Per conoscenza, mandato poco da ad Alessandro Amato su dipalermo.it:
Ciao Alessandro. Leggo oggi Brandaleone che scrive: “il Palermo gioca con la testa a un record che non arriva ancora e a un futuro tutto da decifrare. Un futuro con pochi soldi ma in compenso con grandi ambizioni.”
Ritorniamo in A (tecnicamente ed emotivamente alla grande), ritornano le decine di milioni di diritti televisivi e non solo, ci presentiamo con un monte ingaggi di gran lunga inferiore al passato (basti dire che Belotti prende meno a Palermo di quanto prendeva in Lega Pro all’Albinoleffe), con un parco “resche nel mondo” ridimensionato, con spese generali ridotte, ma il mantra è sempre lo stesso: non ci sono i soldi.
Non credi sia il caso di dedicare qualche minuto di una tua prossima trasmissione a questo argomento? Non per sentire i dogmi brandaleoneschi (c’è crisi, Zamparini non esce più un euro), ma per capire che fine facciano le consistentissime entrate annuali.
Ci sono debiti pregressi? Siamo stati gestiti tutt’altro che sapientemente come ci è sempre stato detto e siamo a rischio fallimento? Siamo anche noi in mano a questi fondi di investimento esteri, che sembrano la nuova irresistibile e pericolosa moda del momento?
Perché non se ne parla una volta per tutte, quindici minuti di trasmissione, fra una sciocchezza di calciomercato ed un servizio sui tatuaggi di Morganella, magari invitando in studio qualcuno che i bilanci del Palermo li abbia letti e capisca qualcosa di economia aziendale? E ci spieghi se è perché, eventualmente, non ci sono più soldi.
La serie A è bella, ma l’esistenza della società è più importante. Grazie sempre per l’attenzione.