
Immettere anche questa nel calderone delle accuse al Catania, adesso, vuol dire fornire elementi subdoli alla sommaria "giustizia sportiva" e al convincimento di chi dovrà giudicare da qui a breve il Catania. Non è vittimismo, è realtà.