L'articolo de "La Sicilia" non parla di complotti o di presente, dice solo la cosa più ovvia del mondo, cioè che retrocedere in Lega Pro, per una socetà con un potenziale da Serie A, può portare a seri problemi finanziari. Forse il mutuo di TdG può persino essere un handicap in più, ma comunque questo vale per qualunque società, pure la Juventus avrebbe problemi in caso di doppia retrocessione, per come è fatto il calcio di oggi.
Qui non si tratta di dire te l'avevo detto, si tratta di capire la gravità del momento, paradossalmente è il giornale più filogovernativo, oltre che l'unico, che lancia l'allarme, dopo aver perso tempo per mesi con articoli su corazzate e tatuaggi nuovi del presidente.
Saremmo i primi a fare il doppio salto indietro (sul campo, il Lecce non lo conto) da quando Sky ha preso totalmente in mano il calcio italiano. E' vero, "può capitare" di sbagliare tutto, anche per due stagioni di fila, soprattutto se chi sbaglia si rifiuta di vedere e ammettere i propri errori. Perché qui non c'è nulla che è capitato per sfortuna, come non è stato per fortuna che abbiamo avuto tanti anni di successi. Anche dietro il singolo punto che ci ha salvato al secondo anno c'era un lavoro certosino di cura dei dettagli indispensabile per stare a galla in un mondo ultracompetitivo. Ricordiamoci che quando c'era un'identità e un'anima siamo riusciti a vincere un pseudo spareggio in formazione ampiamente rimaneggiata. E' evidente che oggi non c'è nessuno al timone della nave, altrimenti almeno le scelte come il silenzio stampa e i ritiri sarebbero gestiti normalmente.
Nessuno che ami il Catania può negare che stiamo correndo grossi rischi. Non c'entra nulla il "telavevo detto".
Per questo domenica contro l'Avellino deve essere la partita della vita e del tifo, poi ognuno è libero di decidere dopo quante stagioni sbagliate sia il caso di preoccuparsi.