Disastro, desolazione e scoramento. Mai mi sarei immaginato che il Catania avrebbe perso 4-1 a Torino contro i granata. Dopo i miglioramenti che la nostra squadra aveva dimostrato nelle ultime due partite, riponevo così tanta fiducia in questa trasferta piemontese, e i recuperi degli infortunati nell’ultima settimana mi rendevano ancora più fiducioso. Invece il Catania ha sfoderato la peggiore prestazione stagionale, un vero e proprio museo degli orrori che ha costretto noi sostenitori rossazzurri a 92’ di dolorosissimi tormenti.
Che sarebbe stata una partita da incubo si era capito dopo appena 40 secondi quando Immobile ha sfondato tra i nostri due centrali ed è andato al tiro. L’incubo è continuato con l’infortunio di Alvarez dopo 6 minuti, per continuare con il palo colpito da Immobile in mezzo a 4 difensori rossazzurri per poi raggiungere il suo apice con l’obbrobrio di Legrottaglie al 10’. Ma non è finita li perché, come nell’altra partita disputata a Torino, l’incubo è durato fino al fischio finale dell’arbitro Tommasi, e mai come stavolta in vita mia mi sono sentito così sconfortato dalla nostra squadra da pensare più volte di spegnere il computer e andare in spiaggia. Tra l’altro questa settimana mi trovo in Giamaica in compagnia della mia stupenda zita giamaicana, e mi passi ‘n piccatu ittari a iunnata accussi taliannu sta squattra di malasuttati. Poi però il mio senso del dovere di tifoso rossazzurro mi ha costretto a rimanere appiccicato di fronte al video e ad osservare la Via Crucis del Catania fino al 92’.
Una squadra senza testa ne coda, senza anima ne nerbo, senza guida e senza cervello. Reparti slegati tra di loro che sono colati a picco uno dietro l’altro, a cominciare dalla difesa, per continuare con il centrocampo, e per finire con l’attacco. Un’alternanza di schemi e di uomini in varie posizioni che hanno prodotto soltanto ulteriore confusione in una squadra già confusa di per sè.
Per non parlare poi delle sostituzioni punitive di De Canio che al 35’ ha fatto uscire Guarente e Castro e scaraventato in campo senza un solo secondo di riscaldamento Barrientos e Leto, due giocatori reduci da infortuni importanti e quindi a maggior ragione bisognosi di un impiego ragionato, non dell’impeto furioso di un allenatore incazzato per l’ennesimo strafalcione di un suo giocatore. In quel secondo De Canio ha distrutto emotivamente i due giocatori sostituiti, e messo a repentaglio l’incolumità fisica dei due subentranti. In quel secondo De Canio ha perso tutta la mia stima di allenatore pacato ed equilibrato che si era guadagnato nel breve periodo alla guida del Catania.
E dire che la formazione di partenza non era neanche sbagliata (a parte l’impiego dello spremuto Gyomber), con l’iniziale 4-3-3 classico del Catania, ma quei primi 10’ di orrore ed errori hanno determinato il resto della partita dei rossazzurri. La cui reazione allo svantaggio mi era pure piaciuta, e tra i più positivi si era messo in evidenza pure lo sciagurato Guarente. Il quale Guarente poi ancora una volta si scuddau cu quali squattra stava iucannu, e ci fici ‘n bellu assist o marucchinu do Torino.
Fino a quel momento li mi era parso di vedere tale e quale il Catania di Maran, quello di Livorno e della trasferta con la Lazio per intenderci. Errori individuali da terza categoria, difesa colabrodo, lentezza esasperata della manovra, e attacco che non graffia. Poi la sfuriata di De Canio che sbatte fuori due giocatori e altri due li scaraventa dentro e giuro che se Barrientos si prendeva uno stiramento per mancanza di riscaldamento, mi pigghiava l’aereo di Miami, e a de Canio ussicutava a pirati ndo culu di Catania a Matera!
Secondo tempo che iniziava con un 3-4-1-2 che durante il corso della ripresa si confondeva con un 3-5-2 con troppi uomini a centrocampo che non sapevano dove mettersi. Dopo la minghiata di Andujar (e cettu fanu minghiati tutti pari chi fa non ni fa una macari iddu?) che quasi causava un rigore, poi il gol di pregevole fattura di Leto (finalmente), e poi il Torino che mette al sicuro il risultato con due gol evitabilissi, e finiu a pattita. Anzi no, il Torino poteva tranquillamente segnare almeno altri due gol, ma ringraziamo Cerci per la scarsa vena realizzativa di oggi.
Signori miei, la verità è che il Catania è meritatamente all’ultimo posto in classifica (anche la differenza reti dice che il Catania è l’ultimo della classe) e a tutt’oggi meritiamo la retrocessione. A tutt’oggi abbiamo vinto solo contro il Chievo (l’unica squadra veramene più scarsa contro cui ha giocato il Catania) e l’Udinese (contro la quale abbiamo vinto soprattutto grazie a Kulovic).
Di questa partita non c'è assolutamente nulla da salvare. Anche se sono un inguaribile ottimista, adesso mi sto cominciando a preoccupare seriamente anche io.
La mia impressione sui giocatori scesi in campo oggi è la seguente:
Andujar: Pigghia nautri belli quattru gol a Torino (menu mali ca ddocu non ciamu a iucari chiu p’avannu), e onestamente non poteva farci niente su nessuno dei 4. Evita che il passivo diventi maggiore con alcune belle parate. Cettu a minghiata do secunnu tempu ca quasi ni custau ‘n rigore sa puteva rispammiari. Voto 5,5
Alvarez: Terzino destro nel primo tempo, centrale destro nel secondo tempo, la partita di Alvarez sembrava fosse finita dopo solo sei minuti a causa di una ferita alla testa. Cu da fascia nda testa pareva ‘n iucaturi di l’anni trenta. Mai visto il nostro mastino di fascia così in disarmo. Molle nei contrasti, saltato sistematicamente dagli avversari di turno sulla fascia, spaesato e sconcertato nel secondo tempo. Menzu votu supecchiu picchì iucau ca testa spasciata. Voto 4,5
Legrottaglie: Fratello Nicola è pronto per il pensionamento. Sul gol di Immobile cascau n’ tera ca passi n’ vicchiareddu di uttant’anni. Centrale destro nel primo tempo, centrale di mezzo nella difesa a tre del secondo tempo, Legrottaglie non n’anzittau una oggi. Sempre in affanno a rincorrere gli attaccanti avversari, ha ampiamente dimostrato di dover pensare seriamente al ritiro a fine campionato. Legrottaglie è il simbolo della sconfitta del Catania a Torino. Voto 3
Gyomber: Lo Slovacco è stato mandato in campo da De Canio dopo essere stato spremuto dalla propria nazionale Under 21. Come centrale sinistro sia nella difesa a 4 che in quella a 3, Gyomber oggi ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Anticipi fuori tempo, rincorse affannose a ritroso, mancate chiusure e spesso al posto sbagliato nel momento sbagliato. La peggiore partita di Gyomber con il Catania, ma la colpa è di chi lo ha fatto giocare malgrado ci fossero valide alternative nel suo ruolo. Voto 4
Capuano: Non era partita per Ciro Capuano, però in questo caso non mi sento di incolpare De Canio per non aver fatto giocare lo spremuto Biraghi al suo posto. Terzino sinistro nel primo tempo, quinto di centrocampo nel secondo tempo, Cerci lo ha saltato sistematicamente a ogni calata do Torino, e pi Ciro fu chiu scuru di menzanotti. In appoggio in attacco non si è visto mai. Voto 4
Plasil: Mischinu, ma stu zunteddu unni accapitau? Al ritorno dopo quasi un mese di assenza, messo in campo per mancanza di alternative, nel primo tempo gioca da interno destro. Poi nel secondo tempo De Canio lo utilizza in tutte le posizioni, a destra, a sinistra, ann’avanti, ann’arreri. Nel quarto gol si è ritrovato a marcare a Immobile con i tre centrali loro si immobili a taliarisi nda facci. Il Ceco comunque non riesce a incidere e si vede poco nel corso dell’intera partita, ma del resto non poteva essere altrimenti. Voto 5
Tachtsidis: Il Greco è ritornato ad essere quello di inizio stagione. Gioca da regista nel primo tempo, poi più avanzato nel secondo tempo, per poi ritornare a fare il regista nel finale. Lento, prevedibile, senza idee e senza energie, nel finale sembrava avesse gli stessi anni di Legrottaglie. Doveva uscire almeno 20 minuti prima di quando è stato sostituito. Voto 4
Guarente: Ca non era ‘n iucaturi di Serie A già u sapeva. Ma oggi comu oggi a chissu no volunu mancu nda prima categoria. Confeziona un altro assist perfetto per gli avversari. A suo favore devo però dire che mi era parso uno dei più volitivi nella reazione al primo gol del Torino. Giusta la sostituzione, ma De Canio poteva aspettare la fine del primo tempo per cambiarlo. Voto 4
Keko: Ancora una partita dal molto fumo e poco arrosto per il giovane spagnolo. Esterno destro d’attacco nel primo tempo, primo di centrocampo nella ripresa, Keko quanto meno ha messo in campo tanta corsa e volontà. Però come si dice a Miami, su i maccaruna ca inchiunu a panza, e in quanto a sostanza da Keko ne è venuta poca. Voto 5
Lopez: Oggi come oggi la vita è difficile per il centravanti del Catania, sia che si chiami Lopez, Bergessio o Petkovic. Lopez riceve pochissimi palloni giocabili nel primo tempo nel quale fa a sportellate con i centrali torinisti. Nella ripresa riesce a fare l’assist per Leto, e cerca di rendersi pericoloso quando può. A causa della brutta prestazione della squadra, non è questa la partita dove si possono misurare i progressi di Lopez. Voto 5,5
Castro: È rimasto in campo per soli 35’ nel quale ha fatto più confusione che altro. Ma almeno non fici dannu. Rimasto vittima dell’incazzatura di De Canio, è uscito dal campo più incazzato del suo allenatore. Castro stava giocando male, ma c’erano altri giocatori che stavano giocando peggio. Voto 5
Barrientos: Sbattuto in campo al 35’ senza riscaldamento dopo aver recuperato a tempo di record da una frattura a una vertebra, il Pitu fa quel che può considerate le sue precarissime condizioni fisiche. È già un miracolo che non si sia fatto male di nuovo. Ha giocato un po' da trequartista, un po' da interno, ma non ha inciso più di tanto. La sufficienza è d’obbligo per come è stato fatto scendere in campo. Voto 6
Leto: Anche lui mandato in campo da De Canio a motti subbitania, quanto meno ha più allenamenti nelle gambe del Pitu e si inserisce bene nel contesto della partita. Gioca come seconda punta, e trova il primo gol italiano con una conclusione di buona fattura. Speriamo sia solo il primo di molti a venire. Voto 6
Freire: Ohhhhhh finammente, e ci vuleva tantu pi mannallu ‘n campu. Pareva ‘n picciriddu d’asilu o primu ionnu ri scola. Passaggi elementari, un tiro sbilenco in porta, e nenti chiu. Del resto iucau sulu 8 minuti. Senza voto.
De Canio: Chissu ni fa scinniri rittu rittu nda B. La sostituzione di due giocatori dopo 35’ è un’ammissione di colpa di aver sbagliato la formazione iniziale. Così si feriscono emotivamente i calciatori, così si spacca lo spogliatoio. Aricupigghialu a Castro ora. De Canio è megghiu ca di Torino non ci passa chiu. De Canio, non è così che ci si salva. Voto 3
E la prossima settimana arriva il Milan. Scontro salvezza che nessuno si sarebbe aspettato minimamente. A viremu comu o finisci avannu!
sempri
FOZZA CATANIA?