Vedi, Davide, sarò blasfemo, ma posso affermare che religione e calcio Catania sono due argomenti molto legati, più di quanto possa sembrare a prima vista.
Innanzitutto con la sola ragione non si può arrivare ad affermare o negare l'esistenza di Dio, perché se Dio é tale é infinito e quindi più grande della ragione umana: conoscere Dio é dunque un atto di fede.
Allo stesso modo la ragione umana non può spiegare la permanenza di Cosentino a Catania, in particolare la sua promozione ad AD dopo il disastro dell'anno scorso. Esaltarne le capacitá come dirigente sportivo é dunque un atto di fede.
Si pensa che Dio intervenga continuamente nelle vicende umane, punendo e premiando i trasgessori e gli obbedienti, quando in effetti la caratteristica peculiare dell'uomo é quelle di essere libero. Libero anche di non credere in Dio e comunque sempre capace di autodeterminarsi. Se la libertá é utilizzata per il bene l'umanitá cresce e si evolve, se é impiegata per il male accadono i tanti disastri della storia, dalle guerre all'uccisione per fame di una parte dell'umanitá mentre il resto spreca le risorse distruggendole (quanto cibo abbiamo buttato via in questi giorni!!)ecc. ecc.
Allo stesso modo il Presidente del calcio Catania é libero di fare quello che vuole, di autodeterminarsi. Quando ha agito bene siamo andati in serie A e per 8 anni ce la siamo spassata
macari ccu picca soddi. Da quando agisce male siamo retrocessi da polli per 2 punti e ora siamo sulla stessa strada dell'anno scorso. Che continui a ritenere Cosentino un dirigente competente e capace é un atto di fede e di libertá.
Come vedi, Davide,
sempri di Catania parramu.