Autore Topic: Nonostante tutto... Forza Acireale  (Letto 437960 volte)

Offline Testa Dura

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1035 il: 01 Settembre 2013, 09:43:26 pm »
Piccola vittoria del FC Acireale, con Testa Dura presente allo stadio come osservatore. Si attendono invece notizie dal vero Acireale. Via Palella, sarebbe bene vedere quali cocci sono rimasti. Dopo, una fusione tra le due squadre acesi si impone (col marchio del vero Acireale) Dobbiamo restare compatti introrno a una sola bandiera.
N.B. Caro Trunz, non te la prendere per gli insulti di Gaspare (a tutta la città, more solito). Poverino, è fatto così, i suoi complessi... tutto il resto... compatiscilo e basta. M fa piacere che, dopo tanto tempo passato a constrastarmi stai poco a poco inziando a darmi un po' di ragione. Meglio tardi che mai.
Forza Acireale.

Offline Trunz

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1036 il: 14 Settembre 2013, 04:02:42 pm »
Piccolo off-topic.

Mi associo alla sottoriportata soddisfazione del sindaco di Acireale per l'uscita di Acireale e di Acicatena dal novero della città metropolitana di Catania e mi rammarico per l'inclusione contro il volere delle comunità delle altre comunica in questo ennesimo errore-Crocetta, figlio dell'ignoranza e del pressapochismo di una classe politica che faremmo bene ad eliminare.     

"Attraverso il Social Network Facebook, il sindaco di Acireale Nino Garozzo,esprime la sua idea:
Approvato il disegno di legge dalla Giunta regionale. Acireale rimane Comune autonomo come da noi auspicato, sconfitto il disegno promosso in estate dai (poco) Saggi di Crocetta. Purtroppo, tutto il resto delle Aci, esclusa la consorella Acicatena (ne siamo lietissimi) finisce sull’altare sacrificale dell’area metropolitana, perderanno lo status di comune e acquisiranno quello minore di municipalità, non avranno un sindaco (ci sarà il super sindaco metropolitano) ma un presidente e le comptenze delle Municipalità saranno ridotte perché molte materie passeranno alla città metropolitana. Insomma svuotamento dei comuni che diventeranno semplici municipalità. L’approvazione definitiva spetterà all’Assemblea regionale … saremo al fianco di tutte le comunità delle Aci incluse invece nell’Area metropolitana che volessero lottare per il mantenimento dello status di comune. Intanto, accogliamo con soddisfazione che Acireale resta Città e Comune con competenze e dignità istituzionale inalterate. A legge approvata con altre comunità valuteremo la istituzione di una unione di comuni. W ACIREALE!!!!!!"

Offline garreccio

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1037 il: 14 Settembre 2013, 05:31:56 pm »
Piccolo off-topic.

Mi associo alla sottoriportata soddisfazione del sindaco di Acireale per l'uscita di Acireale e di Acicatena dal novero della città metropolitana di Catania e mi rammarico per l'inclusione contro il volere delle comunità delle altre comunica in questo ennesimo errore-Crocetta, figlio dell'ignoranza e del pressapochismo di una classe politica che faremmo bene ad eliminare.     

"Attraverso il Social Network Facebook, il sindaco di Acireale Nino Garozzo,esprime la sua idea:
Approvato il disegno di legge dalla Giunta regionale. Acireale rimane Comune autonomo come da noi auspicato, sconfitto il disegno promosso in estate dai (poco) Saggi di Crocetta. Purtroppo, tutto il resto delle Aci, esclusa la consorella Acicatena (ne siamo lietissimi) finisce sull’altare sacrificale dell’area metropolitana, perderanno lo status di comune e acquisiranno quello minore di municipalità, non avranno un sindaco (ci sarà il super sindaco metropolitano) ma un presidente e le comptenze delle Municipalità saranno ridotte perché molte materie passeranno alla città metropolitana. Insomma svuotamento dei comuni che diventeranno semplici municipalità. L’approvazione definitiva spetterà all’Assemblea regionale … saremo al fianco di tutte le comunità delle Aci incluse invece nell’Area metropolitana che volessero lottare per il mantenimento dello status di comune. Intanto, accogliamo con soddisfazione che Acireale resta Città e Comune con competenze e dignità istituzionale inalterate. A legge approvata con altre comunità valuteremo la istituzione di una unione di comuni. W ACIREALE!!!!!!"
Finalmente stanotte potrò dormire.

Offline amenano60

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1038 il: 14 Settembre 2013, 06:50:49 pm »
Piccolo off-topic.

Mi associo alla sottoriportata soddisfazione del sindaco di Acireale per l'uscita di Acireale e di Acicatena dal novero della città metropolitana di Catania e mi rammarico per l'inclusione contro il volere delle comunità delle altre comunica in questo ennesimo errore-Crocetta, figlio dell'ignoranza e del pressapochismo di una classe politica che faremmo bene ad eliminare.     

"Attraverso il Social Network Facebook, il sindaco di Acireale Nino Garozzo,esprime la sua idea:
Approvato il disegno di legge dalla Giunta regionale. Acireale rimane Comune autonomo come da noi auspicato, sconfitto il disegno promosso in estate dai (poco) Saggi di Crocetta. Purtroppo, tutto il resto delle Aci, esclusa la consorella Acicatena (ne siamo lietissimi) finisce sull’altare sacrificale dell’area metropolitana, perderanno lo status di comune e acquisiranno quello minore di municipalità, non avranno un sindaco (ci sarà il super sindaco metropolitano) ma un presidente e le comptenze delle Municipalità saranno ridotte perché molte materie passeranno alla città metropolitana. Insomma svuotamento dei comuni che diventeranno semplici municipalità. L’approvazione definitiva spetterà all’Assemblea regionale … saremo al fianco di tutte le comunità delle Aci incluse invece nell’Area metropolitana che volessero lottare per il mantenimento dello status di comune. Intanto, accogliamo con soddisfazione che Acireale resta Città e Comune con competenze e dignità istituzionale inalterate. A legge approvata con altre comunità valuteremo la istituzione di una unione di comuni. W ACIREALE!!!!!!"



ASPETTA A CANTAR VITTORIA.....CARTA CANTA! 8D
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Offline Testa Dura

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1039 il: 16 Settembre 2013, 07:33:37 pm »
Rispondo all'off-topic di Trunz, sul folle progetto di Crocetta, che non meriterebbe invero nessun commento, se non finisse per essere suscettibile d'incidere pesantemente sulla vita e le prospettive di Acireale.
La superficialità e il pressapochismo di tale progetto - pari solo alla sua velleitarietà - emerge infatti sin dall'elenco (ad oggi ancora sconosciuto) dei comuni che farebbero parte dell'Area metropolitana. Le ultime notizie davano escluse dall'area sia Acireale che Acicatena, mentre la versione approvata dalla giunta risulterebbe includere ed escludere Acicatena. Di qui le due tesi che si rincorrono: l'errore è l'esclusione di Acicatena oppure l'errore è l'inclusione di Acireale. Va da sé che sia gli acesi che i catenoti sperano di essere entrambi esclusi, ma in ogni caso, prima che si precisi qual'è la verità la malafiura del governo Crocetta è certa, e da questa partiamo.
Naturalmente se è vero, come pare, che occorra in ogni caso un referendum da parte dei comuni interessati, sappiamo già tutti che il progetto nasce morto, almeno per quanto riguarda Acireale (già piena di striscioni contro la malaugurata ipotesi), ma mi piace far finta che non lo sia e discuterlo nel merito, nella sua follia, nella sua stesura priva non dico di qualche riguardo per la Città di Acireale (come la mettiamo con il titolo cittadino), ma nemmeno di una logica minimale e di una sia pur vaga consistenza. In ogni caso, anche se Acireale e Acicatena fossero escluse, come tutti speriamo, non siamo insensibili al grido di dolore che si alza dalle altre comunità, prime tra tutte Acicastello (davvero inc.. zzata), Aci S: Antonio, Aci Bonaccorsi, Valverde (dove tra l'altro ho casa), Trecastagni e chi più ne ha ne metta.
Il progetto è infatti, nei confronti di Acireale e degli altri territori delle Aci:
a) offensivo in principio, privo di qualsiasi consultazione preventiva da parte dei terriori interessati (altro che democrazia) oltre che di qualsiasi considerazione circa l'omogeneità socio/culturale del territorio acese, la sua alterità rispetto a quello catanese, con cui - come ha ribadito a chiare lettere il sindaco di Acireale - è sentita anzi una forte rivalità, ben nota in campo calcistico, ma che si lega ad ogni risvolto del viver civile; un allargamento della città metrpolitana, se proprio tale aborto si deve fare, sarebbe stato certo molto più accetto ai belpassesi e ai paternesi, che forse avrebbero più gradito, privi come sono di una forte identità autonoma, diventare "catanesi" (sia pure di serie B); 
b) contrario agli interessi della comunità acese, dove non mancano alcune delle migliori imprese siciliane la vocazione turistica e agricola è dominante e mal si concilia con la pessima immagine di degrado urbano fornita dal territorio catanese e con l'inevitabile riduzione a periferia messa da parte che aspetta chi avrà la sventura di entrare nella cosiddetta "metropoli" (ma quale?). Si tratta di località che, semmai, avrebbe bisgono di maggiore visibilità autonoma, altro che diventare quartieri di un grande centro informe, che ovviamente privilegerebbe la Plaia rispeto alla scogliera e il centro catanese rispetto a tutti gli altri, destinati a diventare simili a Librino. Già me li immagino le guide turistiche del 2063 "per il turista che avesse tanto tempo a disposizione e voglia di affrontare un itinerario periglioso, potrebbe essere un'idea visitare i quartieri di Acicastello e Acireale, dove un po' perse tra tonnellate di cemento derivate da un'incontrollata immigrazione restano alcune vestigia di antiche chiese e palazzi nobiliari -ormai ridotti quasi in rovina - e può se ci si sporge vedere anche qualche residuo dell'antico castello e dei faraglioni, solo parte sommersi dalle costruzioni abusive";
c) privo di qualsiasi precedente confortante, visto che: il degrado urbano di Mestre e Marghera è noto a tutti, a fronte dello splendore di Venezia (che poi è Venezia, mica Catania, con la sua pregevole tradizione di buona amministrazione: ad ogni buon conto comunque gli immgrati vendeziani sulla terraferma ormai condizionano le scelte dei mestrini, che ne vorrebbero andare, ma non possono, ormai sono minoranza);  la bellissima Nervi, un tempo meta di turismo internazionale, è ormai deserta di sera e ridotta così male dal degrado seguito alla costituzione della grande Genova, da preferire non essere più ricordata, nonostante la magnifica passeggiata a mare; gli stessi comuni accorpati nella grande Milano sono sinonimo di ghetto (Comasina, Affori, Crescenzago, Quarto Oggiaro); e Ostia è diventata una sorta di baraccopoli, in evidente contrasto con Fiumicino che, una volta conquistata l'autonomia da Roma, è rifiorita d'un colpo;
d) anche i paragoni internazionali azzardati sono completamente sballati. I dintorni di Parigi (ma veramente Catania vuole paragonarsi?) sono noti per essere bruttissimi (tranne Neuilly) e trascurati, a fronte di una città bellissima. Le comunità come Versailles, invece, sono ridivenute importanti centri nevralgici turistico/commerciali solo da quando di sono allontanati dalla tutta tutela soffocante di Parigi. La città metropolitana di Bruxelles ha invece l'unica ragion d'essere nella tutela di un comprensorio francofono nell'ambito del brabante fiammingo. In Danimarca, viceversa, esiste Fredricksberg, che pur circondata dal comune di Copenhagen, ha amntenuto autonomia munificpale, e dovete vedere che gioiello, molto più efficiente e pulito della città circostante, con giardini da favola!
In conclusione, no alla città metropolitana, secco e definitivo. Con ciò naturalmente non voglio assolvere la pessima classe politica acese (ma sempre migliore di quella catanese, con soggetti come Scapagnino, Stancanello e Bianco e i suoi derivati), che avrebbe dovuto ben prima agire per prevenire questa follia!
Viva Acireale.
   

Offline amenano60

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1040 il: 16 Settembre 2013, 08:15:48 pm »
EVVIVA S.BASTIANU.....!!!!!




 =D>

 :-))

 ::)

 :-\

 :^(



 8D
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Offline ivan

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1041 il: 16 Settembre 2013, 09:39:53 pm »
Testa dura
Prima di fare questa requisitoria, ti sei chiesto, se a Valverde, Trecacastagni o la stessa Aci Catena, per non parlare di Aci Castello che praticamente in molti non sanno dove comincia questo comune e dove finisce Catania, sono di più i catanesi o gli indigeni?
se come probabile prevale la prima ipotesi, e quindi rappresentando la maggioranza, secondo te con chi vorrebbero stare?

Offline GPalermo1954

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1042 il: 17 Settembre 2013, 01:19:33 am »
 :-D  e' prevenuto e come al solito si vagna prima di chioviri......
L'area metropolitana di Catania si configura in un sistema di territorio molto ampio e popoloso che dovrebbe avere tre capisaldi.Oltre il capoluogo,sarà composto a nord con Acireale e ad ovest con quello di Paternò.Questo sistema consentirà ad Acireale, unitamente a Paternò, di godere di una maggiore forza politica ed amministrativa in quanto egemoni dei paesi a loro limitrofi e in considerazione anche della densità di popolazione concentrata appunto nel territorio di Aci e nel territorio di Paternò godranno di maggiori benefici rispetto a quelli adesso loro concessi.   
CATANIA USQUE AD FINEM

Offline Testa Dura

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1043 il: 17 Settembre 2013, 10:07:19 am »
Rispondo prima a Ivan, con cui, se non ricordo male, mi trovavo d'accordo per questioni extracalcistiche (ponte sullo stretto, ecc.).
Per Acicastello e San Giovanni La Punta (mi pare) ci sono già i pronunciamenti dei sindaci contro la città metropolitana. In ogni caso il prblema che poni è fondamentale: nei territori di molte cittadine tra Catania e Acireale c'è stata una grande immigrazione della borghesia catanese che voleva fuggire dalle terribili condizioni di vita catanesi per rifugiarsi in territori più tranquilli.
Di qui la clamorosa diminuzione di popolazione di Catania (da 400.000 a 270.000 abitanti) e la crescita della popolazione delle varie Gravina, Mascalucia, San Gregorio, ecc. ecc. Ma qui è il punto: devono contare più gli indigeni di questi paesi o gli immigrati catanesi, legati alla patria d'origine (non fosse altro per il rimorso di averla abbandonata) e per nulla alle comunità che li ospitano, dove si sono creati problemi di traffico, inquinamento e sovraffollamento prima inesitenti? Io credo che tocchi in primo luogo agli "indigeni" decidere il proprio futuro. Per gli altri San Gregorio, Acicastello, o Aci Bonaccorsi (che dovrà abbandonare il proprio status di comune virtuoso col 65% di raccolta differenziata forse per passare al 3% catanese) sono solo dei dormitori. Forse non lo saranno più per i loro figli, che iniziano ad integrarsi, frequentando le scuole acesi, in un tessuto sociale assai più sano. Questo è ovviamento visto dai catanesi come un pericolo.
Infatti, il progetto città metropolitana è per natura alternativo a quello del libero consorzio dei comuni acesi e della costa ionica, ed è a questo che i comuni dell'acese stanno da tempo puntando, per potersi assicurare un futuro libero e vitale. Logico che i catanesi preferiscono la città metropolitana (di cui sarebbero gli unici ad avvantaggiarsi) e gli altri lo rigettino aspramente. Per il momento Catania risulta vincente per il maggiore peso politico dfelle proprie lobby.
Ma mettendo in mezzo Acireale ha fatto un passo falso, perché per quanto avvilita proprio dall'egemonia catanese, è ancora abbastanza forte e compatta per rifutarlo in blocco (a quanto pare con il consenso trasversale, ed è una gran cosa, di tutte le forze politiche). Probabilmente già l'elenco che andrà in Assemblea finirà per escludere Acireale e Acicatena (si parlerà di errori di pubblicazione, ecc.) , ma questo non basta, perché la divisione del comprensorio acese, libero consorzio in nuce, è inaccettabile. Che Catania si prenda pure Camportondo Etneo o Gravina (se i locali ci stanno) o se proprio vuole si espanda verso Belpasso (la terra del malpassotu pulvirenti, fonte della sciagura dell'Acireale calcio) o Paternò, che forse sarebbero lusingati di diventare catanesi. Noi no. Semplicemente perché non siamo catanesi, non vogliamo esserlo e non ne abbiamo alcun interesse. Acireale mira a diventare capofila di una libera unione di comuni, ad acquisire visibilità autonoma, mica a diventare una grigia periferia simil-Librino!  E' per ostacolare questo disegno che il progetto ha dimenticato Paternò (beati loro), ma vuole aggredire prorpio Acireale!
I presunti benefici delle città metropolitane richiamati da Palermo sono del tutto inconsistenti, puri specchietti per le allodole e per i fessi. Forse che il nome della nuova città è Catania/Acireale o Acicatania? Forse che il municipio della città metropolitana o i dipartimenti di primaria importanza saranno allocati ad Acireale? Forse che l'Università verrà spostata ad Acireale? Forse che sarà rivitalizzato il magnifico centro di Acireale? Forse che il baricentro della nuova città verterà su Acireale, abbandonando Catania al suo degrado? Niente di tutto questo, ovviamente. Il sistema è ferocemente catanocentrico, e basta. Semplicemente perché è l'unica speranza di una città che sta morendo di calo demografico, di mala amministrazione (che certo non ci interessa importare anche se pure i nostri fanno abbsatanza schifo), di esclusione dal contesto civile ed economico. Che per il buco comunale causato da "Bianco e i suoi derivati" (bella questa, sembra una band degli anni '60, magari lo fosse stata davvero), e personaggi da operetta come Scapagnino e Stancanello ha dovuto spegnere i lampioni stradali facendo ridere tutta l'Italia (ovviamente noi acesi abbiamo finito per pagare le inadempienze del capoluogo, come a suo tempo sottolineato dal sindaco Garozzo, in quanto sono stati tagliati i finanziamenti destinati alle altre città della provincia).
Noi non ci stiamo. Ci direte che siamo dei poveri provinciali, dei trunzi acitani, che non soiamo in grado di percepire le magnifiche sorti e progressive associate al nome di Catania, famoso in tutto il mondo (eh già!), ecc. ecc. ecc. Vi ringraziamo anticipatamente, così vogliamo restare. La parità di diritti che i catanesi sono disposti a riconoscere agli acesi si è vista già in questo forum.
Forza Acireale.   

Offline GASPARE

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1044 il: 17 Settembre 2013, 12:24:56 pm »
Per Acicastello e San Giovanni La Punta (mi pare) ci sono già i pronunciamenti dei sindaci contro la città metropolitana. In ogni caso il prblema che poni è fondamentale: nei territori di molte cittadine tra Catania e Acireale c'è stata una grande immigrazione della borghesia catanese che voleva fuggire dalle terribili condizioni di vita catanesi per rifugiarsi in territori più tranquilli.
Di qui la clamorosa diminuzione di popolazione di Catania (da 400.000 a 270.000 abitanti) e la crescita della popolazione delle varie Gravina, Mascalucia, San Gregorio, ecc. ecc. Ma qui è il punto: devono contare più gli indigeni di questi paesi o gli immigrati catanesi, legati alla patria d'origine (non fosse altro per il rimorso di averla abbandonata) e per nulla alle comunità che li ospitano, dove si sono creati problemi di traffico, inquinamento e sovraffollamento prima inesitenti? Io credo che tocchi in primo luogo agli "indigeni" decidere il proprio futuro. Per gli altri San Gregorio, Acicastello, o Aci Bonaccorsi (che dovrà abbandonare il proprio status di comune virtuoso col 65% di raccolta differenziata forse per passare al 3% catanese) sono solo dei dormitori. Forse non lo saranno più per i loro figli, che iniziano ad integrarsi, frequentando le scuole acesi, in un tessuto sociale assai più sano. Questo è ovviamento visto dai catanesi come un pericolo.
Infatti, il progetto città metropolitana è per natura alternativo a quello del libero consorzio dei comuni acesi e della costa ionica, ed è a questo che i comuni dell'acese stanno da tempo puntando, per potersi assicurare un futuro libero e vitale. Logico che i catanesi preferiscono la città metropolitana (di cui sarebbero gli unici ad avvantaggiarsi) e gli altri lo rigettino aspramente. Per il momento Catania risulta vincente per il maggiore peso politico dfelle proprie lobby.
Ma mettendo in mezzo Acireale ha fatto un passo falso, perché per quanto avvilita proprio dall'egemonia catanese, è ancora abbastanza forte e compatta per rifutarlo in blocco (a quanto pare con il consenso trasversale, ed è una gran cosa, di tutte le forze politiche). Probabilmente già l'elenco che andrà in Assemblea finirà per escludere Acireale e Acicatena (si parlerà di errori di pubblicazione, ecc.) , ma questo non basta, perché la divisione del comprensorio acese, libero consorzio in nuce, è inaccettabile. Che Catania si prenda pure Camportondo Etneo o Gravina (se i locali ci stanno) o se proprio vuole si espanda verso Belpasso (la terra del malpassotu pulvirenti, fonte della sciagura dell'Acireale calcio) o Paternò, che forse sarebbero lusingati di diventare catanesi. Noi no. Semplicemente perché non siamo catanesi, non vogliamo esserlo e non ne abbiamo alcun interesse. Acireale mira a diventare capofila di una libera unione di comuni, ad acquisire visibilità autonoma, mica a diventare una grigia periferia simil-Librino!  E' per ostacolare questo disegno che il progetto ha dimenticato Paternò (beati loro), ma vuole aggredire prorpio Acireale!
I presunti benefici delle città metropolitane richiamati da Palermo sono del tutto inconsistenti, puri specchietti per le allodole e per i fessi. Forse che il nome della nuova città è Catania/Acireale o Acicatania? Forse che il municipio della città metropolitana o i dipartimenti di primaria importanza saranno allocati ad Acireale? Forse che l'Università verrà spostata ad Acireale? Forse che sarà rivitalizzato il magnifico centro di Acireale? Forse che il baricentro della nuova città verterà su Acireale, abbandonando Catania al suo degrado? Niente di tutto questo, ovviamente. Il sistema è ferocemente catanocentrico, e basta. Semplicemente perché è l'unica speranza di una città che sta morendo di calo demografico, di mala amministrazione (che certo non ci interessa importare anche se pure i nostri fanno abbsatanza schifo), di esclusione dal contesto civile ed economico. Che per il buco comunale causato da "Bianco e i suoi derivati" (bella questa, sembra una band degli anni '60, magari lo fosse stata davvero), e personaggi da operetta come Scapagnino e Stancanello ha dovuto spegnere i lampioni stradali facendo ridere tutta l'Italia (ovviamente noi acesi abbiamo finito per pagare le inadempienze del capoluogo, come a suo tempo sottolineato dal sindaco Garozzo, in quanto sono stati tagliati i finanziamenti destinati alle altre città della provincia).
Noi non ci stiamo. Ci direte che siamo dei poveri provinciali, dei trunzi acitani, che non soiamo in grado di percepire le magnifiche sorti e progressive associate al nome di Catania, famoso in tutto il mondo (eh già!), ecc. ecc. ecc. Vi ringraziamo anticipatamente, così vogliamo restare. La parità di diritti che i catanesi sono disposti a riconoscere agli acesi si è vista già in questo forum.
Forza Acireale.   

 =D> ESTIKAZZI!!! ...e ndo fassumauru ci voli a cipudda!!!


p.s.: ...a proposito i chiavi do Tupparellu i truvasturu o i giocatori del Taormina su ancora da fora ca palleggiano ca lattina da coca cola!?  8-)
Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est

Offline amenano60

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1045 il: 17 Settembre 2013, 02:39:38 pm »
Rispondo prima a Ivan, con cui, se non ricordo male, mi trovavo d'accordo per questioni extracalcistiche (ponte sullo stretto, ecc.).
Per Acicastello e San Giovanni La Punta (mi pare) ci sono già i pronunciamenti dei sindaci contro la città metropolitana. In ogni caso il prblema che poni è fondamentale: nei territori di molte cittadine tra Catania e Acireale c'è stata una grande immigrazione della borghesia catanese che voleva fuggire dalle terribili condizioni di vita catanesi per rifugiarsi in territori più tranquilli.
Di qui la clamorosa diminuzione di popolazione di Catania (da 400.000 a 270.000 abitanti) e la crescita della popolazione delle varie Gravina, Mascalucia, San Gregorio, ecc. ecc. Ma qui è il punto: devono contare più gli indigeni di questi paesi o gli immigrati catanesi, legati alla patria d'origine (non fosse altro per il rimorso di averla abbandonata) e per nulla alle comunità che li ospitano, dove si sono creati problemi di traffico, inquinamento e sovraffollamento prima inesitenti? Io credo che tocchi in primo luogo agli "indigeni" decidere il proprio futuro. Per gli altri San Gregorio, Acicastello, o Aci Bonaccorsi (che dovrà abbandonare il proprio status di comune virtuoso col 65% di raccolta differenziata forse per passare al 3% catanese) sono solo dei dormitori. Forse non lo saranno più per i loro figli, che iniziano ad integrarsi, frequentando le scuole acesi, in un tessuto sociale assai più sano. Questo è ovviamento visto dai catanesi come un pericolo.
Infatti, il progetto città metropolitana è per natura alternativo a quello del libero consorzio dei comuni acesi e della costa ionica, ed è a questo che i comuni dell'acese stanno da tempo puntando, per potersi assicurare un futuro libero e vitale. Logico che i catanesi preferiscono la città metropolitana (di cui sarebbero gli unici ad avvantaggiarsi) e gli altri lo rigettino aspramente. Per il momento Catania risulta vincente per il maggiore peso politico dfelle proprie lobby.
Ma mettendo in mezzo Acireale ha fatto un passo falso, perché per quanto avvilita proprio dall'egemonia catanese, è ancora abbastanza forte e compatta per rifutarlo in blocco (a quanto pare con il consenso trasversale, ed è una gran cosa, di tutte le forze politiche). Probabilmente già l'elenco che andrà in Assemblea finirà per escludere Acireale e Acicatena (si parlerà di errori di pubblicazione, ecc.) , ma questo non basta, perché la divisione del comprensorio acese, libero consorzio in nuce, è inaccettabile. Che Catania si prenda pure Camportondo Etneo o Gravina (se i locali ci stanno) o se proprio vuole si espanda verso Belpasso (la terra del malpassotu pulvirenti, fonte della sciagura dell'Acireale calcio) o Paternò, che forse sarebbero lusingati di diventare catanesi. Noi no. Semplicemente perché non siamo catanesi, non vogliamo esserlo e non ne abbiamo alcun interesse. Acireale mira a diventare capofila di una libera unione di comuni, ad acquisire visibilità autonoma, mica a diventare una grigia periferia simil-Librino!  E' per ostacolare questo disegno che il progetto ha dimenticato Paternò (beati loro), ma vuole aggredire prorpio Acireale!
I presunti benefici delle città metropolitane richiamati da Palermo sono del tutto inconsistenti, puri specchietti per le allodole e per i fessi. Forse che il nome della nuova città è Catania/Acireale o Acicatania? Forse che il municipio della città metropolitana o i dipartimenti di primaria importanza saranno allocati ad Acireale? Forse che l'Università verrà spostata ad Acireale? Forse che sarà rivitalizzato il magnifico centro di Acireale? Forse che il baricentro della nuova città verterà su Acireale, abbandonando Catania al suo degrado? Niente di tutto questo, ovviamente. Il sistema è ferocemente catanocentrico, e basta. Semplicemente perché è l'unica speranza di una città che sta morendo di calo demografico, di mala amministrazione (che certo non ci interessa importare anche se pure i nostri fanno abbsatanza schifo), di esclusione dal contesto civile ed economico. Che per il buco comunale causato da "Bianco e i suoi derivati" (bella questa, sembra una band degli anni '60, magari lo fosse stata davvero), e personaggi da operetta come Scapagnino e Stancanello ha dovuto spegnere i lampioni stradali facendo ridere tutta l'Italia (ovviamente noi acesi abbiamo finito per pagare le inadempienze del capoluogo, come a suo tempo sottolineato dal sindaco Garozzo, in quanto sono stati tagliati i finanziamenti destinati alle altre città della provincia).
Noi non ci stiamo. Ci direte che siamo dei poveri provinciali, dei trunzi acitani, che non soiamo in grado di percepire le magnifiche sorti e progressive associate al nome di Catania, famoso in tutto il mondo (eh già!), ecc. ecc. ecc. Vi ringraziamo anticipatamente, così vogliamo restare. La parità di diritti che i catanesi sono disposti a riconoscere agli acesi si è vista già in questo forum.
Forza Acireale.


GIURO.......


...sono riuscito a leggere fino al primo punto.....

.....poi ho dovuto prendere una BIOCHETASI....

e dopo mi sono fatto una.....GRASSA RISATA!

Zelig e' ricominciato vero?......e i nosocomi per l'igiene mentale...CHIURENU!


ATTACCHIAMO FORT APACHE!

 ::)
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Offline Marco Tullio

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1046 il: 17 Settembre 2013, 03:25:19 pm »
Casorezzo (MI), 17 Settembre 2013
Gentile Testa Dura,
 certo non hai niente da invidiare ai leghisti: il male viene sempre e solo da fuori. Ma non hai pensato che, come ora molti Catanesi fuggono da Catania, così un tempo tanti della provincia, probabilmente anche Acitani, si sono inurbati nella nostra città? Nessuno da noi si sognerebbe di andare dal signor Trovato, e tanti ce ne sono a Catania, e dirgli: "Ahu, trunzu, tunnatinni o paisi", perché ormai non ci sono più indigeni e allogeni. Forse è questa la differenza tra Catania e Acireale: uno spirito più universale. Ma in realtà so bene che tu e il tuo amico non fate testo e che la splendida Acireale è molto più aperta e ospitale di quanto non traspaia dalle tue parole. Cordialmente,
Marco Tullio
Nuovo Catania, nuovo nome

Offline Testa Dura

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1047 il: 17 Settembre 2013, 05:57:49 pm »
Bene, finalmente qualche prima ammissione da parte del gentile Marco Tullio. Era ora.
Innanzitutto: Catania è differente da Acireale (è questo il punto). Forse è anche vero che Catania possiede "uno spirito più universale", qualcosa di vero ci sarà, visto che è cresciuta nel tempo più velocemente; in fondo Catania è un porto di mare mentre Acireale è in collina, è naturale che la prima sia più aperta e la seconda più diffidente e "selezionatrice". Per la verità questa  capacità di accoglienza in questo forum non si è vista, ma diamo per buono che ci sia.
Comunque il primo punto è questo e lo abbiamo, sia pur faticosamente, raggiunto: siamo diversi, e non si tratta di dire a priori, è evidente, chi è migliore e chi è peggiore. Ergo: qualsiasi unione non voluta dalle parti (attenzione: da entrambe le parti) è innaturale.
Secondo punto: Acireale è splendida. Lo dici tu. Ma allora, perché rimane spesso nel dimenticatoio e non entra nel giro dei principali tour operators? Certo, abbiamo una classe politica locale che non ha saputo valorizzarla appieno (come vedi non penso che il male venga sempre da fuori, ma ammetterai anche tu, che vieni da Casorezzo, che pure i leghisti hanno le loro buone ragioni), ma in ogni caso - se è rimasta splendida, e lo è davvero - nessuno l'ha ancora rovinata, almeno completamente. Ma allora, dico io, se il problema è quello di valorizzarla e farla conoscere in giro (il turismo però non decolla anche perché, diciamolo, non siamo poi così tanto aperti ed ospitali come sostiene sbagliando Marco Tullio) vi sembra prorpio la soluzione migliore quella di toglierle voce, di umiliarla e ficcarla a forza dentro l'anodino contenitore della città metropolitana, dove per semplice questione di numeri conterebbe come il due di mazze a briscola? O forse dobbiamo sperare che l'eterna rivale Catania, una volta vinta definitivamente la battaglia secolare, si muova a pietà per il nostro annichilimento e invece di tenere tutte le risorse per sé le dispensi generosamente per i riottosi vicini trunzi?
Siamo ragionevoli, ognuno per la sua strada, almeno per noi è certamente meglio. Se sbagliamo sarà veramente colpa nostra. Potete sopravvivere senza di noi: fatevi la città metropolitana con i paternesi, perché loro no e noi sì? Vi somigliano di più. Hanno la mentalità "aperta", hanno colonizzato Milano (i Ligresti, i La Russa....), certamente sarete meglio accolti. Tifano anche Catania, persino. Sono i vostri compagni naturali di strada, perché dovete sempre preferire di stare attaccati ad Acireale (per la verità lo sappiamo bene, e ci siamo dilungati in altre circostanze sull'argomento)? 
Forza Acireale. 

Offline Marco Tullio

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1048 il: 17 Settembre 2013, 08:07:10 pm »
Casorezzo (MI), 17 Settembre 2013
Caro Testa,
per la precisione, io non vengo da Casorezzo, ma ci vivo. Dunque i leghisti avrebbero ragione? Allora sei tu che fai ammissioni. Quello che non capisco è la ragione per cui Acireale sarebbe penalizzata. Paterno? Pensa a tutte le Aci che preferiscono restare con noi che far parte della favolosa provincia di Aci Reale. Ah, già! Colpa degli immigrati catanesi che figliano dovunque mettano piede senza rispettare le tradizioni degli autoctoni (il carnevale?) e del loro attaccamento alla loro ingrata madepatria. Ciao,
Marco Tullio
Nuovo Catania, nuovo nome

umastru

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Re:Nonostante tutto... Forza Acireale
« Risposta #1049 il: 17 Settembre 2013, 11:43:59 pm »
Giuro che ci ho provato fino all'ultimo a tenermi fuori da questa discussione, ma non ce la faccio più. lo dico a tutti, Acitani e catanisi. Ma lo capite che la nostra rovina è il continuare a dire sono e mai dire siamo. Lo sò è la maledizione dell'italia delle mille torri, dei mille municipi, ma che c.a.z.z.o provate una volta a dire SIAMO!!!! FACCIAMO!!! COSTRUIAMO "INSIEME"!!!!
Se no cari signori saremo sempre i soliti geniali anarchici incapaci di costruire qualcosa insieme per il paese, che vorrei ricordavi che in europa è quello che ha meno minoranze etniche al suo interno, meno emigrati, ma soprattutto una faccia una razza!.
Ma come diceva l'antipaticissimo Moretti; continuiamo cosi, facciamoci del male.
Antonino Rapisarda