Leggo il post di Bua e intervengo per evitare mistificazioni.
Innanzitutto, [bl'Acireale non può festeggiare la promozione ospitando il Palermo, ossia la maggiore squadra siciliana, solo e unicamente a causa dei celebri incidenti del Cibali.[/b] E' bene qui mettere i puntini sulle i e tutto è ben chiaro nel comunicato del Direttore Generale dell'Acireale. Acireale e Palermo si sono incontrate più volte in B e in C1 e hanno avuto un comportamento reciprocamente amichevole. Si tratta quindi dell'ennesimo caso in cui noi paghiamo dazio per colpe altrui.
Anche un altro argomento che hai usato strumentalmente si ritorce a tuo danno, in quanto mi risulta che nelle sale cui fu appicato, anni fa, un incendio al Tupparello, fossero rimaste tracce di scritte contro l'Acireale.
In ogni caso non dovete dimenticare che il Catania ha al suo attivo (si fa per dire) ben due omicidi, di cui uno (ed è un particolare da non dimenticare) appartenente alle forze dell'ordine. E questo senza ricordare il caso di Catania-Perugia nel 1983, che fu altrettanto inquietante. Di conseguenza il Catania sta a buon titolo tra le tifoserie più pericolose d'Italia, e non credo di essere di parte dicendo ciò. Non è certo la sola, questo va detto, e in questa lista nera va inserita certamente la Roma (altroché), ma anche l'Atalanta, il Napoli, l'Inter, il Livorno, il Verona Hellas e altre ancora.
Ciò non deve far dimenticare che esistono altre tifoserie più tranquille, tra cui il Palermo, il Chievo, l'Udinese e, nel nostro piccolo, il tanto vituperato (da te) Acireale (ricorderai che ho criticato aspramente l'unico episodio, rimasto isolatissimo, in cui ci siamo comportati male anche noi).
Non bisogna quindi adottare due pesi e due misure, ma nemmeno adottare lo stesso metro per tutti, perché sennò si rischia di penalizzare le tifoserie più virtuose.
Forza Acireale
n.b. Trunz, Trunz, non per dire, ma cu'' mmia si parri di rock 'ntappi duru. Rock dozzinale quello di John "Cougar" Mellencamp? Si tratta invece di heartland rock d'Oltreoceano della più bell'acqua, spontaneo, energico, genuino e trascinante. I critici a volte lo "criticano" (scusate l'allitterazione) solo perché ha un'immagine proletaria e non farcisce i suoi testi di citazioni di Ferlinghetti, ma anche loro col tempo lo stanno rivalutando. Non l'ho mai visto dal vivo, ma per quel che ho letto, le sue esibizioni live sono eccellenti, non si tratta mica di un prodotto delle case discografiche; anzi, con le case lui ci ha pure litigato perché gli imposero quel nome "Cougar" che in effetti suonava un po' ridicolo. Tanti anni fa (era il 1994?) vidi al Tupparello un altro grande heartland rocker, Bryan Adams. Forse troverai anche lui dozzinale, ma ti assicuro che in più di duecento concerti che ho visto, questo è stato secondo solo agli Stones; certo, cantò la song di Robin Hood per compiacere le ragazzine presenti, ma fece delle tirate da brividi, con una versione di I Fought the Law che avrebbe destato l'invidia dei Clash, e scusa se è poco.