Ci siamo incredibilmente arrivati.
Sono quasi emozionato! Avevo programmato di fare per l’occasione discorsi più formali, magari un tantino retorici, ma è meglio far parlare i fatti, puramente e semplicemente.
Centomila contatti per un topic dedicato a una città di grande tradizione, ma non tra le più popolose della Sicilia, che esprime una squadra di calcio, anch’essa di grande tradizione, che da qualche anno non figura più nelle serie professionistiche.
Centomila contatti: quasi due volte la popolazione di Acireale; più di un terzo di quella di Catania.
Come è stato possibile tutto ciò? Come mai ha destato tanta passione (850 risposte) e tanto imprevedibile interesse un topic del genere, senza contare quello, pure intenso, per vari “side topic”?
Per spiegare ciò non è probabilmente sufficiente l’inestinguibile passione degli acesi per la loro città e la loro squadra. Non sarebbe bastato: gli stessi utenti acesi che hanno lasciato messaggi in questo forum sono una minoranza. Non bastano neppure gli occasionali riferimenti al Ct, visto che tutto sommato – mi sono ripassato le pagine del topic, ed è stato un esercizio lungo e defatigante – del Catania, in realtà, se ne è parlato molto poco e anche gli improperi verso pulvirenti e lomonaco (sin troppo ovvi e scontati visto il loro “tradimento” e, soprattutto, la frenata data alla squadra lanciata verso la B e il loro ruolo nel guidare l’Acireale verso l’esclusione dai campionati di C) sono stati alla fine dei conti piuttosto limitati. chi dice il contrario dice solo bugie interessate.
No, c’è dell’altro. Sennò, come spiegare l’estrema ostilità dei forensi catanesi verso Acireale e gli acesi, che appare a prima vista incomprensibile. Perché una città così tanto più grande si mostra così tanto (e insistentemente) ostile verso la piccola città vicina, mite e tranquilla, del tutto inoffensiva e mostratasi ahimé nei secoli incapace di reagire alle angherie dell’ingombrante vicino (troppo vicino)?
La spiegazione è semplice, però: per i catanesi è insopportabile il semplice fatto che gli acesi rifiutino compattamente di essere, di sentirsi, catanesi. Essi, infatti, vorrebbero con tutto il cuore che gli acesi diventassero (si sentissero) catanesi. Gli acesi, intendiamoci, solo loro! Delle altre popolazioni soggette, ancorché più propense ad essere assimilate, dei paternesi, degli adraniti dei malupassoti, non gliene può f… di meno.
C’è uno strano odio (amore?) dei catanesi verso di noi, è evidente. Catania avrebbe voluto che Acireale diventasse il fiore all’occhiello del liotru, avrebbe voluto incorporare le nostre tradizioni, il nostro aristocratico distacco, la nostra distinzione (sterile nel mondo moderno ma attrattiva per chi non ce l’ha), la nostra qualità della vita.
Ci amano, insomma: ci amano e ci invidiano. Anche loro, in fondo, vorrebbero vivere in una città tranquilla, a misura d’uomo, dove i rapporti sociali non sono dettati dal darwinismo bellico quotidiano a Catania, senza finire sempre in fondo alle classifiche (tranne, per il momento, quelle calcistiche) .
Si sentono rifiutati e il sangue scorre alla testa. Ecco l’origine, quella vera, quella profonda, degli insulti a ripetizione, delle insolenze, dei futili pretesti per far sembrare aggressore l'aggredito.
Non lo avrebbero fatto per nessun altro, questa è la verità: che Acireale, da sempre la preda ambita e prediletta, si rivolti contro il conquistatore è insostenibile, è devastante. Come i mariti dei matrimoni di convenienza (o d’arme) non sopportano di non essere amati dalla bella pulzella desiderata e sposata a forza, al punto di uccidere e/o suicidarsi come nelle tragedie più riuscite.
Innumerevoli le riprove che sto cogliendo nel segno. Solo una per tutte: la negazione, ripetuta ossessivamente (in realtà per convincersi loro stessi), di un contrasto tra Acireale e Catania. Negazione tanto più inverosimile in quanto smentita dall’evidenza (basta farsi un giro per Acireale) e dallo stesso comportamento – aggressivo oltre ogni limite - dei forensi catanesi verso me e gli altri acesi. Come se fosse possibile solo immaginare analogo comportamento, che ne so, verso i paternesi (o dei palermitani verso i bagheresi). Non è possibile, certo, non è la stessa cosa.
Comunque bando alle ciance. Più volte ho porto l’altra guancia e mandato segnali pacificatori, che non saranno raccolti neppure questa volta, lo so bene. Li rinnovo lo stesso, tanto per lasciarne un’ulteriore traccia. Chi vuole avviare un colloquio amichevole nel rispetto delle diversità sarà ben accetto, come sempre.
Ringrazio comunque tutti quelli che volenti (o nolenti) hanno contribuito al successo di questo topic con i loro interventi, fossero essi amichevoli o di sostegno (alcuni di altre città), gentili (pochi), irridenti (molti, ma meno di quanto ci si sarebbe aspettati), violenti (la maggioranza, e comunque infinitamente più del previsto), apparentemente disponibili (qualcuno, sempre però pronto a tirar indietro la mano, almeno sin qui. Speriamo che cambi.).
Ringrazio tutti perché è anche merito vostro se questo topic è diventato, nel bene e nel male, l’elemento caratterizzante e sempreverde del forum. Quanto è lungo l’elenco, praticamente raccoglie tutti gli iscritti al forum! In fondo mi sono affezionato a voi, ed è per questo che sono tornato dopo aver deciso di andarmene, anche se non ho più la continuità di un tempo (d'altronde faccio anche un lavoro che non mi permette grandi distrazioni).
Innanzitutto gli acesi, come mo’ cumpari Trunz, SuluJaci, Acitano 4Ever, Usirazu, Castigatore, Bdsklo, In.. azzato, Entony (e Antony, è la stessa persona?). Quelli della provincia di Acireale, a volte filo-catanesi accaniti (eh già, non sono veri catanesi, debbono farsi accettare), quali Sonar, Ivan, Santantonese, e poi anche Franco T, Mascalese, Masterbox. I palermitani, come Sergio (il più amichevole), Enzo, Occasionale Rosanero, Templare (intervenuto poco ma lasciando il segno, come nel suo stile. Ho riscoperto nelle sue parole le idee che avevo da giovane e che forse avevo un po’ colpevolmente abbandonato nel tempo), Panormus, Aldo, Turiddu e forse qualcun altro. Gli altri siciliani, come OldStyle 87 Gela, Cicciofarmaco e altri.
Ringraziamo però soprattutto i veri protagonisti, non necessariamente negativi, del topic: i catanesi. Quelli di sponda atletista (Atletico Nobilitas e Catania Atletista), ma anche i “catanisti”. Ringraziamo Bua (forse il più rigido e in buona fede), Marco ’69 (il più consapevole di quanto scritto sopra, che per questo negherà tutto, forse in latino), Gaspare (che conosco personalmente, chissà se ha capito), il cuginuuu Maru Spina (escluso dal forum, come era prima o poi inevitabile, glielo aveva detto zia Venerina, e persino mi dispiace), e poi gli altri, innumerevoli, in ordine di apparizione: Elephant CT, Santopesaro, Taka, Aci Rossazzurra (un ossimoro, come Catania granata o rosanero), Catania Più, Sicilia Rossazzurra, Rossazzurro, Martino Liotrino, Papé Satàn, Appavito, Anima Rossazzurra, Turilife, Giovannish, Tex Willer, Peppe ’77, Esiliato al Nord, Caprarupens, Fantadrum (soggetto interessante da studiare), Umastru e chi più ne ha ne metta. Ho dimenticato qualcuno? Ah, già il “britannico” Diegos, ma tanto lui mica ce l’ha solo con gli acesi, ma con tutto il mondo creato. Sono mancati, ora lo noto, i messinesi, ma loro quando conta non ci sono mai.
Scusate se a volte sono stato troppo sfottente, ma è più forte di me. Grazie a tutti. Il vostro Testa Dura.
Forza Acireale.
Spiritual Guidance: Bruce Springsteen (The Rising).