Caro Bua, definire una tifoseria come "nemica" non è una valutazione, ma una semplice e banale constatazione. E'uno stato di fatto, negarlo non serve a niente. Se vuoi puoi preferire il termine "avversari" come eufemismo, ma la sostanza non cambia.
Non è con il "buonismo" sparso a piene mani che si risolvono i problemi, ma casomai guardandoli in faccia e tentando di sucitare un po' di rispetto reciproco, che certo non otterrete con i proclami alla Diegos (che tra l'altro un po' di tempo fa attaccava ad alzo zero il Catania e i suoi tifosi, ma da quando ha deciso di rivolgersi contro l'Acireale ha improvvisamente conquistato il favore di tutti voi). Un passo significativo qualcuno di voi l'ha fatto con gli auguri porti per la promozione dell'Acireale, ma ovviamente c'è stato subito chi ha mandato tutto a carte quarantotto (e certo non siamo stati noi).
Saremo anche dei palloni gonfiati (ma senti chi parla! Questa è un po' come definire i catanesi trunzi), ma conosco Siena e tutto sommato penso che sia una delle più belle, vivibili e civili città d'Italia. Se proprio dobbiamo parlare di obiettivi cui Acireale deve ispirarsi, credo che sia meglio puntare a diventare come Siena (qui dobbiamo crescere, ma non è cosa impossibile) piuttosto che come Catania, o no? Non so se sono maneggioni, ma voi avete in Società il berlusconcino e il moggino di provincia, almeno in questo non temete certo confronti. Tu dici poi che sono stati in A troppo a lungo, ed è probabile in effetti che quest'anno retrocedano, ma prova a sondare un po' gli umori di tutto il resto del territorio nazionale e temo che la maggior parte della gente direbbe che la squadra che è stata sin troppo in A è la vostra e non il Siena.
Comunque fatto sta che la Società dell'Acireale, che pure è diretta da Marino che è stato anche dei vostri, ha sondato la disponibilità di squadre di mezza Italia per l'amichevole con l'Acireale, tranne che del Catania. Come mai, ti chiederei? Lo chiederei proprio a te che ti sei affannato in tutti modi possibili a sostenere che la maggioranza degli acesi non era ostile al Catania (evidentemente ad Acireale non ci passi mai).
Non c'è niente di male ad accettare che due città vicine siano nemiche o rivali; in Italia, anzi, è quasi la norma e forse è la ricchezza della nostra Patria. Per voi, invece, sembra che (gli scarsi) sentimenti degli acesi nei vostri confronti (peraltro ben giustificati, abbondantemente ricambiati e abbastanza ben noti a tutti, tanto che ne parlò in televisione per una battuta, quando conduceva Pressing, pure il compianto Raimondo Vianello) siano uno smacco intollerabile, da negare orwellianamente per principio. Che nulla venga a turbare la pax pulvirentiana dell'impero catanese!
Forza Acireale.
n.b. Piccolo O.T. Non vi perdete dopodomani ad Acireale il concerto della reunion dei Litfiba. Dopo Milano e Roma... Acireale. Close Enough - John Cougar Mellencamp.