Fu una bella coreografia. Goliardica e non violenta, anche se io non l'avrei proposta. Il meglio che si può fare nel contesto antisportivo e idiota della nostra sottocultura. Peraltro fu una risposta a provocazioni altrettanto goliardiche, e per di più non vedete l'ora di riproporla a parti invertite. Quando ci libereremo dalla mentalità che ci fa giudicare la stessa cosa diversamente in base al nostro punto di vista sarà sempre troppo tardi.
Per il resto il mio modo di intendere la fede sportiva non ha molto a che vedere con i risultati del campo, altrimenti sarei juventino!
Non capisco la drammatizzazione delle sconfitte, non penso che qualcuno scambierebbe la propria fede con un'altra.
L'importante è che la società non fallisca, la cosa che mi preoccupa è che il calcio moderno ha legato indissolubilmente le possibilità di sopravvivenza dei club medio-piccoli con i risultati e le pay-tv e questo ci mette a rischio, così come ci mette a rischio il fatto che le avventure imprenditoriali in Italia, anche le più belle, finiscono tutte in un modo.
Occorre guardare ben oltre la classifica attuale e preoccuparsi di come sopravvivere nel futuro.