Può sembrare un gioco dialettico, ma "tifosi" e "proprietà" sono due entità distinte e separate unite solo perchè c'è una terza entità distinta che si chiama Catania, su cui si riversano gli effetti dei comportamenti delle prime due.
Il Catania non conosceva la macchia della slealtà sportiva e ora ce l'ha, indelebile. Così come indelebili sono le belle pagine di passione sportiva scritte negli anni dai tifosi del Catania. E nessun Pulvirenti potrà cancellarle. Pregiamoci delle cose belle e 'ghittamu a mari chiddi tinti, vigilando per quanto ci è possibile, affinché non accadano più.
Vasco, le tue considerazioni sono apprezzabili e la tua distinzione tra Società, tifosi e Calcio Catania sono ragionevoli.
Ma non bisogna dimenticare che c'è un presente in cui si svolgono gli eventi, in cui queste tre entità sono strettamente legate. Io capisco che si debba distinguere, capisco quando si fanno riferimenti a un contesto marcio e a tanti altri eventi simili, capisco che si voglia scongiurare un'esagerazione nei confronti di una Società che è sotto l'occhio del ciclone.
Ma resta il fatto che qui non si tratta di un tesserato che abbia tradito la fiducia di tutti e nemmeno di un calciatore che abbia fatto i suoi comodi compromettendo la credibilità della squadra che rappresenta. In questo caso, c'è il coinvolgimento e l'ammissione del presidente, del “Patron”, e quindi è inevitabile concludere che l'illecito, forse solo tentato - tentativo, comunque, ammesso -, coinvolge il Calcio Catania, senza se e senza ma. E noto, talvolta, che si voglia girare intorno a questa amarissima realtà con ragionamenti che inconsapevolmente sono giustificatori. Non c'è dubbio che il Catania era e sarà tale anche senza il suo attuale presidente, ma è anche vero che l'attuale presidente, che è anche il proprietario, sia il numero uno nel rappresentare il Calcio Catania stesso.
Insomma, il Catania in questa faccenda c'è dentro con tutte le scarpe.
Sia chiaro, in nulla mi riferisco a te e alle tue apprezzabili riflessioni, ma prendo a pretesto il tuo post perché anche se possiamo scindere (giustamente) tutte le componenti di questa amatissima entità che è il Calcio Catania, non possiamo negare che attualmente il Calcio Catania è anche il presidente che lo rappresenta e l'AD che lo rappresentava, cioè due persone che hanno fatto le conversazioni telefoniche che ci hanno fatto rabbrividire.
Deve passare ancora molto tempo prima che questo boccone amaro possa essere digerito e, personalmente, non me la sento di condividere certi ragionamenti letti qua e là. Questo non significa che io e altri vogliamo una pena più severa del dovuto per essere coerenti con la nostra indole leale. Tutt'altro. Ma di certo non riesco a trovare argomenti per minimizzare o fare della dialettica con altri episodi accaduti o con tutti quelli mai scoperti.
Purtroppo, i fatti sono andati così, sono molto deluso e non saranno i tanti giri di parole a mitigare questo senso di vuoto che sento quando penso a ciò che è accaduto.