In tutta questo circuluacquestre sembra passata in secondo piano la questione della vendita della società. Leggo di incarichi ad uno studio legale di valutare le offerte e della fantomatica "fiduciaria" svizzera pronta a rilevare il Catania, oltre che del "solito" Lo Monaco, sempre pronto, sempre disponibile, come donna innamorata.
Conclusione: solo chiacchiere. E forse sarà così ancora a lungo. Intanto pare che una delle variabili per l'attribuzione della pena sportiva al Catania sia proprio la persistenza della vecchia proprietà o il passaggio ad altri.
Pulvirenti avrebbe potuto cogliere l'occasione e dimostrare di essere ancora capace di fare l'imprenditore, nominando con la "copertura" del Sindaco, una dirigenza di alto profilo con il compito di gestire il Catania da qui al cambio di proprietà, salvaguardando il suo patrimonio economico e al tempo stesso quello sportivo. Non è stato così. E non sappiamo ancora quali saranno gli effetti di questa scelta sulla sentenza di condanna del Catania.
La "pista svizzera" porta diritti diritti verso una nebulosa di cui non si conosce la natura e la composizione, e di incertezze non ne abbiamo nessun bisogno: misteri, delitti e nebulose in questi ultimi due anni hanno segnato la storia del Catania e non sentiamo proprio il bisogno di ripetere l'esperienza. Che male c'è a presentarsi e dire "mi chiamo Biondi, abito ad Adrano o a Milano, nella vita faccio questo lavoro, ed insieme a questi soci vogliamo rilevare il Catania perchè abbiamo un progetto sportivo". No grazie! Di misteri ne abbiamo piene le tasche. Iniziare in questo modo e la peggiore cosa che possa fare un aspirante proprietario del Catania che dovrebbe ridare serietà al progetto sportivo e serenità all'ambiente.
Il sempre pronto Lo Monaco è la soluzione del noto proverbio "megghiu u tintu canusciutu ca u bonu a canusciri". Non mi entusiasma perchè i ritorni sono sempre difficili e scontano l'inevitabile paragone con il passato, quando le cose sono riuscite bene anche grazie alla buona sorte (che comunque occorre meritarsi) non sempre disponibile a dispensare gioie e piaceri. Anche questa al momento è una soluzione con delle incognite, perchè è chiaro che Lo Monaco da solo a Catania non ce la può fare e quindi avrebbe bisogno dell'apporto economico di altre entità ancora tutte da capire. Ha dalla sua perte la storia a Catania, certamente positiva, e una visone inclusiva delle forze economiche e non del territorio, attorno al fenomeno calcio con centro di gravità a TdG. Anche in questo caso l'amore/odio che ne hanno contraddistinto il periodo catanese, non assicurerebbe automaticamente la ripresa dell'entusiasmo tra i tifosi, ma sarebbe probabilmente questione di tempo perchè cu ti fa ridiri ti fa chiangiri e cu ti fa chiangiri ti fa ridiri.
La soluzione dei 15 imprenditori, la "cartata", da soli è tramontata. Rimane la prosecuzione con questa proprietà: impossibile se non come soluzione d'attesa, per evitare nuove avventure. Quantu ci vulissi unu comu u Cavaleri.