Quello che esiste fra la squadra al momento terza in classifica ed il resto della truppa, Livorno in testa. Una voragine per qualità, rendimento e al momento anche punti, davvero imbarazzante. Alla faccia di chi dice che questo campionato è competitivo almeno come quello dello scorso anno. Può essere più livellato, magari più divertente, ma la differenza fra il Palermo e il Livorno o la Sampdoria è il doppio di quella già consistente fra lo stesso Palermo e l'Inter prima in classifica e con lo scudetto virtualmente in tasca.
Andiamo alla partita. A senso unico. Poco da dire se non osservare come non appena recuperati un paio di uomini ed avere effettuato una settimana di allenamento classica, senza partite in mezzo, il Palermo sia ritornato quella macchina di gol e di spettacolo delle prime dodici giornate di campionato.
Amauri un gigante inarrestabile, la sua elevazione da fermo sul gol é da paura, Bresciano nuovamente uomo ovunque, deve soltanto riallineare il mirino con la porta avversaria piuttosto che con l'uscita della curva, Simplicio giusto cocktail di quantità e qualità, con l'aggiunta di due ciliegine, Di Michele spettacolo e rammarico, perché per colpa di quella parte di cervello più scadente che appartiene alla razza umana, a breve dovrà con tutta probabilità prendersi qualche semestre di riposo.
Il Livorno? Chi l'ha visto. La novità, oltre alla prima sconfitta a Palermo da quando si é ritornati in serie A, è l'astinenza di Lucarelli contro noi rosanero. Fino ad ora ci aveva fatto male per ben dodici volte, stasera si è concesso un turno di riposo.
Programmino della settimana per Francesco Guidolin: ricordarsi di schierare una squadra con molti titolari mercoledì contro il Celta, per provare a vincere e quindi a qualificarci. Oltretutto i ragazzi della Primavera modello "corsa e cafiate" (anche oggi hanno strapazzato il Napoli per 4-0) meritano un po' di riposo.
Della Roma iniziamo a parlare mercoledì sera. Dopo le 22:30.
"Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam"