Amici forensi, di sponda occidentale e di sponda orientale, permettetemi di chiudere questo topic mettendo una pietra sopra a tutte le polemiche che involontariamente ho innescato. Non credevo che da un gesto naturale, spontaneo, di solidarietà potessero venir fuori tanti interventi e persino una forma di acredine (seppur minima) che evidentemente è troppo radicata nelle due tifoserie. Con tanto piacere noto scambi di opinioni civili e rispettosi l’uno dell’altro, ma con altrettanta amarezza non posso fare a meno di rendermi conto che in altri protagonisti è sempre accesa la fiammella dell’orgoglio e della volontà di prevalere a tutti i costi, il desiderio e la convinzione di affermare di ….avercelo più lungo degli altri! La cosa potrebbe essere accettata qualora il tutto rimanesse nell’ambito del sano sfottò, ma purtroppo spesso questi atteggiamenti vengono travisati da gente senza cervello (e purtroppo c’è né tanta in giro) e dallo sfottò è facile passare alla vera violenza. L’ho sempre detto e continuo a ripeterlo, mi sarebbe piaciuto e mi piacerebbe assistere a un derby entrando in campo prima della gara insieme ad un tifoso rosso-azzurro (magari mio cugino Malato) e nello spirito di fratellanza fare il giro del campo con i rispettivi vessilli. Ma mi pare pura utopia perché la distensione degli animi non è totale e su una base di rivalità molti non esitano ad innescare scintille. Sinceramente anch’io nell’ultimo derby ho visto un Pulvirenti non troppo convinto di quella passeggiata al Barbera, ma sono disponibilissimo ad accettare la tesi di non ricordo chi, che ha spiegato la sua soprattutto iniziale ritrosia con la timidezza. Mi auguro tanto che al Massimino il clima sia più disteso, che ci sia vera armonia tra Pulvy e Zampa e che si metta da parte qualsiasi forma di astio o di “vendetta” e che il mio presidente possa veramente fare da ponte sportivamente, con convinzione e in maniera socievole per estendere l’abbraccio rosanero a tutto l’entourage rossoazzurro, tifosi in primis.
Contro il potere e l’arroganza delle grandi, contro il servilismo dei media nazionali occorrono unione e sforzi comuni e se è pur vero, citando il grande, ma veramente grande TURIDDU (complimenti) che “A min..a ‘nculu ri l’avutri pari un filu ri frasca”, è pur vero che nell’interesse comune si può mettere da parte un po’ di campanilismo, un po’ di orgoglio, un po’ di annacamento, chiamiamolo come vogliamo, per stare tutti quanti un po’ meglio.
E come detto all’inizio, desidero chiudere questo topic e tutte le polemiche facendovi leggere la risposta del giornalista o pseudo tale della Gazzetta dello Sport alla mia mail iniziale. Ovviamente non potevo non rispondergli e alla sua candida purezza ho risposto con un po’ di ironia, quella di cui NOI SICILIANI siamo i maestri e di cui andiamo molto fieri.
La mia mail iniziale (solo per chi non l'avesse letta)
Carissimo Andrea Schianchi,
ho appena letto il suo articolo “Arbitri, ripartenza con qualche errore”
sulla Gazzetta dello Sport, e per usare un eufemismo Le dico solo che sono
“sconcertato”.
Premetto subito che sono uno sportivo nonché tifoso rosanero e
campanilisticamente parlando avrei mille motivi per “godere” delle
disgrazie del Catania Calcio, ma non posso fare a meno di esprimere il mio sdegno
contro l’operato della terna o quaterna arbitrale di ieri all’Olimpico di Roma dove
si è ancora perpetrato l’ennesimo omicidio del calcio pulito.
E’ giusto dire che sbagliare è umano, che non si deve esagerare nei toni,
ma >per onestà intellettuale Lei non dovrebbe assolutamente scartare quella che
Lei definisce “famosa sudditanza psicologica”.
Se Brighi, Musolino e gli altri componenti la terna arbitrale della gara
Roma-Catania non hanno operato in malafede, sono stati senza dubbio vittime ed
artefici della sudditanza psicologica, del "potere", perché dopo aver
giustamente convalidato il gol di Silvestre (che al contrario di quanto
asserisce Lei, non era assolutamente difficile da vedere) e aver subito
incivilmente una serie di insulti del pubblico romanista, “non se la sono
sentita” (sempre per usare un eufemismo) di vedere la palla fuori di quasi
un metro sul cross di Riise e il fuorigioco netto di Vucinic.
E Lei, caro Andrea, sa perfettamente che tutto ciò è il frutto di
determinati condizionamenti che devono far sì che società come la Roma (la più aiutata
dagli arbitri quest’anno) non possono fallire la qualificazione Champions,
pena il fallimento economico.
Cordialmente
Francesco da Palermo, tifoso rosanero ma anche dell'onestà
La riposta:
>----Messaggio originale----
>Da:
[email protected]>Data: 07/01/2011 12.04
>A: "'
[email protected]'"<
[email protected]>
>Ogg: R:
>
>Ho forse scritto che l'arbitro e l'assistente non hanno commesso errori? Mi
pare di aver evidenziato gli errori e, ne vado orgoglioso, di non aver
abboccato alla facile dietrologia della sudditanza psicologica. Io, se non ho
prove, non accuso.
>Un caro saluto
>Andrea
>
La mia replica
>----- Messaggio originale -----
>Da:
[email protected] [mailto:
[email protected]]
>Inviato: Friday, January 07, 2011 08:47 AM
>A: Schianchi Andrea
>Oggetto:
>
Ha ragione, Lei ha evidenziato gli errori dell'arbitro e dell'assistente, solo
che li ha giustificati guardandosi bene dal connotarli come frutto di
sudditanza psicologica o malafede. Del resto se non abbiamo le prove........
Intanto a Palermo abbiamo avviato una veglia di preghiera che durerà fino a
quando qualche arbitro, sempre non in malafede o non suddito psicologicamente,
ci concederà un rigore sacrosanto!
Forse allora Lei e il giornale per cui scrive, uscendo dal torpore che vi
attanaglia quando si tratta di evidenziare torti subiti dalle cosiddette NON
GRANDI, utilizzerete intere pagine e colonne per dire che quel rigore è
conseguenza dei piagnistei di Zamparini e dell'entourage rosanero! Queste sì
che sono prove!!!
Sempre cordialmente
Francesco
FORZA CATANIA-PALERMO SEMPRE
P.S. Vi misi pi primi sulu pi rispittari l’alfabetu