Autore Topic: C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile  (Letto 6641 volte)

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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #15 il: 13 Maggio 2020, 11:20:19 am »
Detto questo, ma il pipistrello? Un ci pianza nuddu? Vriuogna!

Il tema di oggi semmai è la "pipistrella" (nota le virgolette). Una ragazza apparentemente normale, 25enne, cresciuta, immagino, secondo i valori cristiani, fresca di laurea e che cambia religione in seguito alla lettura dell’altro “libro magico”, è qualcosa che la normale intelligenza non riesce ad accettare. Sicuramente devono esserci state delle esperienze che noi non possiamo conoscere per cui è bene che ognuno si astenga dal fare considerazioni, sia nell'uno che nell'altro senso.
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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #16 il: 13 Maggio 2020, 11:57:09 am »
E allora pazienza. Se non riusciremo ad estirpare il male religioso, tenteremo con quello virale. Senza aiutini da parte del Signore, però. O del Tar Lazio.

Buona giornata!
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #17 il: 13 Maggio 2020, 12:31:32 pm »
Il Tar del lazio. Ne avrà di lavoro da svolgere quest'anno. Mi chiedo come mai ancora non siamo ufficialmente promossi in lega pro e se è normale che il presidente di una squadra che dista da noi 17 punti protesti perchè vorrebbe giocarsela alla pari ai play-off. Io che pensavo che il peggio fosse Zamparini. O Ninuzzu.
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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #18 il: 13 Maggio 2020, 03:12:01 pm »
Detto questo, ma il pipistrello? Un ci pianza nuddu? Vriuogna!

Il tema di oggi semmai è la "pipistrella" (nota le virgolette). Una ragazza apparentemente normale, 25enne, cresciuta, immagino, secondo i valori cristiani, fresca di laurea e che cambia religione in seguito alla lettura dell’altro “libro magico”, è qualcosa che la normale intelligenza non riesce ad accettare. Sicuramente devono esserci state delle esperienze che noi non possiamo conoscere per cui è bene che ognuno si astenga dal fare considerazioni, sia nell'uno che nell'altro senso.

Malgrado io sia abituato a ragionare e pormi quesiti e dunque sia a tutti gli effetti un “hater”, almeno secondo i protocolli del pensiero unico oggi impostoci, della “pipistrella” un minni futti nianti. Mi indigna, semmai, quella specie di governo che non solo usa due pesi e due misure in maniera odiosa e imbarazzante (tre ragazzi a Milano depongono corona di fiori per Sergio Ramelli e vengono multati, per San Marco il XXV Aprile c’erano le feste in piazza e per l’arrivo della nuova eroina della sinistra fra politici e giornalisti era una replica dei pellegrinaggi alla Mecca, e oddio fosse volata una mezza reprimenda...), ma nella maniera più idiota possibile trasforma in spot per il terrorismo islamico la “festa” di cui sopra.

Non mi esprimo nemmeno sul terrorista che lo stesso giorno a Repubblica dichiara che con i milioni del riscatto si armeranno per continuare la jihad. Dico solo che fra NOCS, GIS e Incursori avremmo solo l’imbarazzo della scelta su come liberare un nostro connazionale.

Stop. Viva i virus!
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #19 il: 13 Maggio 2020, 04:10:57 pm »
ma nella maniera più idiota possibile trasforma in spot per il terrorismo islamico la “festa” di cui sopra.

Tutta propaganda politica.
Secondo me non si doveva pagare alcun riscatto, quando lo stato varò la legge che venissero sequestrati tutti i patrimoni dei familiari dei sequestrati, compresi anche quelli dei parenti più vicini, quel giorno fu l’inizio della fine dell’anonima sequestri.
Oggi non so perché si è scelta questa strada, di uno stato piegato ai sequestratori. Mi chiedo a questo punto chi sarà il prossimo sequestrato e nell’attesa spero solo che a Silvia gli si faccia passare la voglia di ritornare da quelle parti, perché mica possiamo fare sta vita: tu vai e noi paghiamo? Non si può! Ripeto ci sono troppe cose che non si sanno o che io non so per cui evito di approfondire giudizi però una cosa è certa: quella di domenica scorsa è stata una indecorosa passerella politica, che come un boomerang è stata resa più indecorosa da quella verde palandrana ostentata con orgoglio e a detrimento della nostra immagine.
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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #20 il: 13 Maggio 2020, 10:07:55 pm »
Assolutamente d’accordo, Sergio. Andiamo avanti.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #21 il: 29 Ottobre 2020, 11:10:43 pm »
“Cari tuttologi del web ed internettologi, voi che in ospedale non ci avete mai messo piede, ma che vi permettete di sentenziare dall'alto delle vostre tastiere sull'irrilevanza dell'infezione da Covid paragonandone la MORTALITÀ a quella dell'infuenza stagionale, dei tumori, degli infarti, della fame nel mondo ecc. ecc. ecc.
Ebbene ficcatevelo una volta per tutte nella testa LA MORTALITÀ NON È, NON ERA, E NON SARÀ MAI IL PROBLEMA DI QUESTA INFEZIONE VIRALE!
La pericolosità di questo virus è rappresentata dal TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE dei malati sintomatici rapportata alla BREVE UNITÀ DI TEMPO (un mese o meno) in cui ciò avviene. Una caratteristica che altre malattie, acute e croniche, NON HANNO e che da sola è capace di mandare a gambe all'aria il sistema sanitario su cui ognuno di voi conta in caso di necessità.
L'INFLUENZA STAGIONALE causa il ricovero e la morte di molte più persone del Covid19 ogni anno, MA LO FA NELL'ARCO DI 7 MESI non di POCHE SETTIMANE! È un urto assorbibile dal sistema sanitario... e così anche per gli infarti, gli ictus ed i tumori che si distribuiscono nei 12 MESI DI UN ANNO SOLARE!
Di Covid si MUORE POCO, muoiono una minima parte dei malati, muoiono soprattutto gli anziani con molte comorbilità, LO SAPPIAMO, NON SIAMO SCEMI, lavoriamo in ospedale da molto più tempo di voi!
I malati di Covid più seri NON MUOIONO ma SATURANO IL SISTEMA SANITARIO, rimanendo ricoverati per un periodo variabile da 10 a 30 giorni ed OCCUPANDO POSTI LETTO (intensivi o semintensivi), che non potranno essere usati da ALTRI che arriveranno nello stesso periodo con altre patologie (infarti, ictus, tumori, incidenti stradali, urgenze chirurgiche, ecc.) ...e uno di questi "senza posto" potreste essere voi o un vostro caro!
Noi sanitari NON SIANO UNA MASSA DI PECORONI BELANTI dalla scarsa apertura mentale e sottomessi al grande complotto delle BigPharma! Non amiamo mascherarci ogni giorno con le FFP2, maschere, guanti, tute e visiere per prepararci ad Halloween 2020.
Chiunque vi cerca di convincere dell'inesistenza del problema Covid snocciolandovi meme, post e grafici comparativi basati sulla MORTALITÀ DEL COVID19 non fa che dimostrare la sua profonda ignoranza in ambito medico-scientifico, e siete autorizzati a MANDARLI AFFANCULO DA PARTE DI TUTTI NOI OPERATORI SANITARI.”
Tiziano Stocca, medico radiologo.




A questi “tuttologi del web ed internettologi  di svariata estrazione, ai novelli virologi e infettivologi di grido, laureatisi alle università di facebook e di youtube, vorrei dire una cosa: fossi in Conte, adotterei le stesse misure anticovid della Svezia e farei selezione negli ospedali come la Svizzera. Poi, mi preparerei 20 kg di popcorn e 10 casse di birra per godermi lo spettacolo dell’ambulanza che prima o poi verrà a prendervi. Sono parole forti, lo so, ma sentirvi lagnare per ogni cazzo di cosa che vi si chiede è diventato snervante. "Dittatura sanitaria", "Conte come il DVCE" e altre vaccate simili fanno ridere, se non ci fosse da piangere. Sono mesi che scartavetrate le gonadi con gli autobus pieni zeppi e, ora che vogliono reintrodurre una d.a.d. più forte (per ridurre assembramenti dentro le scuole e nei mezzi pubblici) rompete ancora la fava perché "i vostri figli sono in prigione".
I teatri sono in crisi da 20 anni perché nessuno ci andava (perché ormai siete avvezzi a guardare la D'Urso) e ora che li hanno chiusi, sembrate tutti Dario Fo.
Per anni avete scaricato film pirata da internet e, per questo, i cinema chiudevano. Ma oggi si riscoprono tutti Fellini.
Comprate di tutto su Amazon, però ora vi stanno a cuore i negozietti di quartiere e i poveri artigiani.
La verità è che siete ipocriti, disfattisti, professionisti del mettibocchismo  che attinge a due mani nell’ignoranza più nera.
Vi meritate il dj del papeete a capo della vostra mediocrità.
Il virus, dopo le 18, non è più contagioso? La mascherina è dannosa perché ti fa respirare la tua co2 e ti rincoglionisce, vogliono far fallire l'Italia ecc... No, non c’entra la mascherina, eravate rincoglioniti anche prima. Qualsiasi cosa si faccia non va bene, sembrate tutti lobotomizzati dalla Santanchè.
Comunque vorrei godere anch’io di questa irresponsabilità contagiosa. Vorrei essere anche io come voi e urlare "non ce n'è coviddi!" e avere sempre la verità in tasca, dall'alto della mia cultura maturata presso l'università della vita.
Ne usciremo migliori. Manco per il cazzo. Senza un comportamento responsabile, non ci sarà lockdown che serva, il lockdown può solo rallentare la diffusione del virus ma alla riapertura, appena metteremo il naso fuori e torneremo a respirare a pieni polmoni e a bocca aperta, saremo punto e a capo. Se non arriverà un vaccino quanto prima, o ti adegui a tutte le limitazioni di libertà previste, o questo virus prima o poi lo beccherai anche tu. E se ti andrà male, ti farà piacere sapere che ci sarà un posto in corsia anche per te. Un posto che potrebbe servirti non solo se ti raggiungesse il virus ma anche per le altre naturali patologie della vita.
Ecco, l’ho detto: il lockdown serve per tenere liberi e fruibili gli ospedali, cosa fare per evitare il virus ti è stato detto da gennaio scorso, peggio per te se non capisci, perché se non fosse per la saturazione degli ospedali… un bel liberi tutti e ce ne libereremmo qualche anno prima del previsto, del virus e dei cretini.
Naturalmente… (solo) chi vivrà vedrà.
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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #22 il: 29 Ottobre 2020, 11:56:04 pm »
siete autorizzati a MANDARLI AFFANCULO DA PARTE DI TUTTI NOI OPERATORI SANITARI.”
Tiziano Stocca, medico radiologo.


Ecco, un problema italiano è che ci sono tanti Tiziano Stocca che si auto-autorizzano a parlare a nome di tutti, in questo caso di “tutti gli operatori sanitari”.

Tiziano Stocca, invece di prendersela con la gente che si pone domande, potrebbe magari dare qualche risposta, tipo perché se tutti gli illuminati disseminati fra CTS e governo sapevano che con l’inverno ci sarebbe stata di nuovo la morìa, non delle vacche, ma degli italiani, se sapevano che avrebbero chiuso le scuole, perché non hanno veicolato la spesa pubblica nella realizzazione di nuovi posti TI o nel potenziamento del trasporto pubblico, invece di sperperarla in provvedimenti come i banchi a rotelle e i monopattini?

Solo per dirne una e tacere per esempio sugli esperti che ti garantiscono che stare compresso in bus o metro con il fiato altrui di sopra è meno pericoloso di stare a tavola ad un ristorante (vorrei aggiungere dopo le 6, ma poi Tiziano magari se la mutria), perché al ristorante ci stai un’ora almeno, mentre sul bus in venti, venticinque minuti il virus neanche riesce a fare le presentazioni con le vie aeree superiori degli ancora non positivi.

Comunque lui non parla a nome di tutti, c’è gente con i controcoglioni ed i controtitoli, senza specializzazione in radiologia però, che la pensa in maniera un po’ diversa, ma siccome anche questo della pandemia non è altro che un capitolo della neolingua politicamente corretta diretta derivazione del monopensiero, loro passano per cattivi, i meme non ne parliamo, mentre i poveri infermieri che si fanno fotografare in tenuta NBC in pausa sulle panchine con un cellulare in mano (il massimo della prevenzione in fatto di contaminazione) sono i nuovi santini della religione di stato, quella che “ricordati che devi morire” sembra una botta di allegria a confronto dei messaggi lanciati giorno dopo giorno alla gente.

Per finire, Sergio, ho dovuto leggere la parte non in corsivo del tuo messaggio un paio di volte, per capire se lo avevi scritto tu o era un virgolettato del Pulitzer de noantri Andrea Scanzi, che qualche giorno fa aveva scritto le stesse parole a proposito di Conte e del pop corn. Sbagliando anche in questo caso. Perché Conte mangia soltanto quello che gli viene ordinato da chi ne manovra i fili. E non è uno dei Cuticchio.

Ma era di Scanzi, giusto?

Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #23 il: 30 Ottobre 2020, 10:38:19 am »
Ma era di Scanzi, giusto?

Di sicuro è quello da cui ho tratto l’ispirazione. Ho tolto i riferimenti politici perché trovo aberrante anteporre le posizioni del proprio partito a una logica esposta a tutela della salute delle persone. Ho salvato i raffronti perché li ho trovati azzeccati, mi hanno ricordato un tizio che nel muro dei catanesi si pappariava che Catania è la patria di Bellini e qualche giorno dopo  gli ho visto abbiare le clips di Nino D’Angelo 8-): gli ho modificato le conclusioni perché c’è l’altissimo rischio di confondere un lockdown per una cura, come quel qualcosa che ci preserverà dal contagio, e che, non essendo né l’uno né l’altro, diventa facilmente strumentalizzabile e aggredibile. Insomma c’è scarso senso di responsabilità (probabilmente fagocitata da quella dichiarazione irresponsabile di Zangrillo quando disse che “il virus è clinicamente morto” inducendo il paese (me compreso) verso comportamenti più disinvolti e meno protettivi) e in molti si stanno prodigando per far apparire come movimenti di propaganda politica e manifestazioni di potere ogni iniziativa atta a tutelare non direttamente la salute delle persone ma la fruibilità del sistema sanitario che poi dovrà prendersi cura non solo di chi si ammala di covid ma anche da tutto il resto. In attesa del vaccino, con il covid ci dovremo convivere per un bel pezzo perché anche se azzerassimo i contagi, essendo un paese aperto al mondo, tutti gli sforzi che si faranno potrebbero andare vanificati se anche negli altri paesi non azzereranno anch’essi il loro RO.

Non so se ne sei al corrente ma abbiamo un amico in comune che sta combattendo (lui e la sua famiglia) il covid, ricoverato al Cervello: Giancarlo XXL. Leggere alcune sue riflessioni, oggi, mi hanno fatto tornare in mente il “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Spicchi di vita che nessuno può mai immaginare ma che, sollecitato dal “gorgoglìo dell'ossigeno” del ventilatore a cui è attaccato, può benissimo descriverli chi quelle esperienze le vive personalmente. “Un operatore che appare sulla soglia (una visione spettrale), una luce che si riaccende...
Una terapia, un controllo da fare. A mezzanotte? Tutte le ore sono buone.
Il reparto è affollato, i posti sono tutti occupati.
Non avverto, in stanza, fra i rumori delle macchine, il Dolore che mi circonda.
Ma lo avverto subito, se mi alzo dal letto, e pongo l'ascolto oltre la stanza, fra i sussurri, i lamenti, i respiri profondi, le istanze dei pazienti.
Si sentono.
Sono un monito alla stupidità umana dilagante.” E la stupidità è quella di chi non accetta che la battaglia è ancora aperta ed ha difficoltà a focalizzare il nemico.

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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #24 il: 30 Ottobre 2020, 11:24:17 am »
Mi dispiace per Giancarlo, che ce la farà sicuramente, come mi è dispiaciuto per Leandro. Di Davide Leonardi, di come mi è arrivata qui la notizia, di come continuo a sognarmi la notte io e lui che parliamo a lavoro e io che devo dirgli che la sera, improvvisamente, a 31 anni, morirà davanti ad un computer acceso, non vorrei nemmeno accennarti, già ho scritto due righe e sono pure troppe.

Vai in giro su Internet troverai migliaia di diari di gente che sta soffrendo, a casa propria o in ospedale, per malattie più o meno curabili, più o meno cruente e che trova, scrivendo, il modo di allentare la morsa del dolore, fisico e psicologico. Non riesco a capire questa spettacolarizzazione del COVID-19, questa supremazia sul resto delle patologie, se non per il fatto che venga usata per scopi principalmente politici. Non è un caso che chi come me provi a riflettere sul fenomeno, sia irrimediabilmente tacciato di negazionismo, termine che richiama inesorabilmente alla memoria l’unico genocidio politicamente corretto della storia dell’umanità. Se sei negazionista sei un reietto, pure se in realtà non neghi un cazzo, ma proponi solo ricette diverse per affrontare il problema.

Al netto delle miserie dei repubblichelli o degli Scanzi (quello la cui lingua, se Conte si ferma di colpo, gli arriva fino alle tonsille), questa è la vita. Ogni essere vivente nasce, cresce, si riproduce (o prende un utero in affitto quando il carlino non gli basta più) e muore. Sì, muore. Certe volte accade a 100 anni, altre volte direttamente al momento del parto. Non si può fermare il mondo, non si può costringere la gente a finire nelle mani degli usurai, della mafia o della camorra, a morire di fame solo perché una percentuale minima di popolazione si ammala di un virus respiratorio ed una minima parte di questa finisce il suo ciclo vitale, nell’illusione che un virus, qualcosa di così piccolo da potere essere visto soltanto al microscopio elettronico, possa essere fermato da una mascherina di cotone o dall’andare a letto con le galline.

Checché ne dica il radiologo Stocchi c’è una casistica enorme, ci sono migliaia di numeri che dimostrano come la differenza nel numero di contagi o di morti fra chi ha lasciato tutto aperto e chi ha lasciato tutto chiuso non giustifichi la morte economica di una Nazione. Prendiamo ad esempio i dati dell’Argentina: sono in lockdown da decine di settimane e continuano ad ammalarsi e a morire come in Svezia o in Bielorussia, che non hanno mai chiuso.

Infine Zangrillo. Ha detto un’ovvietà confermata dalla storia. In quel momento, quando gli espertoni pagati dallo Stato pronosticavano vari scenari, fra cui quello peggiore, per giorni a caratteri cubitali sui principali media nazionali, quello che pronosticava centinaia di migliaia in TI se si fosse tolto il lockdown in estate, lui diceva che il virus, anche grazie alle nuove conoscenze e terapie, era in fase calante e che come tutti i virus para-influenzali in estate la sua presenza sarebbe crollata. Considerato un periodo di incubazione massimo di 14 giorni e che l’estate in Italia dura praticamente 4 mesi, ovvero 122 giorni, direi che Zangrillo ha fatto un’osservazione corretta e gli espertoni l’hanno scafazzata alla grande. Ma non c’è uno Zangrillo contro tutti, ci sono alcune stelline esperte in zoonosi come la veterinaria Capua o lo zanzarologo Crisanti o più nel settore, come il virologo maoista Galli, che vanno in tv e sui media in generale a ritmi da cinegiornale Luce dei tempi andati e altri come Palù o Bassetti, che in tv ci vanno un po’ meno. Io, anche perché credo più agli asini che volano che a Barbara D’Urso, preferisco i secondi, ma sarà un mio limite.

Comunque, concludendo (ma senza grappa Bocchino sigillo nero): io non voglio convincere nessuno, sia chiaro. Ma non metterò mai il mio cervello in lockdown e quello che penso lo scriverò sempre.
« Ultima modifica: 30 Ottobre 2020, 11:29:19 am da Templare »
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #25 il: 30 Ottobre 2020, 06:22:20 pm »
Per quello che mi riguarda Zangrillo (che è un ottimo medico di terapia intensiva, non virologo, non epidemiologo etc.) non lo inviterei mai in una trasmissione televisiva a parlare di Covid dopo tutte le ca.zza.te che ha detto. Il suo ottimismo, il fatto che il virus fosse clinicamente morto, etc. è stato tutto smentito dai 200 morti di oggi che si aggiungono a tutti quelli dei giorni scorsi...possiamo dire che il virus è clinicamente risorto.
Anche io credo di pensare con la mia testa e ti dico che pur detestando Scanzi, quando dice che occorrerebbe aprire tutto per contare i morti sono d'accordo con lui. Anche io comunque penso che non si debba fermare una nazione, ma occorre far rispettare le regole e mitigare il rischio...quindi didattica a distanza,  locali chiusi la sera e limitazione dell'uso dei mezzi pubblici. Ci vogliono volontà e soldi per dare dignità a coloro che non possono lavorare e soprattutto essere capaci (e  molti ministri e sottosegretari non lo sono anzi sono totalmente inadeguati). Io comunque sto iniziando a subodorare vento di cambiamento...mi sa che Renzi e Berlusconi stiano pensando a fare qualcosa tipo governo di unità nazionale con Mario Draghi al timone...vedremo...
Forza Palermo

Offline Sergio

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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #26 il: 30 Ottobre 2020, 07:18:45 pm »
Comunque, concludendo (ma senza grappa Bocchino sigillo nero): io non voglio convincere nessuno, sia chiaro. Ma non metterò mai il mio cervello in lockdown e quello che penso lo scriverò sempre.

Nemmeno io voglio convincere nessuno. So che nella lotta contro questo virus, chi ha 50 anni ha una posizione di maggior vantaggio rispetto a chi ne ha 60 e quindi mi spiego in questo modo la nostra differenza di opinione.
Coloro che hanno contratto il virus non sono solo quelli che hanno fatto il tampone, ci sono migliaia e migliaia di positivi (secondo me sono milioni e milioni) che, proprio perchè non hanno sintomi, non sanno nemmeno di averlo beccato. Pensa un po', anche noi due potremmo essere tra questi. ::)
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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #27 il: 30 Ottobre 2020, 07:25:54 pm »
Comunque, concludendo (ma senza grappa Bocchino sigillo nero): io non voglio convincere nessuno, sia chiaro. Ma non metterò mai il mio cervello in lockdown e quello che penso lo scriverò sempre.

Nemmeno io voglio convincere nessuno. So che nella lotta contro questo virus, chi ha 50 anni ha una posizione di maggior vantaggio rispetto a chi ne ha 60 e quindi mi spiego in questo modo la nostra differenza di opinione.
Coloro che hanno contratto il virus non sono solo quelli che hanno fatto il tampone, ci sono migliaia e migliaia di positivi (secondo me sono milioni e milioni) che, proprio perchè non hanno sintomi, non sanno nemmeno di averlo beccato. Pensa un po', anche noi due potremmo essere tra questi. ::)

Non è solo l’età Sergio. È che io vivo pericolosamente, acchianando montagne, mentre tu vai avanti a quarume e stigghiole  ::) ::) ::) ::) ::)

Ciaoooo! 😜

Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline U mastru

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Re:C’erano un virus, un pipistrello e un pacco tracciabile
« Risposta #28 il: 30 Ottobre 2020, 09:55:46 pm »
Comunque, concludendo (ma senza grappa Bocchino sigillo nero): io non voglio convincere nessuno, sia chiaro. Ma non metterò mai il mio cervello in lockdown e quello che penso lo scriverò sempre.

Nemmeno io voglio convincere nessuno. So che nella lotta contro questo virus, chi ha 50 anni ha una posizione di maggior vantaggio rispetto a chi ne ha 60 e quindi mi spiego in questo modo la nostra differenza di opinione.
Coloro che hanno contratto il virus non sono solo quelli che hanno fatto il tampone, ci sono migliaia e migliaia di positivi (secondo me sono milioni e milioni) che, proprio perchè non hanno sintomi, non sanno nemmeno di averlo beccato. Pensa un po', anche noi due potremmo essere tra questi. ::)

Non è solo l’età Sergio. È che io vivo pericolosamente, acchianando montagne, mentre tu vai avanti a quarume e stigghiole  ::) ::) ::) ::) ::)

Ciaoooo! 😜
Mi intrometto come un virus, Temply io per lavoro faccio e appendo tende da sole e tende tecniche, sto arrampicato ad altezze notevoli e rischio, anche inutilmente rischio, poi mi piace fare anche qualche passeggiata diciamo estrema, il tutto a sessant'anni. ma sai che c'è, a me sto virus di merda fa paura, mi fa paura perchè è lui a decidere di farmi male, non io che scientemente o incoscientemente decido di rischiare, Mi ruba una mia libertà. Lo so, per uno sempre in orbace la parola libertà risulta desueta... ::) Un abbraccio
"U Mastru"
*** se invecchio male, un abbraccio a Temply.... ::)