Autore Topic: Serie D 2019/20: XXIII giornata Cittanovese-Palermo  (Letto 3145 volte)

Offline Templare

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Serie D 2019/20: XXIII giornata Cittanovese-Palermo
« il: 09 Febbraio 2020, 02:22:49 am »
XXIII giornata. Vuol dire che dopo questa ne mancheranno appena undici. Dove si trova esattamente Cittanova?

p.s. sera di riflessioni profonde, ma dopo che l’argentino ha detto che Dio non è Mandrake con le mie potrei pure farci un bestseller. E venderlo anche in parrocchia. Magari a Cittanova. Se sapessi dove si trova.

Cheers.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline U mastru

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Re:Serie D 2019/20: XXIII giornata Cittanovese-Palermo
« Risposta #1 il: 09 Febbraio 2020, 03:25:10 pm »
XXIII giornata. Vuol dire che dopo questa ne mancheranno appena undici. Dove si trova esattamente Cittanova?

p.s. sera di riflessioni profonde, ma dopo che l’argentino ha detto che Dio non è Mandrake con le mie potrei pure farci un bestseller. E venderlo anche in parrocchia. Magari a Cittanova. Se sapessi dove si trova.

Cheers.
Dove oggi gioca il Palermo.... ::)
"U Mastru"

Offline Sergio

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Re:Serie D 2019/20: XXIII giornata Cittanovese-Palermo
« Risposta #2 il: 09 Febbraio 2020, 03:54:12 pm »
Dodici partite al termine, 5 punti di vantaggio, squadra in netta ripresa ma nonostante tutto non si riesce ancora a star tranquilli. Perché per avere la meglio anche su squadrette di medio-piccolo cabotaggio questa squadra si è levata la salute, ogni vittoria è stata un’impresa, come scalare l’Everest, come se avessimo sempre di fronte squadre di categorie superiori. Dall’altro lato invece gli oplontini vincono molto agevolmente e questo loro ritrovato silenzio sulle “fortune” rosanero, mi lascia un po’ perplesso, come di chi sa che un nostro passo falso prima o poi arriverà e c’è sempre lo scontro diretto su cui il Savoia si giocherà tutte le sue fiches e non contemplerà nessun risultato se non la vittoria.
Dodici gare da giocare a mille all’ora, con il piede a tavoletta, con il motore fuorigiri e che “Dio” ce la mandi buona.

A proposito di Dio e del nostro papocchio che non so perché ti abbia impressionato, trovo che sia il migliore che il vaticano abbia mai avuto, sotto il profilo della lungimiranza e dell’improcrastinabile rinnovamento della dottrina che la chiesa di Roma ha bisogno, un maquillage inevitabile oggi che la secolarizzazione avanza inarrestabilmente e con passi da gigante.
Credo che la chiesa cattolica, specie qui in Europa, abbia una grossa responsabilità morale verso le popolazioni, verso quell’umanità che essa cerca di forgiare secondo i valori cristiani che essa stessa rappresenta. Quando si prende atto di ciò che si tenta di insegnare ai ragazzi durante il catechismo perché si pretende di formare “uomini”, quando si prende atto di cosa si tenta di insegnare al corso prematrimoniale per far vivere gli uomini da “uomini”, cadono le braccia a terra. Avere ancora nel 2020 questa visione così distorta dalla realtà, come se questi preti non guardassero mai fuori dalle loro chiese o non accendessero mai la TV per vedere come “cammina” il mondo, significa vivere totalmente fuori dal mondo, in una realtà parallela, probabilmente più ovattata ma anacronistica e diseducativa. Questi preti, questo loro senso della chiesa e di come va interpretata la vita cristiana diventa solo una fucina di nuovi atei. Atei non come me che sono ateo perché ho scelto strade alternative all’ipotesi creazionista, alla redenzione e a quant’altro, ma atei che prendono atto che li si voglia condurre in una strada di arretratezza culturale, di insegnamenti contrari alla loro indole, alla loro esuberanza giovanile e alle loro idee interpretative del mondo che li circonda, di valori deviati, inesistenti, di privazioni insensate e contro natura, di penitenze e macerazioni assurde, atei che non appena hanno piena percezione del mondo, nella loro capacità di discernere il bene e il male, il corretto dal non corretto, abbandonano le parrocchie e si fanno la loro vita seguendo ciò che la quotidianità degli eventi e le annesse esperienze insegnano loro. Nella società di oggi, ogni azione, ogni condotta, ogni comportamento, passa al vaglio non più di quanto ci è stato dato nei precetti evangelici ma solo della propria coscienza e del pensiero comune. Sono quegli atei (ex credenti) che nel momento in cui perdono la fede perdono anche il valore delle cose che hanno imparato da piccoli; probabilmente rimane il rispetto dei genitori non certo il rispetto per il prossimo, perchè oggi la vita ti insegna ad essere furbo se vuoi sopravvivere e non certo a porgere l’altra guancia, e tutto ciò lo si fa, fatte salve poche eccezioni, distaccandosi dal contesto cristiano in cui ognuno di noi è stato allevato e cresciuto. Io credo che se davvero la chiesa vuole continuare a mantenere il ruolo educativo sociale che si prefigge, deve cominciare a mettere il naso fuori da quella eterna caverna in cui si è autoreclusa e rimodernarsi, ringiovanirsi, mettersi più a misura d’uomo, a capire i problemi e consigliare, non a condannare e a minacciare pene eterne per l’adolescente che ha il “vizio” (che vizio non è) della pippa. Peccato perché nelle chiese, oggi assiduamente frequentate solo dagli attempati, dove si dovrebbe svolgere un ruolo contiguo a quello scolastico (a scuola t’insegnano le materie, la storia, la matematica ecc. mentre nelle chiese ti si dovrebbe insegnare la vita ed il tuo rapportarti con il prossimo), chiese che hanno il privilegio di vedersi assegnati tutti gli adolescenti, si dovrebbe insegnare cosa effettivamente serve all’uomo per servire l’uomo e non ciò che serve alla chiesa per servire un Dio la cui esistenza è sempre meno probabile e sempre più messa in discussione.
E tutto questo il nostro papocchio lo sa, lo sa che è in atto un inarrestabile dialogo tra atei e credenti, tra divorzisti e credenti, tra crossdress e credenti, tra lgbt e credenti incentrato sul riavvicinamento, sull’abbattimento di ogni divisione, sulla reciproca tolleranza, sulla soppressione di ogni conflitto e di ogni discriminazione preventiva, sulla necessità di una nuova e più moderna morale che tenga conto di tutte le diversità, ma deve fare i conti con le gerarchie ecclesiastiche che hanno sempre guardato con sospetto e diffidenza tutte quelle libere manifestazioni giovanili, segno di libertà e di rinnovamento assai profondo. Bisogna sempre tener presenti che se su un piatto della bilancia vi poniamo spirito di libertà, nuovi ideali, nuove idee, nuove filosofie di pensiero, nell’altro vi troveremo sempre gli interessi conservatori, la mentalità, le concezioni dogmatiche, le posizioni di chiusura, preventive e irrazionali, di una pletora di asserviti al sistema che per sua stessa natura è restia e diffidente ad ogni cambiamento e ad ogni rinnovamento.



8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

Offline turiddu

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Re:Serie D 2019/20: XXIII giornata Cittanovese-Palermo
« Risposta #3 il: 09 Febbraio 2020, 06:07:37 pm »
Ecco, finalmente un Palermo che ha giocato da Palermo. Avanti con la prossima.

Offline Templare

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Re:Serie D 2019/20: XXIII giornata Cittanovese-Palermo
« Risposta #4 il: 09 Febbraio 2020, 06:55:06 pm »
A proposito di Dio e del nostro papocchio che non so perché ti abbia impressionato, trovo che sia il migliore che il vaticano abbia mai avuto

Non volermene Sergio, ma se questo periodo lo avessi posto a chiosa del tuo messaggio, forse lo avrei letto tutto. Invece ho iniziato a ridere alla parola “migliore”.

p.s. se voglio la modernità non cerco la religione. E viceversa.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Templare

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Re:Serie D 2019/20: XXIII giornata Cittanovese-Palermo
« Risposta #5 il: 09 Febbraio 2020, 06:57:14 pm »
XXIII giornata. Vuol dire che dopo questa ne mancheranno appena undici. Dove si trova esattamente Cittanova?

p.s. sera di riflessioni profonde, ma dopo che l’argentino ha detto che Dio non è Mandrake con le mie potrei pure farci un bestseller. E venderlo anche in parrocchia. Magari a Cittanova. Se sapessi dove si trova.

Cheers.
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Troppo vago. Quale Palermo? Prima squadra? Juniores? Allievi?

p.s. leggevo che, sia pure a livello regionale data la serie D, le squadre giovanili sono tutte in testa nei loro rispettivi campionati. Non sarà oro tutto ciò che luccica, ma magari Argento...
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Templare

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Re:Serie D 2019/20: XXIII giornata Cittanovese-Palermo
« Risposta #6 il: 09 Febbraio 2020, 07:01:32 pm »
Ecco, finalmente un Palermo che ha giocato da Palermo. Avanti con la prossima.

A parte una ventina di minuti all’inizio sono d’accordo. Mi è piaciuta soprattutto la determinazione nel cercare il 3-2 pur in 10 contro 11. Non so perché, ma reputo le prossime due partite veramente decisive, bisogna arrivare alle trasferte contro i gnegne’ campani e contro l’Acireale dell’amico Testadura con quanti più punti di vantaggio possibili per giocare con due risultati su tre a disposizione.
« Ultima modifica: 09 Febbraio 2020, 07:03:08 pm da Templare »
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Sergio

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Re:Serie D 2019/20: XXIII giornata Cittanovese-Palermo
« Risposta #7 il: 10 Febbraio 2020, 11:26:03 am »
LADRI! LADRI! LADRI!
Così urlavano ieri i tifosi cittanovesi, non tanto perché avessimo rubato loro qualcosa ma è mero frutto di questo clima di sospetti sulle irregolarità arbitrali alimentate ad arte dal nostro competitor principale, il Savoia, e, seguito a ruota, dal presidente/allenatore della nostra squadra avversaria di turno. Credo che solo contro l’FC Messina ci sia andata di lusso da questo punto di vista, per il resto “gli altri” hanno visto, e continuano a vedere, solo ciò che conviene loro. Ieri ad esempio al Palermo non sono state convalidate due reti per posizione sospetta di fuorigioco. Probabilmente ha avuto ragione l’arbitro e li ha annullati ma se fosse vero che abbiamo gli arbitraggi a favore, almeno nel gol di Sforzini che valeva il pareggio avrebbero chiuso un occhio, non avrebbero dato il rigore del pari alla Cittanovese e, soprattutto, non si sarebbero inventati quell’espulsione a Lancini per un fallo che non c’è stato. Paradossalmente è stato un bene perché ridotto in dieci, forse per le misure ridotte del campo, il Palermo si è espresso molto meglio, si è portato in vantaggio e sul finale ha chiuso i conti (al 98esimo, 8 MINUTI DI RECUPERO, senza per altro essere stato segnalato, altra testimonianza di quanto avessimo gli arbitri dalla nostra parte) con una ripartenza micidiale. Ma detto ciò, francamente me ne fotto delle illazioni altrui, abbiamo arbitri di serie A che soffrono di sudditanza verso le pluriscudettate, figuriamoci se non ne possano soffrire quelli di serie D quando arbitrano il Palermo, soprattutto quando entrano al Barbera. Anzi proprio in casa ne abbiamo avuto uno che si era assurto a protagonista assoluto proprio nella gara contro il Savoia.


Disse Sagramola in fase di costruzione della rosa che sarebbe stato importantissimo indovinare gli under, perché ne devi avere sempre 5 in campo e finiscono poi per essere assolutamente determinanti per l’esito del campionato. Peretti, dalla eterna panchina sino a qualche settimana fa, a titolare inamovibile oggi, si è preso anche lo sfizio di andare in gol (una rete bellissima tra l’altro), Langella continua a segnare con puntualità degne di un attaccante, Felici si è procurato il rigore, Vaccaro ha fatto un assist, sembra che in questo Palermo gli under stiano assumendo un ruolo predominante rispetto ai “vecchi”, consegnandoci un Palermo che ad oggi può mettere sulla bilancia non solo i suoi 7 punti di vantaggio sul Savoia ma anche un assetto tattico più battagliero, con meno leziosità ma più altruismo, una ritrovata forma fisica (da lasciare a bocca aperta la velocità di Floriano al 98esimo che si è fatto 100 metri di campo, da fare invidia a un centometrista), ma soprattutto maggior serenità che ci permetterà di non soffrire più da ansia del risultato, una patologia che fortunatamente, a quanto sembra, ha mollato e noi ed ha preso casa a Oplontis. Spero che ivi ci rimanga abbastanza comodamente.
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