Casorezzo (MI), 26 Ottobre 2009
Cari forensi,
sabato c'ero anch'io a San Siro insieme a mio fratello, Aldo da Correggio, il di lui figlio Lorenzo, Aldo da Como e Maurizio da Cinisello Balsamo. Eravamo nel secondo anello blu, circondati da interisti, perché non ce la siamo sentita di andare nel settore ospiti per ragioni visive ed economiche (terzo anello blu, € 30), nonché per evitare la compagnia del ceuso, almeno per quanto mi riguarda. Un tifoso interista ha adocchiato la sciarpa rossazzurra di mio fratello e gli ha chiesto benevolmente: "Catania Catania?". E la risposta è stata un segno di assenso con il capo. Io mi sono astenuto dal dire: "Veramente lui è nato a Legnano e tifa anche per il Milan". Temevo che l'ultimo particolare avrebbe potuto alienargli le simpatie dei padroni di casa. La partita è stata l'esempio lampante di come certe dichiarazioni di Atzori nei giorni precedenti fossero soltanto frasi fatte: "Ce la giocheremo... Non siamo sconfitti in partenza... Andremo a San Siro per fare la nostra partita... bla blal bla". Anche il più ingenuo ha compreso che il nostro allenatore ha voluto giocare al risparmio in vista dell'incontro con il Chievo mercoledì sera: ma siamo sicuri che lasciare in panchina i giocatori migliori ci garantisca una vittoria contro il Chievo? La mia domanda principale, che mi assilla da due giorni, è la seguente: Ma ccu ciu misi ddu puttunaru in porta? La prima segnatura è un gollonzo, come ha sottolineato il tifoso interista di cui sopra, sempre benevolmente. La seconda? Campagnolo bello era sulla traiettoria, ma non l'ha neanche toccata. Qualcuno mi ha detto che Campagnolo dà più garanzie di Andujar, ma io, con il senno di poi, non ne sono troppo convinto. Già domenica scorsa, sul goal di Dessena, mi aveva lasciato indispettito il fatto che fosse rimasto immobile: forse non sarebbe riuscito a parare, ma provarci sempre è il minimo che si possa pretendere da un portiere affidabile o presunto tale. Mascara, Ledesma e Plasmati in campo nel secondo tempo: qualcosina in più si è vista. Non sono d'accordo con chi afferma che l'Inter sul due a zero si sia fermata. Io temevo la goleada, perché loro hanno continuato ad attaccare, sospinti dall'incitamento del loro pubblico che voleva il terzo goal. Al momento del rigore, ho aspettato che Mascara segnasse e ho esultato, sperando nel miracolo: sarebbe stato equo che stavolta a rubacchiare fossimo noi, ma così non è stato e la partita si è conclusa con una sconfitta di misura, che per lo meno non compromette l'onore, seppure solo da un punto di vista aritmetico. Sul rigore concesso i tifosi interisti, che hanno protestato su tutto, perfino sul giallo estratto per il fallo su Morimoto, non hanno fiatato: la porta era sotto la mia curva e, a velocità normale, appariva netto. Torno a casa e su rete4 ascolto l'ex arbitro Cesari, il quale asserisce che si doveva concedere il rigore su Balotelli (!!!) e che quello su Plasmati è stato generoso, benché, per quest'ultimo episodio, si vedessero solo le immagini da dietro, che non permettevano di vedere i piedi dei giocatori coinvolti. Ieri, invece, il suo collega Longhi, a novantesimo minuto, come qualcuno di voi ha già ricordato, ha affermato l'esatto contrario. Rimango confuso, ma non troppo sorpreso. A presto,
Marco Tullio