Lo Monaco dixit:
“Al Catania abbiamo un nostro modo di essere, siamo infatti una azienda calcistica particolare, all’interno della quale è la società a prendere le decisioni di natura tecnica: i nostri allenatori fanno solo gli allenatori e non vengono qua a scegliere i giocatori. Di conseguenza, noi conoscevamo molto bene il reale valore della squadra: sapevamo che aveva buone potenzialità, era solo precipitata in una crisi di risultati, legata anche al ringiovanimento della rosa. Bisognava dunque cambiare qualcosa; sarei un bugiardo se dicessi che sapevo fin dal primo momento com’era Mihajlovic dal punto di vista delle sue tecniche di lavoro: io in realtà ho semplicemente scelto l’uomo di carisma, che poteva dare serenità e tranquillità ai giocatori. A posteriori posso dire che è andata bene, infatti la squadra ha inanellato una serie positiva importante ed è arrivata alla salvezza. Sinisa è un tecnico voglioso, che ha voglia di fare, di affermarsi e vive intensamente la sua professione. Questi sono aspetti importanti, che gli potranno aprire delle opportunità importanti per la carriera. La domanda sulla sua permanenza però non si pone. Mihajlovic ha un contratto anche per l’anno prossimo, contratto che sarebbe stato in vigore anche se fossimo andati in B, segno che crediamo in lui. A meno di stravolgimenti dell’ultima ora, sarà il nostro tecnico anche per la stagione a venire“.
“Non solo abbiamo iniziato a lavorare, ma posso dire che la squadra è già finita. Sappiamo chi deve andare via e chi deve arrivare. Al momento abbiamo intavolato trattative che però potranno definirsi solo quando avremo ceduto e di conseguenza fatto posto ed incassato così da poter acquistare. La programmazione non deve avere fine. Quando abbiamo rilevato il Catania, sei anni fa in Serie B, la società aveva qualcosa come 45 miliardi di vecchie lire di debiti ed era privo di giocatori di proprietà. Attualmente non abbiamo più debiti, anzi, da tre anni chiudiamo il bilancio in attivo; inoltre, tra settore giovanile e prestiti, abbiamo qualcosa come 300 giocatori, dei quali tanti stanno facendo carriere importanti in cadetteria: mi vengono in mente Antenucci, attualmente capocannoniere, o Catellani, un giocatore classe ‘88 che sta facendo benissimo a Modena. Sono entrambi di proprietà del Catania. Noi cerchiamo sempre di programmare ed agire in base alle entrate dell’azienda. Nel nostro caso si parla di 28 milioni di euro di ricavi all’anno. Con questi finora siamo sempre riusciti a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissi, ed ora stiamo anche ultimando la realizzazione di un centro sportivo del valore di 40 milioni di euro. Sono iniziative importanti, non oso immaginare chi ha a disposizione budget rilevanti cosa potrebbe fare sfruttando una seria programmazione“.
“Posso dire che anche in questo mercato estivo qualche scommessa la faremo. Abbiamo già praticamente chiuso per un giovane brasiliano sconosciuto che gioca in C in Brasile, poi procederemo con un paio di operazioni in Argentina ed una in Italia. Il Bologna non mi ha mai chiesto Ledesma. Forse è un giocatore che non rientra nei loro piani. Maxi Lopez resterà a Catania al 99%. Non dico 100% perché quell’un per cento rappresenta la proposta indecente, quella che una piccola società non si può permettere di rifiutare. Al momento posso dire che abbiamo rifiutato già diverse proposte importanti, perché non ritenute congrue: Maxi è giovane, ha già accumulato diverse esperienze in club importanti ed evidenzia ulteriori margini di miglioramento. Per questo motivo, chi lo vuole deve pagarlo per quello che vale. Vi dico solo che ho rifiutato una proposta di 14 milioni di euro proveniente da un club Italiano perché ritengo che il suo prezzo sia superiore“.
Credo che nel mondo delle mezze verità e delle dichiarazioni stereotipate che è il calcio...il nostro A.D. sia stato chiaro...e credo, altresì, che più di così non sia possibile...