Carissimi CUGINI ROSSOAZZURRI, nonchè miei conterranei, esprimo la mia totale solidarietà per il furto, lo stupro, subiti ieri all'Olimpico.
E' giunto il momento di alzare la voce, di smetterla di "scontrarci" criticando Zamparini o Pulvirenti, o di litigare per min...chi..ate, e di costituire un fronte compatto contro il potere delle cosiddette "grandi" e dei media asserviti al loro potere.
Nel mio piccolo io ho già iniziato e dopo aver letto stamane l'articolo di pagina 5 sulla Gazzetta dello Sport, ho espresso tutto il mio sdegno inviando la seguente lettera all' autore dell'articolo, che candidamente affermava che gli errori di ieri contro il Catania sono solo errori umani e non assolutamente da considerare come conseguenza di sudditanxza psicologica.
Carissimo Andrea Schianchi,
ho appena letto il suo articolo “Arbitri, ripartenza con qualche errore”
sulla Gazzetta dello Sport, e per usare un eufemismo Le dico solo che sono
“sconcertato”.
Premetto subito che sono uno sportivo nonché tifoso rosanero e
campanilisticamente parlando avrei mille motivi per “godere” delle disgrazie
del Catania Calcio, ma non posso fare a meno di esprimere il mio sdegno contro
l’operato della terna o quaterna arbitrale di ieri all’Olimpico di Roma dove si
è ancora perpetrato l’ennesimo omicidio del calcio pulito.
E’ giusto dire che sbagliare è umano, che non si deve esagerare nei toni, ma
per onestà intellettuale Lei non dovrebbe assolutamente scartare quella che Lei
definisce “famosa sudditanza psicologica”.
Se Brighi, Musolino e gli altri componenti la terna arbitrale della gara Roma-
Catania non hanno operato in malafede, sono stati senza dubbio vittime ed
artefici della sudditanza psicologica, del "potere", perché dopo aver
giustamente convalidato il gol di Silvestre (che al contrario di quanto
asserisce Lei, non era assolutamente difficile da vedere) e aver subito
incivilmente una serie di insulti del pubblico romanista, “non se la sono
sentita” (sempre per usare un eufemismo) di vedere la palla fuori di quasi un
metro sul cross di Riise e il fuorigioco netto di Vucinic.
E Lei, caro Andrea, sa perfettamente che tutto ciò è il frutto di determinati
condizionamenti che devono far sì che società come la Roma (la più aiutata
dagli arbitri quest’anno) non possono fallire la qualificazione Champions, pena
il fallimento economico.
Cordialmente
Francesco da Palermo, tifoso rosanero ma anche dell'onestà