Autore Topic: Nonostante tutto... Forza Acireale  (Letto 437938 volte)

Offline Atletico Nobilitas

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Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #120 il: 05 Settembre 2006, 03:25:31 pm »
Ciao Testa Dura.
Ci mancherebbe, tu di certo, essendo dell'ambiente, ne sai molto più di me.
Comunque, io lo avevo scritto, cioè che l'Acireale si era venuto a trovare senza giocatori, a differenza del Catania.
Allora, forse, la situazione dell'Acireale è molto simile a quella del Venezia, quando Zamparini se ne andò a Palermo portandosi quasi tutti i giocatori, senza che il Venezia potesse ottenerne un benefit.
Però permettimi una cosa, e parlo da terzo, cioè da estraneo all'ambiente dell'Acireale cosi' come del Catania, insomma non prendo le parti di nessuno: i giocatori sono di proprietà della proprietà (scusami il gioco di parole) di una società sportiva; quindi se tale proprietà si sposta in un altro posto ha tutti i diritti di portare con se ciò che è suo.
O sbaglio? E' una domanda seria la mia, perché non ne ho la certezza.
E poi, non credo che Pulvirenti volesse che l'Acireale sprofondasse cosi' in basso, perché avrebbe dovuto architettare tutta questa situazione, a che pro?
In ogni caso, i veri uomini sono non quelli che non cadono mai, ma quelli che quando cadono si sanno rialzare, e voi tifosi dell'Acireale state dimostrando questo, di sapervi rialzare, perché non avete abbandonato la vostra squadra del cuore.
Un pò come noi VERI atletisti, che quando siamo sprofondati in eccellenza, dopo avere sfiorato la serie B, siamo ripartiti, andando in 1000 a giocare a Caltanissetta, e che oggi continuiamo a seguire l'Atletico, anche se è in 1a categoria, anche se non più con i numeri di una volta.

Auguri di pronta risalita.
Alla prossima.


Atletico Nobilitas

Offline bua

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Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #121 il: 05 Settembre 2006, 03:46:43 pm »
Solo per dovere di cronaca, Gaucci lasciò al Catania pochissimi giocatori, solo uno dei quali rientrava nei piani della nuova società (Firmani, poi si impose pure Padalino), gli altri erano Baggio e Kanjengele. Tutta la squadra che, pur costruita nell'ultimo giorno di mercato, si era ben battuta nella serie B '03-'04, compreso l'allenatore Colantuono, andò a Perugia (che potè contare sui vari Mascara, Del Vecchio, Sedivec, etc, con i quali perderà i play-off contro il Toro).
Dall'Acireale arrivarono al Catania 6 giocatori (Polito, Paschetta, Russo, Anastasi, Lo Monaco seguiti poi da Cardinale). Di questi solo Russo (che già allora era di sicuro più parte della storia del Catania che di quella dell'Aci), Anastasi e Lo Monaco trovarono spazio fra i titolari.
Ergo, anche il Catania ricominciò praticamente da zero, con diversi errori (Ferrante, Fresi, Walem,Vugrinec), ma anche con tante mosse azzeccate (fra tutti Caserta, ma anche i correttivi, Cesar, Fernando, Serafini).
Ecco perché è un mezzo miracolo che a distanza di due anni ci ritroviamo con pieno merito in A e perché diventa difficile digerire le sentenze di alcuni tifosi rossazzuri che già ci danno per spacciati.
Ciao!

Offline Testa Dura

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Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #122 il: 05 Settembre 2006, 04:26:29 pm »
Bua, dimentichi almeno Suriano, l'allenatore, i vivai in blocco, il medico sociale, ecc., ecc., ecc.
Si tratta comunque dei sette undicesimi della squadra titolare dell'Acireale e dell'intera pattuglia con un valore di mercato, che l'Acireale ha perso "sic et simpliciter". Non sono passati a ct solo alcuni giocatori con contratti onerosi rispetto al valore (Sanetti, Nigro, ecc.), Mastrolilli andato fuori di melone (probelmi di stupefacenti, se non sbaglio), Garzon prestito del Chievo e Pagana (che non interessava il ct e cui Lo Monaco fece comunque rescindere il contratto con l'Acireale).
Rispondendo a Atletico Nobilitas, dirò che i calciatori hanno un valore di mercato, per cui dovrebbero essere trasferiti a quel valore. Ciò non accadde solo perché pulvirenti aveva temporaneamente la proprietà delle due società.
Poi, una squadra di calcio non è solamente di chi ne ha le azioni, ma di un'intera tifoseria, di un'intera città. E'la passione della gente, di chi al mattino si sveglia pensando ai propri colori, l'orgoglio di una comunità, tanto più se umiliata e offesa come quella acese. Inoltre, al di là dell'ovvio tradimento implicito nell'acquisto della squadra più odiata dagli acesi, se pulvirenti voleva andarsene (e qui c'entra il bacino d'utenza non certo la fede calcistica, perché pulvirenti era stato il primo a cercare di fare le scarpe al ct) doveva farlo in modo pulito, facendo finire il campionato in modo regolare, vendendo l'Acireale al miglior offerente (e in B non sarebbero mancati buoni partiti) e lasciando così la società granata nella pienezza delle proprie forze e senza perderci una lira.

Offline franco t.

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Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #123 il: 05 Settembre 2006, 08:26:18 pm »
Caro Testa Dura, scusa se mi intrometto nei vostri discorsi, ma siccome penso di appartenere pu' o meno ad una relta' simile a quella di Acireale,
ti voglio dire una cosa, ammesso e non concesso che L' Acireale fosse andato in B (al massimo poteva arrivare ai play off e poi doveva anche superarli) quando pensi che sarebbe durato in serie B?
Quindi io penso che comunque il tutto sarebbe stato solo rinviato,
perchè come insegnano anche le esperienze di altre realta' simili a quelle di Acireale e Giarre, vedi Vittoria, Paternò, Gela, ecc..., alla fine la conclusione è sempre la stessa si fa qualchè exploit di uno o più campionati in C e poi inesorabilmente si fallisce e si deve ricominciare
da zero, quindi è inutile fare voli pindarici, le ns. realtà possono
permettersi e sempre con una saggia amministrazione, un sali e scendi
fra i campionati di  C2 (più)  e C1 (meno).
Per una prospettiva del genere io per la mia squadra ci metterei la firma
per cui mi sembra un po' fuoriluogo pensare di poter rivaleggiare con Catania o altre realte piu' grosse della nostre.

Ciao.

Offline Testa Dura

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Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #124 il: 06 Settembre 2006, 10:56:40 am »
Caro Franco, sei il benvenuto (sono altri che non vogliono gli intereventi non catanesi).

Quelllo che dici non è del tutto vero. Innanzitutto l'Acireale, come sai, è già stato in B e non è riuscito ad assestarsi solo per poco (retrocessione all'ultima giornata al secondo campionato, con una squadra più forte di quella salvatasi l'anno precedente) e fino a quando è stato in mano agli acesi ha potuto, con un'accorta politica di bilancio, vantare una ventina di campionati di terza serie (46-51; 69-76; 91-99), senza contare quelli di C2, imponendosi come la quarta squadra siciliana e l'unica mai vicina la fallimento. Con la gestione pulvirenti (che, ricordo ci ha presi in C1 e ci ha lasciati nella stessa serie, dopo quattro anni di purgatorio in C2) e tutto quello che puoi leggere negli altri post abbiamo finito per scomparire, vendendo per di più umiliati con l'assegnazione in promozione, quando il Gela, che non ha dieci anni di professionismo, e fallisce praticamente ogni anno è rimasto in C2 e ha ripreso a vincere.
Non è poi vero che una piccola città non possa mantenersi, con politiche adeguate, nelle serie superiori. Al di là dei casi di Albino e Chievo, c'è Empoli (più piccola di Acireale), ci sono Siena e Mantova (stessi abitanti).
E'chiaro che se avessimo accettato di restare come satellite del ct ora saremmo in C1, grazie alle disponiblità economiche di pulvirenti e ai suoi contatti (arbitrali, federativi, politici), anzi con la disgrazia del ct in A sarebbe persino convenuto a pulvirenti portare l'Acireale in B. Non sarebbe stato però dignitoso, perchè sarebbe stato come rinunciare alla nostra identità e autonomia e connotarci definitivamente come una dependance di ct.
Le rivalità calcistiche sono il riflesso di rivalità cittadine. Acireale è da sempre rivale di ct, e, senza volersi paragonare, vuole riprendere la sua autonomia, venuta meno solo nel 1860. Credo che tu sia di Giarre, città che soffre gli stessi nostri problemi e che trarrebbe enormi vantaggi dall'eventuale costituzione della provincia di Acireale-Giarre-Taormina. Acireale, pur tra tante contraddizioni, è più decisa sulla strada dell'autonomia, mentre Giarre sembra ancora accettare la subordinazione al tiranno catanese. Credo che, se mi consenti, giochi in ciò la più profonda identità acese e la sua storia più ricca, antica e orgogliosa.
Ora siamo in promozione, ma la tifoseria è rimasta compatta, malgrado il ct in A (speriamo per poco) perché noi vogliamo ancora tenerre alta la nostra bandiera e sperare che altri si aggreghino al nostro progetto, nell'interesse comune.

Offline bua

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Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #125 il: 06 Settembre 2006, 03:01:54 pm »
Citazione da: "Testa Dura"
cut
Con la gestione pulvirenti (che, ricordo ci ha presi in C1 e ci ha lasciati nella stessa serie, dopo quattro anni di purgatorio in C2) e tutto quello che puoi leggere negli altri post abbiamo finito per scomparire, vendendo per di più umiliati con l'assegnazione in promozione, quando il Gela, che non ha dieci anni di professionismo, e fallisce praticamente ogni anno è rimasto in C2 e ha ripreso a vincere.
.

Finché c'è stato Pulvirenti non avete corso pericoli di fallimento. Il Gela, semplicemente, è riuscito a trovare le garanzie per creare una nuova società, cosa che ad Acireale non si è riusciti a fare. Niente di strano, anche se il lodo petrucci è una pessima invenzione, poiché non punisce adeguatamente il fallimento, che credo sia la prima cosa che bisogna evitare, al giorno d'oggi.

Citazione da: "Testa Dura"
Non è poi vero che una piccola città non possa mantenersi, con politiche adeguate, nelle serie superiori. Al di là dei casi di Albino e Chievo, c'è Empoli (più piccola di Acireale), ci sono Siena e Mantova (stessi abitanti)..

Però bisogna distinguere eccezione e regola: a parte il Chievo (che comunque ha dietro la Paluani, un gran centro sportivo e nessuna pressione da parte dell'ambiente), tutte le altre realtà sono destinate a un ridimensionameto, come è avvenuto per Licata, Castelsangro,Alzano Virescit, lo stesso Acireale, o il Giarre. Certo, si può comunque fare bene, ma credo che bisogna per prima cosa prendere coscienza della propria dimensione (in senso lato), costruire delle basi solide e limitare le pressioni e non identificare le sorti della squadra di calcio con quelle della città. Insomma, retrocedere con una squadra più forte dell'anno precedente non è una giustificazione. Ci possono essere anche degli incidenti di percorso che portano a una stagione storta, ma se si è costruita una realtà solida si riesce a rimediare (l'Atalanta è un esempio, con i suoi sali-scendi), soprattutto grazie ad un ambiente che sa rimanere sereno nelle avversità. Dalle nostre parti, ancora siamo lontani da una mentalità: a Catania sembra quasi che la promozione in A fosse un atto dovuto, mentre tu, a quanto pare, pensi che dietro ogni sconfitta dell'Acireale ci sia stato un complotto, mentre tutte le retrocessioni sono state meritate (anche le nostre) quanto le promozioni. Se anche fosse vero che la colpa è di un catanese, è altrettanto vero che Acireale non ha saputo esprimere una forza imprenditoriale capace di gestire la squadra nei prof.
Citazione da: "Testa Dura"

E'chiaro che se avessimo accettato di restare come satellite del ct ora saremmo in C1, grazie alle disponiblità economiche di pulvirenti e ai suoi contatti (arbitrali, federativi, politici), cut
.

qui hai sconfinato nel RIDICOLO.

Citazione da: "Testa Dura"

Le rivalità calcistiche sono il riflesso di rivalità cittadine. Acireale è da sempre rivale di ct, e, senza volersi paragonare, vuole riprendere la sua autonomia, venuta meno solo nel 1860. Credo che tu sia di Giarre, città che soffre gli stessi nostri problemi e che trarrebbe enormi vantaggi dall'eventuale costituzione della provincia di Acireale-Giarre-Taormina. Acireale, pur tra tante contraddizioni, è più decisa sulla strada dell'autonomia, mentre Giarre sembra ancora accettare la subordinazione al tiranno catanese. Credo che, se mi consenti, giochi in ciò la più profonda identità acese e la sua storia più ricca, antica e orgogliosa.
Ora siamo in promozione, ma la tifoseria è rimasta compatta, malgrado il ct in A (speriamo per poco) perché noi vogliamo ancora tenerre alta la nostra bandiera e sperare che altri si aggreghino al nostro progetto, nell'interesse comune.

Qui c'è da dire, senza entrare nel merito dell'originale proposta, che non ci sono, mi pare, in Italia esempi di due province così vicine, e comunque, visto che attualmente siete provincia di CT, il Catania in A dovrebbe farvi comodo. Peccato che non ci sia voglia i sfruttare la scia, non tramite la subordinazione come squadra satellite, ma con collaborazioni di vario genere, che sarebbero possibili. Evidentemente, mentre gli altri fanno l'Europa, noi preferiamo la guerra fra poveri, grazie al provincialismo che ci contraddistingue. Tanto è vero che dici che Aci non vuole paragonarsi e poi fai continui riferimenti a Catania.
Ciao!

Offline Testa Dura

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« Risposta #126 il: 06 Settembre 2006, 03:39:28 pm »
1) Veramente è stata recentemente costituita la provincia di Monza (9 Km scarsi da Milano); Lodi dista 20 Km da Milano; Livorno e Pisa distano meno di 20 Km; Chieti e Pescara dieci circa. In ogni caso il distretto di Acireale c'era già sotto i Borboni (sino al 1860) e lo stesso distretto di ct era stato costituito solo a inizio ottocento;
2) La proposta della provincia a più nomi non è originale. Oltre al caso di Acireale-Giarre-Taormina, già ampiamente dibattuto nei forum acesi (si parla anche di Gela-Caltagirone), esistono già le province di: Massa-Carrara; Pesaro-Urbino; Forlì-Cesena; Barletta-Andria-Trani; Olbia-Tempio; Verbano-Cusio-Ossola e qualcun'altra in Sardegna. In ogni caso l'appartenenza alla provincia di ct non solo penalizza gli interessi di Acireale, dell'hinterland acese e di tutta la zona non più catanese e non ancora messinese, ma non è di alcuna utilità nemmeno a livello di immagine. Inoltre si fa parte della provincia di ct solo quando conviene a quest'ultima; se non conviene i legami vanno a farsi benedire: Catania ha pensato bene di inserirsi nel lucrativo giro del barocco, ma ha fatto in modo che Aci venisse esclusa (incredibile! proprio la città barocca per eccellenza!) sul pretesto che Aci non faceva parte della Val di Noto!;
3) Sulle cause del fallimento dell'Acireale mi sono più volte dilungato, e comunque i presidenti che hanno creato il buco non sono stati acesi. Se errore c'è stato è stato quello di consentire che l'avventuriero di malupassu acquistasse a suo tempo l'Acireale (a un certo punto l'aveva persino ceduto a Cecchi Gori, sebbene questi fosse praticamente al verde!).  
4) Non di provincialismo si tratta ma di dignità. Si può collaborare con chiunque (col Palermo, perché no!) ma non col ct, e tanto più col ct di pulvirenti e lomonaco, per evidenti ragioni che ti ostini a trascurare.

FORZA ACIREALE

Ciao.

Offline acitano 4ever

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« Risposta #127 il: 06 Settembre 2006, 04:11:09 pm »
Devo dare ragione al mio concittadino (Testa Dura) quando dice che Pulvirenti ha troppe conoscenze infatti secondo me dopo Moggi e Galliani il prossimo sarà proprio Pulvirenti... In effetti come fa a portare una squadra in A con la wind Jet ??? Secondo me qualcosa sotto c'è e più di una che tra non molto salterà fuori ....e con lui anche franza che non so come è riuscito a scappare dalle indagini che lo avevano coinvolto nell?illecito sportivo ... concludo dicendo che Pulvirenti si sta cominciando a mangiare i soldi (visto la squadra di quest'anno) e tra non molto andra in un altra squadra .... lasciandovi come ha lasciato noi ... nella M***a...

Offline bua

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« Risposta #128 il: 06 Settembre 2006, 04:57:53 pm »
Citazione da: "acitano 4ever"
Devo dare ragione al mio concittadino (Testa Dura) quando dice che Pulvirenti ha troppe conoscenze infatti secondo me dopo Moggi e Galliani il prossimo sarà proprio Pulvirenti... In effetti come fa a portare una squadra in A con la wind Jet ??? Secondo me qualcosa sotto c'è e più di una che tra non molto salterà fuori ....e con lui anche franza che non so come è riuscito a scappare dalle indagini che lo avevano coinvolto nell?illecito sportivo ... concludo dicendo che Pulvirenti si sta cominciando a mangiare i soldi (visto la squadra di quest'anno) e tra non molto andra in un altra squadra .... lasciandovi come ha lasciato noi ... nella M***a...

Tutto è possibile, il tempo è galantuomo e dirà se Pulvirenti è pultito o meno. Riguardo il fatto di mangiare soldi, ti informo che Pulvirenti ha appianato 20 mln di euro lasciati dai Gaucci, sopendendone altri 15 per rilevare in pratica solo il titolo sportivo, per non parlare degli investimenti non indifferenti della scorsa stagione. Quindi quest'anno, in cui il mercato è stato chiuso in pari, potremmo dire che si stanno ammortizzando le spese dei precedenti, fermo restando che non abbiamo elementi per fare i conti in tasca al prossimo, visto che non siamo certo manager e non possiamo sapere quali siano effettivamente le spese che comporta un agrande azienda. Che poi Pulvirenti lasci il Catania per altri lidi come ha fatto con Aci è improbabile, visto che è catanese e da sempre si sapeva che atendeva il momento buono per rilevare la società (già quando c'erano i Massimino). In ogni caso, come insegna la storia, noi "cascami sempre 'a dritta come i iatti!", quindi sapremmo cavarcela ugualmente.
Ciao!

Offline bua

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« Risposta #129 il: 06 Settembre 2006, 05:10:59 pm »
Citazione da: "Testa Dura"
1) Veramente è stata recentemente costituita la provincia di Monza (9 Km scarsi da Milano); Lodi dista 20 Km da Milano; Livorno e Pisa distano meno di 20 Km; Chieti e Pescara dieci circa. In ogni caso il distretto di Acireale c'era già sotto i Borboni (sino al 1860) e lo stesso distretto di ct era stato costituito solo a inizio ottocento;.

Boh, mi sembrano realtà palesemente diverse dalla nostra, soprattutto dal punto di vista economico. Secondo me, finirezste come le nuove province sarde, cioè allo sbando. Comunque informaci se ci sono iniziative concrete in tal senso.
Citazione da: "Testa Dura"
.... In ogni caso l'appartenenza alla provincia di ct non solo penalizza gli interessi di Acireale, dell'hinterland acese e di tutta la zona non più catanese e non ancora messinese, ma non è di alcuna utilità nemmeno a livello di immagine. Inoltre si fa parte della provincia di ct solo quando conviene a quest'ultima; se non conviene i legami vanno a farsi benedire: Catania ha pensato bene di inserirsi nel lucrativo giro del barocco, ma ha fatto in modo che Aci venisse esclusa (incredibile! proprio la città barocca per eccellenza!) sul pretesto che Aci non faceva parte della Val di Noto!;;.

Purtroppo "il lucrativo giro del Barocco" esiste solo sulla carta, tanto è vero che il turismo da noi non esiste, rispetto ad altre realtà ben più povere di arte. Se si sfruttassero il Barocco, l'Etna, il mare, i resti di opere romane e i musei di Catania e della provincia saremmo ben più ricchi. Peccato che gli stessi catanesi non rispettino la propria città sporcandola e martirizzandola. E se si facesse un circuito del barocco che comprendesse Noto...ma basta sognare queste cose che, nel mondo civile, dove lo statuto speciale è sfruttato al meglio, sono ordinaria amministrazione.
Citazione da: "Testa Dura"
.... 3) Sulle cause del fallimento dell'Acireale mi sono più volte dilungato, e comunque i presidenti che hanno creato il buco non sono stati acesi. Se errore c'è stato è stato quello di consentire che l'avventuriero di malupassu acquistasse a suo tempo l'Acireale (a un certo punto l'aveva persino ceduto a Cecchi Gori, sebbene questi fosse praticamente al verde!).  !;;.

Tutte cose che non hai mai saputo dimostrare con prove concrete, ma è inutile ritornare sull'argomento. Che colpa ne aveva poi Pulvirenti se Cecchi Gori non aveva i soldi per rilevare la società poi lo spieghi.

Citazione da: "Testa Dura"
.... 4) Non di provincialismo si tratta ma di dignità. Si può collaborare con chiunque (col Palermo, perché no!) ma non col ct, e tanto più col ct di pulvirenti e lomonaco, per evidenti ragioni che ti ostini a trascurare.

Per me è provincialismo. Certo, dopo il trattamenmto ricevuto da Pulvirenti non credo si possa più fare nulla, io parlavo in termini ipotetici, nel caso fossero stati mantenuti buoni rapporti.

Ciao!

Offline Testa Dura

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« Risposta #130 il: 06 Settembre 2006, 05:57:34 pm »
Poche, ma essenziali precisazioni.

1) pulvirenti non è né acese né catanese, bensì di malupassu. Quando vi conviene fate diventare tutti catanesi (un esempio tanto così: anche Franco Battiato e Carmen Consoli sono più di Acireale che di ct: il primo di Riposto e la seconda di S. Alfio, entrambe più vicine a noi che a voi; la seconda ha anche fatto il liceo da noi. Intanto gli organi di stampa li ricordano come artisti catanesi). lomonaco, poi, non è nemmeno siciliano.

2) Non mi risulta proprio che le province sarde siano allo sbando. In ogni caso essere provincia serve essenzialmente ad essere VISIBILI, cosa essenziale per una città come Acireale che vuole vivere di turismo.

3) Ahimè, invece il giro del barocco funziona eccome e comprende anche Noto (non lo sapevi?). Ha portato al riconoscimento dell'UNESCO e al rilancio di Caltagirone e di tutto il sud siciliano. Acireale, che avrebbe avuto pieno diritto di rientrarvi, è stata esclusa sulla base del cavillo che ti ho detto. Come sempre inutili le proteste (tanto i politici che contano stanno dalla vostra parte): quando a ct conviene, si ricorda subito che tra noi e voi c'era il confine. Lo si scorda se richiediamo l'autonomia.

4) Quando parli di "trattamento ricevuto da pulvirenti" spero che tu intenda "trattamento ricevuto da Acireale da parte di pulvirenti", perchè se fosse al contrario è da dire che Acireale è stata sin troppo signorile nei suoi confronti, limitandosi a qualche scritta e ad intimargli di non farsi vedere dalle parti del Tupparello (aveva anche la faccia tosta di volersi presentare a vedere Acireale - Viterbese dopo tutto quello che aveva combinato!). Non credo proprio che sareste così dolci se di punto in bianco (e magari nel pieno del campionato) vi dovesse abbandonare con il c. per terra per acquistare, che ne so, la Roma :lol:

5) Non era stato proprio pulvirenti ad affrettarsi ad andare a rapporto da Galliani appena acquistato il ct??

Offline franco t.

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« Risposta #131 il: 06 Settembre 2006, 08:32:15 pm »
Citazione da: "Testa Dura"
Caro Franco, sei il benvenuto (sono altri che non vogliono gli intereventi non catanesi).

Quelllo che dici non è del tutto vero. Innanzitutto l'Acireale, come sai, è già stato in B e non è riuscito ad assestarsi solo per poco (retrocessione all'ultima giornata al secondo campionato, con una squadra più forte di quella salvatasi l'anno precedente) e fino a quando è stato in mano agli acesi ha potuto, con un'accorta politica di bilancio, vantare una ventina di campionati di terza serie (46-51; 69-76; 91-99), senza contare quelli di C2, imponendosi come la quarta squadra siciliana e l'unica mai vicina la fallimento. Con la gestione pulvirenti (che, ricordo ci ha presi in C1 e ci ha lasciati nella stessa serie, dopo quattro anni di purgatorio in C2) e tutto quello che puoi leggere negli altri post abbiamo finito per scomparire, vendendo per di più umiliati con l'assegnazione in promozione, quando il Gela, che non ha dieci anni di professionismo, e fallisce praticamente ogni anno è rimasto in C2 e ha ripreso a vincere.
Non è poi vero che una piccola città non possa mantenersi, con politiche adeguate, nelle serie superiori. Al di là dei casi di Albino e Chievo, c'è Empoli (più piccola di Acireale), ci sono Siena e Mantova (stessi abitanti).
E'chiaro che se avessimo accettato di restare come satellite del ct ora saremmo in C1, grazie alle disponiblità economiche di pulvirenti e ai suoi contatti (arbitrali, federativi, politici), anzi con la disgrazia del ct in A sarebbe persino convenuto a pulvirenti portare l'Acireale in B. Non sarebbe stato però dignitoso, perchè sarebbe stato come rinunciare alla nostra identità e autonomia e connotarci definitivamente come una dependance di ct.
Le rivalità calcistiche sono il riflesso di rivalità cittadine. Acireale è da sempre rivale di ct, e, senza volersi paragonare, vuole riprendere la sua autonomia, venuta meno solo nel 1860. Credo che tu sia di Giarre, città che soffre gli stessi nostri problemi e che trarrebbe enormi vantaggi dall'eventuale costituzione della provincia di Acireale-Giarre-Taormina. Acireale, pur tra tante contraddizioni, è più decisa sulla strada dell'autonomia, mentre Giarre sembra ancora accettare la subordinazione al tiranno catanese. Credo che, se mi consenti, giochi in ciò la più profonda identità acese e la sua storia più ricca, antica e orgogliosa.
Ora siamo in promozione, ma la tifoseria è rimasta compatta, malgrado il ct in A (speriamo per poco) perché noi vogliamo ancora tenerre alta la nostra bandiera e sperare che altri si aggreghino al nostro progetto, nell'interesse comune.


Se mi permetti non sono d'accordo con alcune cose che tu dici,
per quanto riguarda gli esempi di Empoli, Mantova ecc. parliamo di realta'
diverse dove ci sono sicuramente più soldi e più imprendidori fra i quali qualcuno magari disposti a investire su una squadra di calcio, da noi gia'
mancano gli imprenditori quindi figuriamoci! infatti io avevo fatto esempi riguardanti citta' del sud e della Sicilia in particolare,
per quanto riguarda l' Acireale infatti i campionati a cui ha maggiormente partecipato sono quelli di C e a cui mi sembra logico aspirare.
Per quanto riguarda le questioni Acireale-Pulvirenti-Catania non mi pronuncio perche' non conosco tutti i retroscena.
Un' altra cosa da cui dissento sicuramente è il fatto di augurare le peggiori
disgrazie al Catania, a me fa piacere che la squadra che rappresenta
il capoluogo della provincia a cui io appartengo sia in serie A
come auguro le miglior fortune anche alle altre due siciliane,
ed in ogni caso non vedo che danno possa provocare al Giarre o all' Acireale il fatto che il Catania stia in serie A.
A proposito di Gela come mai voi non avete aderito al lodo petrucci?
poteva essere una buona soluzione anche per voi.
Per quanto poi riguarda l'autonomia io sono contrario in linea di principio
al frazionamento delle amministrazioni, perche significano sopratutto
aumento di strutture parassitarie (tali giudico la maggior parte delle strutture pubbliche) e quindi maggiori costi per la collettività, sui vantaggi poi che se ne possano ricavare nutro parecchi dubbi, e comunque non credo che, forse a parte voi acesi, il resto dei centri della fascia jonica
catanese siano interessati ad una tale iniziativa.
Per quanto riguarda C.Consoli e F.Battiato no mi pare che se la prendano a male quando vengono chiamati catanesi, addirittura la prima  lo sentita
autodefinirsi catanese.

Offline bua

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« Risposta #132 il: 07 Settembre 2006, 09:23:06 am »
Citazione da: "Testa Dura"
Poche, ma essenziali precisazioni.

1) pulvirenti non è né acese né catanese, bensì di malupassu. Quando vi conviene fate diventare tutti catanesi (un esempio tanto così: anche Franco Battiato e Carmen Consoli sono più di Acireale che di ct: il primo di Riposto e la seconda di S. Alfio, entrambe più vicine a noi che a voi; la seconda ha anche fatto il liceo da noi. Intanto gli organi di stampa li ricordano come artisti catanesi). lomonaco, poi, non è nemmeno siciliano.

RIDICOLO!
Lo so che Lo Monaco non è catanese, ma mica si può avere tutti catanesi in squadra!-) Se ti legge Carmen Consoli penso che ti fa un gran cazziatone. E comunque è nata  a CAtania e poi essere catanesi è uno stato d'animo. Sicuramente la sua formazione è stata decisa dall'influenza catanese, e il suo accento non mente. Battiato non saprei, comunque è un personaggio un po' sopravvalutato. Vuoi prendertela anche con Verga e Bellini? Un po' di serietà e onestà intellettuale!-)

Citazione da: "Testa Dura"
2) Non mi risulta proprio che le province sarde siano allo sbando. In ogni caso essere provincia serve essenzialmente ad essere VISIBILI, cosa essenziale per una città come Acireale che vuole vivere di turismo.??

Proprio una settimana fa un servizio del TG3 nazionale diceva il contrario.

Citazione da: "Testa Dura"
3) Ahimè, invece il giro del barocco funziona eccome e comprende anche Noto (non lo sapevi?). Ha portato al riconoscimento dell'UNESCO e al rilancio di Caltagirone e di tutto il sud siciliano. Acireale, che avrebbe avuto pieno diritto di rientrarvi, è stata esclusa sulla base del cavillo che ti ho detto. Come sempre inutili le proteste (tanto i politici che contano stanno dalla vostra parte): quando a ct conviene, si ricorda subito che tra noi e voi c'era il confine. Lo si scorda se richiediamo l'autonomia.??

Lo so che sono patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, ma questo non basta a sfruttare il turismo, è solo un'etichetta. Il cavillo a cui ti riferisci non lo conosco, ma immagino sia parte di qualche legge e le leggi vanno rispettate.

Citazione da: "Testa Dura"
4) Quando parli di "trattamento ricevuto da pulvirenti" spero che tu intenda "trattamento ricevuto da Acireale da parte di pulvirenti", perchè se fosse al contrario è da dire che Acireale è stata sin troppo signorile nei suoi confronti, limitandosi a qualche scritta e ad intimargli di non farsi vedere dalle parti del Tupparello (aveva anche la faccia tosta di volersi presentare a vedere Acireale - Viterbese dopo tutto quello che aveva combinato!). Non credo proprio che sareste così dolci se di punto in bianco (e magari nel pieno del campionato) vi dovesse abbandonare con il c. per terra per acquistare, che ne so, la Roma :lol: ??

Era disposto a tenere la società finché non ci fossero possibilità di cedere a gente seria, ma gli avete fatto fretta, in modo non intelligente.

5) Non era stato proprio pulvirenti ad affrettarsi ad andare a rapporto da Galliani appena acquistato il ct??[/quote]
RIDICOLO:-) Non ci hanno mai calcolato nel "palazzo". E poi gli arbitraggi, per es., hanno lasciato molto a desiderare, lo scorso anno. Ma io non sono fra queòlli che credono ai complotti. Si può essere più forti pure degli episodi sfavorevoli. Ciao!

Offline Testa Dura

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Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #133 il: 07 Settembre 2006, 10:10:31 am »
Caro Franco F.

Innnanzitutto scusa per il piccolo tranello che ti avevo volontariamente proposto parlando di Battiato e della Consoli. Entrambi, infatti, sono più giarresi (o di jonia) che acesi o catanesi. Ti volevo proprio portare qui: ct si è appropriata di alcune glorie del tuo circondario, per cui la tua città non ha alcuna visibilità e non viene associata nell'immaginario collettivo nazionale nemmeno alle sue persone di spicco. Se addirittura alcuni di essi si considerano catanesi, la cosa poi è ancora più grave, e quindi ben più radicale deve essere la cura.
Quanto alle autonomie provinciali, ho già ribadito che il vero motivo dell'autonomia provinciale è la visibilità, non le strutture pubbliche (che nelle nuove province sono state costituite solo in minima parte, riducendo al massimo i costi). D'altronde, se non sei capoluogo di provincia non esisti. Acireale è più grande, storicamente più importante, più bella di Isernia, ma non lo sa nessuno in Italia, perché a scuola si studiano le province, nelle guide turistiche e nelle cartine si dà maggiore risalto ai capoluoghi di provincia, le manifestazionie gli eventi sono concentrati nei capoluoghi, le aziende aprono le filiali nei capoluoghi, le nuove facoltà universitarie pure (ora anche Enna!), nei giornali tu ed io verremmo definiti catanesi e associati per di più a un luogo che ha una pessima immagine. Giarre fa più fatica a fare questi ragionamenti rispetto ad Acireale, non tanto perché più piccola (in fondo con Riposto raggiungerebbe quasi le dimensioni di Aci) ma perché non ha ancora maturato un'identità forte, un orgoglio cittadino, una coscienza di sè sufficienti a svincolarsi dalla forzosa identità catanese. In ogni caso i sembra evidente che in una nuova provincia il peso di Giarre nelle decisioni sarebbe enormemente superiore a quello, assolutamente pari a zero, che ha attualmente in seno a quella di ct.
Quanto allo sport, tu dici che Acireale e Giarre non hanno sofferto per l'ascesa del ct: io ti dico il contrario. La torta è la medesima e loro non lasciano nemmeno le briciole. Leggevo ieri che la provincia ha sponsorizzato, guarda caso, il Catania calcio: nessuna iniziativa del genere è stata certo proposta quando l'Acireale è stato promosso in B, nè lo sarebbe stato se quell'anno, invece dei granata, fosse stato promosso il Giarre. Per non parlare degli sponsor: le industrie acesi o giarresi hanno più convenienza a sponsorizzare il ct che le nostre squadre, è evidente, tanto che Energia Siciliana,ad esempio, ha concentrato gli investimenti sul ct. Anche i bacini di utenza ne soffrono: quello dell'Acireale resiste, ma sembra quasi per miracolo. Inoltre, ct pratica il vecchio detto: "divide et impera": hai visto quale sproporzionato risalto è stato dato sulla stampa catanese alle deprecabili scaramucce tra tifosi acesi e giarresi a Torre Archirafi? Sta di fatto, e non a caso, che Acireale e Giarre erano più forti e avevano modo di prosperare quando il ct era più debole. Nella provincia di ct siamo figli di un Dio minore, mio caro, siamo c.... di serie C, che non contano nulla e devono stare zitti, e te lo dicono anche, tanto che se ci ribelliamo veniamo chiamati traditori, insultati, mandati a giocare in promozione (guarda come si comportano i catanesi nei nostri confronti, anche in questo forum, mentre chiunque altro viene rispettato), esclusi dai siti dell'UNESCO: vengono finanziati carnevali ridicoli, tanto per togliere risorse a quello vero. Quanto al lodo Petrucci l'Acireale non lo ha sottoscritto perché non lo ha potuto fare, pur avendo anni e anni di professionismo e una storia gloriosa. Per lo sciagurato (e sospetto) finale di stagione, che dalla salvezza quasi certa ci ha trascinato nei play-out e poi a retrocedere all'ultimo minuto, l'Acireale è stato escluso, dopo le note vicende, dal campionato di C2 (se avesse potuto iscriversi sarebbe stato ripescato in C1). Non ha avuto pertanto alcuna rete di protezione ed è caduto nelle mani della Lega sicula, per cui si può dire che un gol ci è costato quattro serie.

Offline bua

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Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #134 il: 07 Settembre 2006, 10:36:49 am »
La SP finanzia molte squadre catanesi, da sempre, semplicemente perche SP è catanese. Se poi i catanesi illustri si sentono catanese, è perché si sono formati a Catania, mi pare che non sia affari tuoie  tu non possa sindacare sul "sentire" interiore di quei personaggi. I politici, quando l'Aci era in B erano diversi, e mi pare che Nicolosi vi abbia aiutato un bel po'. Inoltre quelal fase della storia in cui abbiamo avuto risultati peggiori di giarre e Acireale è un'eccezione nella storia, mentre la regola è un'altra e lo sai. Se ci si organizza, di sicuro si può fare bene, e di certo non si può sperare di fare calcio con i soldi di comune (il Catania è in credito con il omune, che non fornisce nemmeno il gasolio per il riscaldamento dell'acqua allo stadio) e provincia, che sono una goccia nel mare dei soldi che servono per restare a galal se non si ha una struttura solida. Ad Acireale non si è potuto raccogliere nemmeno il salvagente "Petrucci", qualche problema non imputabile al vicinato ci sarà. Altrimenti nessuna città non provincia riuscirebbe ad emergere nel calcio.  E non poi è un polo improtante perché al centro della Sicilia, dove c'è poco altro.