Casorezzo (MI), 10 Agosto 2018
Caro Dario,
so che l'inglese è una lingua cannibalica che finisce per fare dimenticare la propria lingua materna e tu già parli brummie; purtroppo non sempre si può tenere il piede in due staffe, soprattutto dopo la Brexit, che presto aprirà la porta alla dissoluzione della Gran Bretagna, a cominciare dal prossimo referendum in Scozia: nel '14 gli Scozzesi sono stati più responsabili degli Inglesi nel '16. Personalmente, con tutti i loro difetti e i loro lati spigolosi, sento culturalmente più affini i lurchi e i fromages, anche come lingua e letteratura. Di che genere di munnizza parli? Ciao,
Marco Tullio
Beh, io ci provo col brummie, penso che adattarsi sia un discreto segno di intelligenza. In compenso a lavoro a fine turno ci salutiamo tutti, italiani, inglesi, brasiliani, argentini, con un palermitanissimo nni viriamu, che ho insegnato e imposto dopo pochi giorni.
Sulla Brexit la pensiamo diversamente, non potrebbe essere altrimenti, ma vivendo qui ho avuto modo di apprezzare come, per quanto imperfetti e fortemente perfettibili, gli Inglesi abbiano una caratteristica che apprezzo e che invidio loro: sono fieri di essere Inglesi (almeno quei pochi che ancora sono rimasti) e lo dimostrano con i fatti, non a parole come certi, troppi italiani. E a farsi imporre qualcosa da qualcuno che non sia inglese, i burocrati UE ad esempio, proprio faticano. Non è un caso che in Inghilterra Brexit sia stata votata principalmente nelle migliaia di piccoli centri, dove al contrario delle grandi città la popolazione autoctona è ancora maggioranza.
Per finire la munnizza. Sai quanti italiani sono venuti qui a divertirsi, accedendo subito ai benefit di disoccupazione o di sostegno all’affitto, per poi andare via senza pagare nemmeno una rata di council tax o l’ultimo mese di affitto al landlord? Io personalmente ne ho conosciuto uno (e ci ho pure lavorato insieme per qualche mese) che ha fatto così. Ed era pure siciliano...