Sognare non costa nulla, ma, Ninuzzu caro, credo che tu non vedrai materializzare il tuo sogno di vederlo giostrare nella posizione che tu indichi....lá si gioca senza fronzoli con al massimo un tocco e via ad impostare per il compagno meglio piazzato....la posizione adesso occupata corrisponde alla sublimazione delle sue capacitá...é servendo la punta o i compagni che si inseriscono il lavoro che predilige ed esalta il Pitu....é imprevedibile e mai scontato mentre il lavoro del centrale di centrocampo é metodo svolto con semplicitá e piú rapidamente possibile.
Arizzettiti , mettiti o cori 'mpaci tanto non mancheranno le occasioni per gioire come lo scorso anno .I presupposti ci sono tutti,basta dare il giusto tempo ai nuovi per avere una macchina perfetta.
A venerdí per la mia formazione
Quoto!
E il greco è molto bravo. Gioca di prima, al massimo due tocchi (perché tende ad usare solo il sinistro), ma di certo garantisce rapidità nel far girare la palla. Il talento non si discute.
Su Barrientos, carissimo Mastru, ti capisco. È di un altro livello. Ma sul ruolo da te auspicato e sperato, concordo con GP.
Probabilmente, lo vedi in quella posizione perché è in grado di guadagnare decine di metri con dei lanci millimetrici che innescano i più pericolosi contropiede (ad es.: il gol di Gomez a San Siro contro l'Inter, due anni fa; oppure, l'azione del primo gol di Bergessio in casa del Genoa lo scorso anno).
Ma sono certo che vedremo queste giocate anche quest'anno.
Il Catania è una squadra “camaleontica” (lo so, sono stato poco originale
), per noi il concetto di modulo è relativo. Il modulo è necessario per costruire le squadre. Ma dopo aver scelto con quale difesa giocare (tre o quattro?), il concetto di modulo per una squadra come il Catania diventa relativo. Basta spostare una pedina come il Jolly Castro e il modulo cambia. In questo contesto, sono convinto che Barrientos sarà l'unico protagonista a non avere un ruolo con consegne rigide. È necessario che riesca ad eludere le marcature ferree che talvolta subisce, farsi spazio o creare lo spazio per i compagni e già tatticamente diventa determinante.
In un 4-3-3, per quanto disposto come attaccante esterno, non farà l'attaccante esterno. È una disposizione utile solo per consegnare la formazione
. Semmai, sarà sempre libero di svariare su tutta la trequarti, destra, sinistra, centro (insomma, su tutta la linea); aiutato dal prezioso contributo di due corridori per eccellenza quali Izco e Castro, che lo supportano per garantire la necessaria copertura.
Nel 4-2-3-1, non si discute, è il vertice alto, pronto ad abbassare il raggio d'azione in fase di non possesso e anche in quel caso diventa pericolosissimo, perché innesca il contropiede con i lanci precisi (la perfezione) di cui parlavamo.
È un calciatore straordinario; ed è ambidestro.