Finalmente una vittoria. Perché la palla è rotonda.
Avevamo ottenuto 5 punti su 8 partite, realizzando la miseria di 5 gol, nonostante l'attacco sia composto da Rosina, Calaiò e Maniero, che insieme hanno realizzato 38 gol in campionato. Questo la dice lunga su come si paghino i limiti a centrocampo e su come non si sfruttino le potenzialità offensive.
Ieri ho fatto un lento conto alla rovescia di ogni minuto di partita, constatando la mancanza di progressi, l'assoluta assenza di punti di riferimento su cui costruire una partita e la netta inferiorità in termini di organizzazione di gioco, rispetto al modesto Avellino.
Qui non si tratta di storcere il naso o essere esteti e non si mette in dubbio l'importanza dei tre punti (non solo importanti, ma fondamentali, determinanti). Si tratta, piuttosto, di constatare che giocando così non si va da nessuna parte, perché la vittoria di ieri è stata casuale e immeritata. Ovviamente, nel calcio ci sta anche questo e, paradossalmente, il Catania ha meritato di vincere immeritatamente e di avere avuto qualche episodio a favore, perché al di là dei 13 rigori, nell'equilibrio di vantaggi e svantaggi siamo ancora in credito.
Perché qualcuno di noi mugugna nonostante i tre punti?
Ma davvero credete che facciamo gli esteti?
Ma chi se ne frega della qualità gioco?
Per me possono giocare come vogliono, difesa e contropiede o in dieci dietro la linea della palla, purché si abbiano dei riferimenti, purché si abbia un'idea di come costruire una partita.
Giocando così, le partite come quelle di ieri le vinci una volta, altre volte le perdi. Perché è stata la partita fotocopia di Catania-Frosinone, con la differenza che questa volta il Ciofani della situazione non ha azzeccato il tiro all'angolino.
Il Catania di ieri vale solo tre punti, ma ci lascia con tante perplessità, perché non c'è stato alcun progresso e ha una fragilità strutturale preoccupante. La base di ogni squadra è la struttura, non importa se gli attaccanti sono buoni o se hai un ottimo trequartista, due esterni di qualità e una batteria di difensori centrali rassicurante.
Qualcuno giustamente fa notare che la partita si poteva chiudere e solo l'imprecisione di Rosina non ha permesso di ottenere un risultato più rotondo. Ecco, anche questo punto è importante, perché se gli avversari si sbilanciano (incredibile, anche l'Avellino, talvolta, si apre), devi essere più cinico.
A proposito di Rosina, un turno di riposo era necessario, quindi, nessun rammarico. Avrei tante cose da dire su questo giocatore, soprattutto su qualche equivoco tattico, ma ne parlerò in un'altra occasione.
Ad ogni modo, il problema principale è il centrocampo, per il rendimento di alcuni giocatori, soprattutto Rinaudo, che è ancora inguardabile, e Sciaudone che non ha senso della posizione. Quando a gennaio dicevo che serviva un altro centrocampista, mi riferivo proprio a questo, cioè alla possibilità di avere un sostituto in grado di subentrare in caso di scarso rendimento, squalifiche o infortuni. Ed infatti, il Catania è crollato sul piano del gioco dopo l'infortunio di Coppola, che non è un fenomeno, affatto, ma è un “uomo d'ordine” che in questo momento non abbiamo, perché se due centrocampisti su tre rendono come Rinaudo e Sciaudone … è finiiiiiiiiiiita! (per dirla come l'onorevole Nullazzo!).
In conclusione, prima di queste ultime 8 partite Marcolin pensava ai Play Off. Ora tutti, senza alcun dubbio, pensiamo alla salvezza. Si tratta di un obiettivo raggiungibile, ma lo stanno rendendo complesso. Su nove partite da giocare, ci sono 6 scontri diretti: Varese, Brescia (quasi spacciate) e Latina in trasferta, Trapani, Ternana e Cittadella in casa. Non è un'impresa, basta vincere qualche scontro diretto.