Bella citazione, Trunz, e ha portato fortuna (mi dispiace per le cucche
).
Non basta essere bravi, bisogna essere i migliori. Già! Mi hai ricordato quello che è il motto della nostra tifoseria, quello che ci ha sostenuto nei momenti difficili, quello che tuttora è il nostro marchio di fabbrica.
Per gli altri è sufficiente essere bravi (magari arrivano terzi e vengono promossi per ripescaggio), per noi è necessario essere i primi in tutto e per tutto, perché sappiamo che non avremo mai sponsor politici e federali, mai arbitri equi, mai stampa condiscendente.
Per vincere un campionato (e ancora tocchiamo ferro) abbiamo bisogno di vincerlo con dieci punti di vantaggio.
E' sempre stato così, è la nostra storia, è per questo che ogni acese ha nel suo DNA un attaccamento viscerale ai colori granata e di tutto il resto non ci importa nulla.
Fu così ai tempi della serie D, quando dovemmo vincere il campionato nonostante l'handicap di una penalizzazione di cinque punti totalmente fuori da ogni logica, basata su testimonianze palesemente inventate e logicamente assurde. Fu così per la promozione in serie B, quando il Perugia, ormai quasi fuori dalla lotta, vi rientrò letteralmente spinto dagli arbitri generosamente stipendiati (in modo spudorato e lo sapeva tutta la serie C, e meno male che nel caso Senzacqua Gaucci venne preso con le mani nella marmellata in modo inequivocabile). Ricordiamo tutti l'indecoroso spareggio di Foggia con l'Acireale, ridotto dal compiacente Treossi in otto contro undici, che riusciva lo stesso a mantenere il pareggio, tanto che per abbatterci fu necessario un gol segnato in posizione irregolare. Ricordiamo anche il successivo, anch'esso indecoroso, tentativo di penalizzare anche noi, per fortuna fallito miseramente.
Abbiamo dovuto sempre sudare ogni passaggio di serie, contro tutto e contro tutti, e quando invece siamo stati in difficoltà, perché sono venuti al pettine i nodi del buco creato nel giugno 2004, ci hanno scaraventato addirittura in Promozione, sperando di chiuderci lì e di buttare via la chiave. Li ricordo quelli che ci vedevano già in fila per il Cibali....
Invece siamo ancora qui, a gioire e soffrire per la
nostra squadra , l'unica.
Forse già domenica prossima saremo promossi, forse no, non ha importanza. Non si sa nemmeno dove la gara si farà (con centocinquanta biglietti per i fifosi acesi, quando se ne prevedono più di duemila!!!
) e se potremo parteciparci (pur di esserci ho rinviato due viaggi di lavoro all'estero e poi magari sarà tutto a vuoto), ma anche questo non ha più molta importanza.
Quello che conta è che l'Acireale esiste, è vivo e vegeto e sta per avvicinarsi alle categorie che le competono. Non ci facciamo illusioni. Il prossimo anno (in D, ritocco ferro...) faremo fatica ad essere promossi, non tanto perché la serie sia veramente più difficile (la squadra attuale, l'abbiamo già detto, sarebbe già da primato, e la società è di una solidità e organizzazione senza confronti, tra i dilettanti e non), quanto perché incontreremo squadre di maggiore peso politico. Come al solito troveremo chi ci metterà i bastoni tra le ruote e saremo antipatici a tutti, perché siamo gli alfieri di un calcio old style, dove conta merito e sudore e non soldi e loschi traffici, e ne siamo fieri. Ma non importa, saremo i migliori e saremo più forti di tutto questo. Ci rivedranno, molto presto, tutti quelli che hanno sperato di non ritrovarci più. Lo sappiamo, ne siamo sempre più certi.
Grazie a tutti, granata, per i momenti che ci state regalando dopo tante traversie.
Forza Acireale.