La serie A ha fatto emergere i limiti del Catania?Beh, finora se limiti si possono chiamare questi sono stati il fatto di giocare un po’ troppo duri per delle regole che i “signorini” arbitri di serie A vogliono far rispettare come dei secchioni del calcio che vogliono farsi belli davanti ai professori (leggasi convocazioni UEFA).E alla fine di mezzo ci vanno squadre come la nostra che diventano vittime sacrificali di una Fiorentina che, in kulo alla presunta pulizia del calcio italiano del dopo –Moggi, rappresenta la classica squadra “blasonata”, di grandi meriti sportivi e dalla grande storia che deve PER FORZA uscirsene dalla penalizzazione e sopravvivere in serie A, MAGARI CON QUALCHE FAVORE ARBITRALE.
Perché scusate se insisto, scusate se sono “di coccio” ma ste tre espulsioni tra Messina, Catania e Fiorentina erano proprio inevitabili??E cosa sarebbe successo se avessimo concluso le partite in parità numerica?Erano meritate queste due giornate di squalifica di campo???
No, non è la consolazione dei fessi (u cunottu de’ fissa in Catanese) è la constatazione di un evento provvisorio (le penalità inflitteci) che può e deve essere disintegrato da una costante, una certezza innegabile che è la forza di questo gruppo sia tecnico che dirigenziale.
Perché periodi come questo li abbiamo vissuti lo scorso anno, vedi le batoste di Crotone – Catania che forse, facendo le proporzioni tra la caratura tecnica dei calabresi e quella dei viola equivalgono a un 6-0 di Fiorentina – Catania. E un 3-0 subito a Mantova è come parlare di un 6-1 preso a Palermo. Ma tutto questo non è avvenuto: onore ai giocatori che in nove uomini hanno saputo tenere il risultato su livelli dignitosi (dopo un primo tempo egregio, quando si era in parità numerica) e per le ottime prestazioni con Messina e Palermo. Onore a Marino che come pochi allenatori ha avuto il coraggio di fare entrare domenica un attaccante come Del Core quando già eravamo un uomo in meno.
Vergogna invece a coloro che ci stanno facendo capire che il dopo – calciopoli ci sta consegnando una “seconda repubblica del calcio” con le stesse ombre con gli stessi chiaroscuri della prima. La nostra squadra è stata chiaramente (e non parlo da tifoso) trattata con due pesi e due misure. Non solo in campo con ammonizioni ed espulsioni che in altre partite non sarebbero state sanzionate nemmeno con un richiamo arbitrale, ma anche oltre, per quello che è successo negli spalti sì deprecabile ma non tale da meritare DUE giornate di squalifica per la sfortuna di aver mandato all’ospedale due poliziotti, anziché due comuni mortali che magari sarebbero passati inosservati (vedi cosa è successo in occasione di Torino Lazio….e vedi la “grande pena” inflitta dal giudice sportivo, vergogna!!!!).
Vergogna ahimé a molti nostri concittadini che si professano tifosi, intenditori di calcio e persone emancipate (sportivamente e umanamente) e che invece al primo momento di difficoltà senza una minima cultura sportiva non fanno che inveire contro squadra, allenatore e presidenza, credendole troppa poca cosa per la serie A. Perchè purtroppo ancora molti ragionano da provinciali, da beceri e squallidi ometti di periferia disprezzando tutto ciò che è “made in Catania” e guardando invece con un’imbecille ammirazione tutto ciò che viene dal profondo nord: la grande Inter, la Juve, il Milan. Così non facciamo altro che inchinarci senza dignità facendo il gioco di tanti personaggi a cui non va giù il fatto di vedere tutte queste squadre siciliane in serie A.
Vergogna, vergogna perché comportandoci così compiamo un grande sacrilegio, quello di portare tensione a un ambiente a cui basterebbe solo tranquillità PER RACCOGLIERE LE PROPRIE FORZE ed esprimere il massimo delle proprie (per fortuna tante) possibilità tecniche dalle quali possiamo tirar fuori un campionato di Serie A più che EGREGIO!!!!!
Lo dissi l’anno scorso nel peggiore momento (la sconfitta col Mantova) e lo dico anche ora: LA qualità c’è e PRIMA O POI USCIRA’ FUORI, abbiamo un ottimo organico e MARINO è un allenatore con le palle. E siccome siamo provinciali non abbiamo ancora capito di avere un tecnico che è forse la bella copia di Zeman: votato al gioco offensivo, capace di dare spettacolo ma elastico mentalmente, non rincitrullito a rigidi schemi come il boemo.Non abbiamo capito che abbiamo una società organizzata in maniera moderna, efficiente funzionale: dalla commessa del Catania Point di via Umberto al magazziniere, all’allenatore dei portieri sino ad arrivare al Presidente.
E parliamo, blateriamo senza la minima cultura calcistica quella che ci renderebbe consapevoli come innumerevoli sono gli esempi di campionati in cui le matricole hanno concluso egregiamente il campionato con una partenza peggiore di quella del Catania, meno punti, meno gioco, meno di niente. Menziono sempre il caso più eclatante:campionato 1977-78.La matricola L.R. Vicenza nelle prime cinque giornate di campionato aveva tre soli punti (tre pareggi e due sconfitte) con soli due goal all’attivo…finì il campionato al SECONDO POSTO….e Dio vi fulmini se attribuite il merito di questo risultato a UN SOLO UOMO : Paolo Rossi!!!
E poi altri esempi: che razza di squadra aveva l’Avellino per restare dieci anni in serie A?? : a parte Juary contava giocatori come Di Somma, Mario Piga, De Ponti: ma chi se li ricorda??
E l’Ascoli dei “fuoriclasse” Bellotto, Trevisanello, Moro?e il Piacenza del “gioiello” Luiso (il toro di Sora)?E quell’Ascoli che l’anno scorso, ripescato in serie A, si è salvato con una squadra da pernacchie finendo quasi a metà classifica??COSA ABBIAMO IN MENO DI LORO???SE NON INIZIAMO A VALORIZZARE LE COSE DI CASA NOSTRA SAREMO CONDANNATI AD ESSERE DEI PERDENTI. LA FORTUNA DEL CATANIA DIPENDE ANCHE DA NOI.
CHI REMA CONTRO E’ UN SACRILEGO.