Frison comincia a domostrare di valere davvero poco.
Non è vero che questa squadra sulla carta non sfigurerebbe in A.
Siamo malaticci, il dottor Sannino sta facendo quello che può. Gli rimprovero solo la fiducia in Leto, dovuta presumo all'investimento sbagliato della società.
Non si molla comunque. Sotto col Varese.
Bua, IL quaquaraquà vale meno di Leto.
"U Mastru"
Non penso proprio. Secondo me bisogna dare tempo e le attenuanti del caso, visto che non ha costruito lui la squadra e che ogni pattita deve inventarsi qualcosa.
Inventarsi qualcosa dopo aver vinto 5 a 1? Doveva solo farsi i c.a.z.z.i. suoi e non cambiare niente!
Caro Mastru, entrambi abbiamo manifestato delle perplessità sul nostro allenatore, tu in maniera decisa, io in maniera più cauta, mettendo sulla bilancia le cose positive e quelle negative.
Ieri ha sbagliato tutto. Ma non è un problema di sistema di gioco. Il cosiddetto “4-4-2” non era il segreto della svolta come in molti avevano detto e non è la causa della confusione di ieri. Posto che anche io preferirei un “4-3-3” (più che altro per gestire al meglio i giocatori a disposizione), dobbiamo credere che Sannino preferisca il suo sistema di gioco (quanto meno all'inizio) per riuscire a dare compattezza alla squadra in tutte le zone del campo. In base alla struttura della squadra, il problema principale erano le fasce e, in effetti, con il 4-3-3 c'era sempre l'effetto della coperta corta, soprattutto in fase difensiva.
Sulla partita in questione, giocata contro un avversario modesto, il problema principale è stato quello che temevamo alla vigilia della partita, ossia il protagonismo del mister. Sia chiaro, tatticamente sa il fatto suo, ma ha un carattere forte, che a volte mette in gioco anche nelle scelte troppo personalizzate e cervellotiche. Quanto è importante riuscire a schierare una squadra uguale quanto meno in 9/undicesimi per almeno tre partite? Quanto è importante non fare rivoluzioni dopo due vittorie consecutive con otto gol fatti? Da più di un anno, non per colpa sua, ci lamentiamo di una squadra sempre diversa settimana dopo settimana, e lui cosa fa?, rimescola le carte, togliendo riferimenti a una squadra che, si sa, non ha gioco (anche per colpa sua, comunque).
Temevamo proprio le scelte che ha fatto. Andiamo ai dettagli.
La chiave delle sue scelte iniziali è stata mettere Monzon come esterno di centrocampo, per fare questo ha messo Gyomber terzino e ha lasciato Capuano centrale (anche qui, perché queste forzature? Perché ha ceduto così facilmente alla lusinga della “originalite”? Gyomber è il nostro centrale e lo sarà per tutto il campionato, Capuano è principalmente un terzino, aveva – per una volta – un minimo di scelta a disposizione, ma ha voluto complicarsi il lavoro). Torniamo a Monzon. In questo momento è il giocatore più in forma fisicamente, ha fiato, ha gamba (anche se di concreto abbiamo visto poco) per questo – probabilmente – gli concedi una partita ufficialmente nel ruolo che fa sempre (perché tende ad avanzare costantemente), augurandoti che possa dare profondità sulla fascia, aiutando le due punte nei movimenti (si sa, se l'esterno sale e richiama il raddoppio di marcatura, le due punte hanno più spazio per muoversi, liberando uno dei due attaccanti dalla pressione dei marcatori). Stiamo aspettando che si giochi così, ma l'infortunio di Peruzzi fa saltare tutto. Cioè, la sostituzione di uno dei giocatori lo ha fatto ricredere sulle scelte iniziali. Da lì in poi è stato un errore dopo l'altro, dove lui stesso non ha capito niente, fino al “capolavoro” finale di vedere in campo tre prime punte completamente isolate dalla squadra, in balia di lanci lunghi, inutili, improvvisati e per la gioia dell'Avellino.
Richiamare gli errori della Società proprio dopo questa partita è fuorviante e inutile. Questa partita l'ha sbagliata l'allenatore, mentre i giocatori mi sono sembrati tutti molto volenterosi, ma privi di riferimenti. Uno spreco non approfittare della componente principale, soprattutto in serie B, cioé l'entusiasmo e l'autostima.
Come detto all'inizio, provo sempre a mettere sulla bilancia le cose positive e quelle – secondo me – negative. L'allenatore è adatto alla categoria, ha saputo leggere alcune partite e ha dato il suo, ma come ho detto in molte circostanze, non prendano per vangelo tutto quello che dice e tutto quello che fa, ma soprattutto non lo considerino il salvatore della baracca, perché è vero che le insidie sono tante (un infortunato dopo l'altro), è vero che la squadra ha problemi strutturali ed è ancora troppo presto per parlare di calciomercato (nonché troppo pericoloso affidarsi al mercato di riparazione come crocevia della svolta), ma è altrettanto vero che se questi ragazzi hanno entusiasmo, umiltà e gamba, la squadra – nonostante le assenze – non è inferiore a squadre come l'Avellino.