Atalanta, Messina, Livorno, Parma, Udinese, Empoli, Sampdoria e Cagliari: si ferma qui la serie A dei tifosi rossazzurri. Tra il taglio illustre di calciopoli (Juventus), un calendario bizzarro che ha messo le gare con squadre prestigiose tutte nel girone di ritorno e quello che è successo venerdì sera, i veri sportivi catanesi sono stati privati dei big mach della propria squadra con Inter, Roma, Fiorentina e Milan, certamente le gare più spettacolari di tutte il torneo. 23 anni di attesa per assistere a questo scempio, credo che difficilmente i tifosi rossazzurri torneranno nel loro stadio per questo campionato, buttato letteralmente alle ortiche. Ai tifosi rossazzurri genuini, leali e corretti auguro tempi e sorti migliori, sperando che la lega non si accanisca eccessivamente colpendo anche la classifica del team etneo. Voglio fortemente che anche il prossimo anno ci sia un Catania Palermo al Cibali ma che questa volta venga fuori soltanto l’immagine sana e genuina della nostra Isola. Chiunque oggi da Siciliano deve pretendere una prova d’appello, un occasione che possa darci un opportunità di riscatto.
Purtroppo, quanto è successo è di una gravità inaudita. Con l’aggravante che la Polizia, a cui vanno indubbiamente riconosciuti impegni e sacrifici estremi sino a rimetterci la vita, va sostenendo, a mio modo di vedere a torto, che l’oggetto degli agguati premeditati accaduti a Catania, non fossero i tifosi ospiti ma, appunto, le forze dell’ordine. Anche se ha poca importanza, io non crederò mai che in occasione del derby coi rivali di sempre, quella frangia di barbari in sciarpa rossazzurra dedita alla costruzione di bombe carta e agli attentati abbiano concentrato le loro attenzioni verso un obbiettivo presente lì tutte le domeniche per disinteressarsi invece dei tifosi rosanero, assenti dalla scena dal lontano novembre 2003 e attesi al Cibali come la manna dal cielo. Via, siamo seri: la polizia la puoi attaccare anche in occasione della gara con l’Empoli o con il Parma. Ma arriva il Palermo e cosa bolliva in pentola lo sapevamo tutti!! Che poi i poveri poliziotti si siano messi in mezzo a difesa dei tifosi ospiti, mi sembra naturale che siano fini loro come oggetto del tiro al bersaglio. E’ la polizia che si è fatta avanti verso le barbariche orde rossazzurre, mentre gli ospiti venivano nascosti e incanalati nel loro settore. E’ la polizia che si è esposta in prima fila, nell’adempimento del proprio dovere e poiché i poliziotti sono “il nemico” di sempre, i selvaggi non si sono fatti scrupoli di prendersela con loro.
Ora, un conto è che la polizia scrive sul proprio rapporto che i tifosi rossazzurri aspettavano al varco i tifosi ospiti, un conto è che scriva di agguati premeditati contro le forze dell’ordine. Se esce fuori questa a mio avviso falsa verità, il Catania ne uscirà con le ossa rotte. E penso che la società debba attivarsi per far luce il più possibile su quanto accaduto e che si ripristini il principale movente di quei barbari.
Non sono tanto d’accorso quando si afferma che ha perso tutta la Sicilia, come s’è detto e letto da più parti perché, sposando gran parte del pensiero esposto dall’amico Frank Cannon, quanto successo venerdì scorso è la fatalistica conclusione di una sottocultura scontrosa eversiva e aggressiva, alimentata da diversi anni con un astio di fondo covato dalle frange più abbiette (che, come abbiamo visto, ha fatto proseliti anche nella parte sana della società etnea) verso i palermitani in quanto riconosciuti come i veri antagonisti di un assurda lotta tutta immaginaria (ma a volte reale) per mantenere l’egemonia sportiva in Sicilia (ma alcune volte si travalica anche dallo sport), ed anche verso i messinesi propostisi come realtà alternativa e rei di essersi creati il loro spazio nell’elite del calcio nazionale. Insomma, la morte del povero Raciti piangiamocela tutti ma che siano principalmente i tifosi rossazzurri a battersi fortemente la mano sul petto: loro più di tutti gli altri!
Pulvirenti ha fatto una gran cagata fuori da rinale quando a caldo ha accusato i tifosi palermitani dei disordini. Accuse condite da fantomatiche immagini televisive, presenti evidentemente soltanto nella sua immaginazione. Certo, davanti alla tragedia ed alla disperazione che emergeva fuori dalla camera mortuaria ha riconosciuto di aver fatto una figura ridicola a caldo davanti ai microfoni di Sky. Spero che, una volta placata l’onda emotiva che stiamo attraversando in questo momento, abbia il coraggio e la dignità di chiedere PUBBLICHE SCUSE a tutti i tifosi rosanero per le infamanti accuse.
Un ultima notazione: si parla di estendere la norma sulla responsabilità oggettiva anche per molti metri dopo il recinto dello stadio, non rendendosi conto che questa norma è uno strumento in mano ai teppisti per ricattare le società d’appartenenza. Le norme che regolamentino l’afflusso dei tifosi allo stadio, facciamole fare ai presidenti delle squadre che sanno come è fatto uno stadio e quali siano le esigenze. Pisanu che le partite di calcio non le guarda nemmeno in TV si occupi d’altro che questa materia non è cosa sua! I biglietti nominativi sono una cretinata colossale: dissuadono solo le persone per bene che magari hanno poco tempo di fare file estenuanti ai botteghini, non impediscono ai teppisti di venirne in possesso e, soprattutto, non garantiscono un caz.. Immaginate uno stadio come l’Olimpico con 80 mila posti a sedere, come si fa a pretendere che si rispettino i posti di appartenenza con un afflusso di sole 30 mila persone? Ma a chi vorrebbero identificare in caso di disordini?
P.S. Amato: "non manderò più i poliziotti allo stadio". L'ordine pubblico dev'essere a carico delle società ed affidato ad ingenui padri di famiglia, per nulla addestrati a contrastare i delinquenti. Come se il campo di calcio non facesse parte del territorio italiano ma fosse una nazione a se. Evidentemente, la vita di quei poveri disgraziati con la pettorina gialla vale molto meno di quella di un poliziotto. Sinceramente non capisco: quindi, se muore un poliziotto durante una rapina in banca, il ministro Amato li toglierà pure dalle strade? Ma allora che ci stanno a fare?
Ma da chi siamo governati?