Caro Trunz, non sono d'accordo con te, ma non importa.
Non importa perchè hai rievocato uno dei più dolci ricordi della mia gioventù: "un fiume di persone che si recava allo stadio". E' vero! Lo ricordo perfettamente. Scendevo da porta Cusmana ed era un fiumiciattolo che a Piazza Garibaldi si univa col torrente delle persone che scendevano dal Quartiere Fabio, allora nuovo di zecca, e col fiumiciattolo dei tifosi che prima di recarsi allo stadio prendevano il caffé al Bar degli iris (come si chiamava?), dove attualmente c'è la farmacia Cipriani.
Alla fine di via Paolo Vasta ci univamo con quelli che scendevano da Via Regina Margherita e trovavamo la folla già fuori i cancelli del prato e della Tribuna.
Ricordi meravigliosi sul calcio di un tempo, più felice e pulito, gioioso e perfettamente organico a perpetrare un sentimento condiviso e l'identità di una comunità compatta, sana e civile. Eravamo semplicemente tutti di Acireale e tifavamo tutti, ma proprio tutti, senza divisioni di ceto o di censo, per la stessa squadra dai colori simili al grande Torino, che lottava contro i rossoneri della Nocerina, i rossazzurri della Casertana, i giallorossi del Messina o del Lecce, ecc.. Alla fine, anche se i granata avevano perso (e capitava raramente, eravamo la fossa dei leoni), sentivamo comunque un retrogusto dolce, perché avevamo incontrato amici e parenti e ci eravamo sentiti partecipi di un piccolo/grande evento.
Forse questo avveniva dappertutto, ma credo che ad Acireale fosse più forte e profondo, perché il nostro spirito comunitario era più saldo e vigile che altrove.
Purtroppo tutto questo è finito: gli italiani (e in parte anche gli acesi, che pure restano attaccati visceralmente alla squadra) preferiscono vedere la Juventus o l'Inter in televisione su Sky e hanno ormai abbandonato quel rito collettivo che era la partita di calcio della domenica pomeriggio.
Il calcio di oggi è marcio, è lontano dalla gente e non serve a rinsaldare comunità che si stanno sfilacciando in un gretto e sterile individualismo. Non è più sport, è spettacolo di dubbio gusto, in mano a calciatori viziati, a maneggioni di ogni specie, a imprenditori bancarottieri, se non peggio.
Preferisco il calcio di un tempo.
Forza Acireale!