Io non spaccherei il capello in quattro: la richiesta di Palazzi (che deve essere ancora confermata dal Tribunale sportivo che, ricordiamolo, può confermare, alleggerire o aggravare) è stata equa. E, date le premesse (i capi d'accusa del Catania), non me lo aspettavo. Palazzi ha seguito una strada molto rigorosa, tutta sul filo del diritto. Ha contestato tutto il contestabile, ha ammesso l'attenuante della collaborazione, sottolineando che è una cosa rarissima (forse unica) nei processi sportivi ed ha concordato una sanzione equa con il difensore del Catania, confermandola nella requisitoria.
Se sarà confermata anche dal Tribunale sportivo, c'è da ritenersi soddisfatti. Da un punto di vista giuridico sarebbe una difesa "da manuale" attuata dal collegio difensivo sia in sportiva che penale (ma su questo vedremo in futuro).
Di fronte all'evidenza delle intercettazioni qualcuno mi sa spiegare che senso avrebbe avuto negare? Per affermare cosa poi, che c'era un treno che partiva alle 3 e 33? Siamo seri su! Il Catania e lo stesso Pulvirenti hanno così ottenuto il riconoscimento della fattiva collaborazione con conseguente riduzione della pena. Cosa pienamente prevista dal diritto (e non solo sportivo), che qualcuno, perbenista dell'ultima ora oppure, più semplicemente, fazioso ed in malafede, potrebbe ritenere "scandalosa", non adeguata alla gravità: tutte chiacchiere da talk show. Il diritto é un'altra cosa.
Piuttosto l'esito della vicenda confermerebbe la capacità di Pulvirenti di circondarsi di ottimi professionisti, in questo caso di ottimi avvocati. Perché non lo abbia fatto nella gestione sportiva del Catania negli ultimi due anni rimane il vero "mistero" di tutta questa vicenda. A maggior ragione quando dice che il record di punti in serie A è la sua maggior soddisfazione. Ma come, fai il recod, sei all'apice della felicità e smonti un'organizzazione perfetta? Un mistero aperto alle più fantasiose illazioni.
Le dichiarazioni finali sull'addio al calcio da parte dell'ex presidente (e le giustificazioni, le minacce ecc. ecc., avanzate fin dal primo momento in cui la storia e stata scoperta) credo facciano parte della sua strategia di uscita, per rassicurare chi dovesse ancora nutrire qualche dubbio, a maggior ragione se fra i giudici, che non c'è pericolo di ritrovarselo fra i piedi in futuro. E non sono così sicuro che il DASPO, arrivato questa mattina al momento dell'apertura del processo, sia del tutto casuale.
Non ci suono dubbi infatti che Pulvirenti col calcio a Catania abbia chiuso. Fantasticare rientri di nascosto e manovre dietro le quinte mi sembra del tutto impossibile da realizzare nel mondo reale. Se poi si devono per forza riempire le giornate con dietrologie e discussioni leggere, facendosi inutilmente del male, si può inventare di tutto.
A parer mio dobbiamo soltanto aspettare che, dopo la sentenza, i possibili acquirenti si facciano avanti seriamente. Pulvirenti smentisce un interesse di Lo Monaco: quando i due andavano d'accordo mai hanno detto la verità prima di un affare, solo a cose fatte. Sicuramente non può essere Lo Monaco ad acquistare direttamente, ma se avesse un ruolo nel futuro assetto societario, sarebbe una garanzia (e questo Pulvirenti lo sa bene), in quanto è uno dei pochi (perché lo ha costruito e perchè è un vero manager sportivo) a sapere come fare per ri-valorizzare TdG, che è il vero oggetto e cuore della vendita. Il Catania oggi, perso il suo cospicuo patrimonio giocatori, vale ben poco e se non è gestito sportivamente a dovere può generare anche notevoli perdite. Cosa che sicuramente avverrà senza introiti da stadio, voce importante del bilancio in serie C. Speriamo di chiudere al più presto questa estate torrida e ripartire.