...altrimenti detta il controesodo del 25 aprile 1945 ....
Gia' il controesodo..
Casa Savoia ci aveva pensato per tempo (8 settembre 1943)..
Qualcun altro invece ci penso' fuori tempo massimo....
E a Dongo lo pescarono senza biglietto.....
Ma questa e' un'altra storia Templare.
Concentrati sullo scudetto. Se non lo vincete quest'anno, non lo vincerete mai piu'.... :wink:
Sai Marco, c'é una bella differenza fra il salire sul carro dei vincitori (e iscriversi fra le liste dei combattenti per la libertà, con tanto di benefici e pensione di guerra elargiti fino ad oggi) all'ultimo istante e cercare la salvezza fuori tempo massimo. Ci sono stati altri, vedi Giano Accame, che alla RSI si iscrissero il 23 o il 24 aprile di quell'anno, si fecero il carcere (altrimenti non lo potrebbero raccontare oggi) e la malanomina, al contrario dei tanti che si tolsero il fez e si misero la camicia rossa con la stessa velocità con cui la mattina ci si fà il bidet.
Poi per carità, liberissimi tutti di festeggiare ogni anno l'atto finale di una invasione straniera, con la stessa coerenza con cui una discreta parte dei festeggianti infanga il sacrificio dei Carabinieri Italiani (lo so che é aggettivo e va scritto minuscolo, ma stavolta farò un errore) a Nassirya ed una più larga fetta se ne lava pilatescamente le mani e gira la faccia guardando ad altro, che so al ticket per il pronto soccorso o alla quantità minima di droga da portare in tasca per una serata in allegra e fumosa compagnia.
Ad ogni modo non vado fiero nemmeno io di quella passeggiata sul carro tedesco, ma se poi penso alle centinaia di civili e militari, fascisti, anticomunisti, preti o semplicemente gente che aveva qualche conto in sospeso col GAP di turno, che vennero massacrati fino a primavera inoltrata dai buoni, dai puri, dai miti ancora oggi osannati con tanto di onoreficenze, pensione e tredicesima a dicembre, riesco a farmene una ragione.
Quanto al manicheismo riecheggiato da Marco Tullio so benissimo cosa significa, l'ho provato (e lo provo ancora oggi) sulla mia pelle e proprio per questo non pretendo che la mia parte sia mitologicamente inattaccabile.
Errori ed orrori non mancarono affatto, sbagli enormi spesso moralmente insostenibili. Ma quello che noi dicevamo da tempo e che adesso viene affrontato anche a sinistra (vedi Pansa) non é propaganda anticomunista, ma realtà. Manicheo é chi non accetta ancora oggi dopo sessantanni di riconoscere la propria parte di crimini ed orrori, pretendendo di consegnare alla mitologia quello che invece é stato un accadimento storico.
"Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam"