Marco Tullio, certo qualcuno sarà promosso in B, ed in questo momento non possiamo sapere chi sarà o chi non sarà. Il cambio di proprietà lo auspichiamo da quel maledetto 23 giugno 2015, ma fino ad ora non è stato possibile e non penso che possa esserlo nel futuro prossimo.
A me però sembra del tutto sbagliato accomunare Pulvirenti e Lo Monaco nelle cause delle disgrazie del Catania. Il primo lo è certamente e lo è pienamente. Il secondo, e non mi riferisco a quello degli anni della serie A, quello della costruzione del Centro Sportivo, dal suo ritorno non mi sembra abbia fatto tutti i danni sportivi che gli si vorrebbero attribuire.
Ripercorriamo la sequenza delle annate dopo il 23 giugno: il primo anno di C, Lo Monaco non c'era. Il Catania si salva all'ultima giornata con Pancaro in panchina, dopo aver recuperato una penalizzazione di 11 punti. Bonanno & C fanno un mezzo miracolo a prendersi sulle spalle una situazione disastrosa. Ma di più non possono fare ed il fallimento e vicino. Torre del Grifo è diventata una palla al piede che genera perdite ed impedisce di vendere a buon mercato, per pochi spiccioli, il Catania.
Il secondo anno torna Lo Monaco: il Catania viene penalizzato di 7 punti a causa di debiti non pagati e di una situazione economica disastrosa, eredità delle manie di grandezza di quell'argentino che sportivamente si può paragonare all'eruzione dell'Etna del 1669, la più distruttiva (ma dobbiamo per onestà riconoscere anche che molti di noi eravamo inebriati dai nomi che ci sottoponeva nelle conferenze stampa, dai nazionali che portava a giocare nel Catania dalle innumerevoli c...zzate che ci vendeva). Il Catania entra nei play off dopo un valzer di panchine che neanche nella parte occidentale dell'Isola: Rigoli (e anche qui lo abbiamo acclamato al suo arrivo salvo accorgerci subito che non era cosa), Mario Petrone (ancora oggi non si capisce cosa sia venuto a fare) e infine il buon Giovanni Pulvirenti. Non si parla più di fallimento e la situazione debitoria sembra consolidata. TdG cessa di essere un problema: anche il timido approccio del magnate messicano interessato al Catania sembra favorito proprio dalla proprietà del Centro sportivo.
Il terzo anno: Cristiano Lucarelli in panchina (quello che col Messina ci aveva fatto neri) ed una squadra dignitosa messa in campo quasi sempre male. Tuttavia arriviamo secondi alle spalle del Lecce (che quest'anno probabilmente andrà in serie A) con tanti punti che nei gironi A e B ci avrebbero dato la promozione diretta in B. Ai play off usciamo dopo la partita in casa, in semifinale, per i 5 cm che impediscono alla punizione di Lodi di insaccarsi all'incrocio dei pali. Il Catania nel corso della stagione regolare vince una caterva di partite in trasferta ed annovera il capo cannoniere del Campionato, tele Davis Curiale che sarebbe scomparso dalla scena da lì a qualche mese.
Il quarto anno: tutti siamo convinti che è l'annata buona. A Lo Monaco non rimproveriamo niente in sede di campagna acquisti estiva: via il lunatico e forte Russotto, arriva Marotta (quello ci ha fatto vedere i sorci verdi nelle gare dei play off: uno che fa reparto da solo), insieme ad un gruppo di giocatori accompagnati da ottime referenze. Rimaniamo un pò perplessi quando ci viene raccontato che i debiti ci sono ancora anche se sono stati drasticamente ridotti: del resto è del tutto normale che le follie argentine ancora pesino sui bilanci del Catania. In panchina c'è il ritorno di una vecchia conoscenza, finalmente un allenatore vincente, quel Sottil che ha portato il Livorno il serie B con la promozione diretta, esonerato e richiamato proprio negli ultimi mesi della passata stagione. In campionato del Catania inizia con un mese di ritardo rispetto alle altre squadra per l'assurda vicenda delle promozioni fantasma: un campionato sempre indietro in una classifica virtuale fino a gennaio. Sappiamo poi com'è andata fino ad oggi: le capacità tecniche di Sottil e lo spessore umano e caratteriale dei giocatori. Nessun miracolo del vino può accadere se almeno non c'é l'acqua.
In tutto questo quali colpe ha Lo Monaco? Certamente la scelta iniziale dell'allenatore, quest'anno in particolare. Sulla scelta dei giocatori invece non credo: ciò che è accaduto quest'anno è per certi aspetti inspiegabile e fa parte dell'imponderabile dello sport: vedi l'involuzione di Curiale.
L'altra domanda fondamentale è: si può vincere senza Lo Monaco? Certamente, logicamente, si. Ma Lo Monaco per il Catania è una figura importante che meglio avere pittosto che no. Innanzitutto perché gestisce la società, anche dal punto di vista aziendale; e ciò è importante visto che dai debiti il Catania non si è del tutto liberato. E poi perché è uno che ama visceralmente il Catania, che considera una sua creatura: Lo Monaco è uno di cui ci si può fidare. E ciò è di fondamentale importanza vista l'inaffidabile presenza del proprietario.
Mi scuso per la lunghezza del post, ma serviva anche a me per riordinare le idee e per non farmi prendere dalla foga della passione per il nostro amato Catania; foga che porta a vedere tutto nero o tutto a colori. Aspettiamo la fine e poi ci sarà un'altro anno, un altro campionato per tifare ancora, instancabilmente, Catania.