L'8 Dicembre.
L’8 dicembre festa dell’immacolata, secondo una recente scoperta (1854) pretende che lo zigote Maria alla sua formazione abbia avuto un trattamento di riguardo, un infusione di proprietà particolari, auliche, eccelse, precluse al resto dell’umanità nata e nascente da “una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale” (CCC1250)”, l’8 dicembre dicevamo, a Palermo è considerato un giorno speciale perchè preparatorio alle feste natalizie, altra festa dove la manciunaria nostrana non prende suggerimenti da nessuno e si fa valentemente rispettare. Sono giorni in cui ci troviamo abbondantemente preparati ad accogliere chiunque, da qualsiasi paese e di qualsiasi nazionalità, senza timori di malefiure o di sortire delusioni.
Non solo nelle tavole di ogni famiglia palermitana ma Palermo stessa, in ogni suo angolo della città, appunto per questo classificata al 5° posto della classifica MONDIALE del cibo da strada (il capoluogo siciliano è l'unica città italiana inserita nella classifica delle 10 migliori città del mondo, per quanto riguarda lo street food, pubblicata dalla rivista Forbes) non lascerà passare senza considerazione una festa così sentita dalla popolazione, non tanto per le fortune occorse allo zigote Maria che non gliene frega un cazzo a nessuno e nemmeno sanno di cosa si parla, ma per tutto ciò che il palato si appresta ad assaporare, a degustare, e cornuto e becco chi ancora sostiene che uno dei sette vizi capitali possa essere riservato ai peccati di gola: sciocchezze, inventate dagli invidiosi e da chi non conosce le debolezze degli uomini e del mondo.
Non mancherà di certo LO SFINCIONE, un equivalente siciliano della pizza napoletana. Pietanza povera per la nostra cucina, nasce dalla necessità di non presentare, per le feste, il solito Pane, ma qualcosa di diverso. A Palermo i semplici elementi base vengono arricchiti con della salsa di pomodoro ed altri ingredienti come acciuga e caciocavallo che danno loro un sapore diverso.
IL BUCCELLATO. E' il primo dolce che appare sulla tavola nell’approssimarsi del periodo natalizio. Nel palermitano è rappresentato da una grossa ciambella o dei tozzetti di pasta frolla ricoperti di glassa bianca di zucchero o velato o lasciati al naturale (grezze) spalmati di miele e accompagnati da mustazzuoli e sfince .
LO SCACCIO, ossia mandorle, noci, castagne, calia, semenza, pistacchi e quant´altro madre natura possa offrire, è un altro degli immancabili cibi della nostra tradizione e che puntualmente salta fuori ai primi di dicembre. Broccoli in pastella, cardi, carciofi fritti, crocchè di latte, sformati di patate con vari ripieni e l’immancabile, inseparabile, BACCALA' CHI PASSULI, senza il quale non è maruonna.
Come vedi, chi verrà a Palermo per il giorno dell’immacolata, anche se poi dovesse tornarsene a casa con qualche gol di troppo sul gruppone, non avrà mica perso il suo gusto di vivere e di divertirsi per cui puoi dire ai tuoi concittadini acesi-catanesi di venire in tutta tranquillità, con molto appetito e con qualche bustina di biochetasi, perché finisce sempre che chi non c’è abituato a tutto quel ben di Di.... ehm, di marunnuzza, si lascia andare e s’ingozza come un suino.
Lo zigote? No, quello non si mangia.