Dobbiamo metterci d'accordo su come guardare al passato del Catania. Alcuni forumisti, oltre all'AD del Catania, dicono che è inutile soffermarsi sulla stagione appena terminata, e che è necessario concentrarsi sulla stagione a venire. Poi però quegli stessi forumisti evidenziano i precedenti sette campionati in Serie A, incensandoli e risaltando le soddisfazioni di cui i tifosi rossazzurri hanno goduto grazie all'attuale dirigenza.
Allora....o ci dimentichiamo del passato, resettiamo tutto e ripartiamo da zero, oppure prendiamo in considerazione il passato nella sua interezza, esaminando il brutto, il bello e il cattivo. Non possiamo voltarci alle spalle e fare riferimento ai campionati trascorsi a convenienza.
Secondo me il passato ha una grandissima importanza, e non per niente la storia è una materia che mi ha sempre appassionato sin dalle scuole elementari. Comprendendo il passato si ha una chiara idea di chi siamo oggi, e si possono prendere decisioni valide e consapevoli per il futuro. E a tale riguardo il passato recente (vale a dire la stagione che si è appena conclusa) è quello che fornisce informazioni e dati più rilevanti.
Tornando all'intervista di Cosentino a Salastampa, il nuovo AD del Catania ha ammesso che durante la scorsa stagione TUTTI hanno commesso errori in seno alla società rossazzurra, senza fare nomi e cognomi, e senza specificare l'oggetto e la natura di quegli errori, e ha invitato tutto l'ambiente rossazzurro a pensare alla prossima stagione. Nel fare ciò mi è parso che l'AD rossazzurro ha fatto sua la famosa canzone napoletana che fa: "Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, Chi ha dato, ha dato , ha dato, Scurdammuce o passato......".
Per me è fondamentale che la dirigenza rossazzurra individui e capisca gli errori commessi durante l'ultimo anno per evitare che si ripetano nella stagione a venire in Serie B. Come ormai è stato detto e ridetto su questo forum, la cadetteria è un campionato infernale dal quale è molto difficile uscirne fuori vincitori, e dove ogni errore viene punito severamente. A giudicare dalle prime mosse del nuovo amministratore delegato (Ventrone, GEA e forse Adriano), non mi sembra che il viatico del Catania sia avviato sulla buona strada.
Se invece continuiamo a crogiolarci nel ricordo dei meravigliosi sette anni di Serie A (più la cavalcata trionfale della stagione della promozione dalla Serie B), non facciamo altro che ingannare noi stessi per il semplice fatto che quella dirigenza che ci ha fatto assaporare otto anni di successi non esiste più. Il nome del presidente è sempre lo stesso, il suo aspetto fisico è lo stesso pure, ma la mente ed il pensiero di quel dirigente sono cambiati e non esistono più. Perché il dirigente coerente e lungimirante del tempo che fu non avrebbe mai messo un procuratore a fare l'amministratore delegato della sua squadra.
Mi auguro che Cosentino abbia quelle capacità dirigenziali nascoste in qualche anfratto della sua mente, ma soprattutto la volontà e l'intento di fare il bene del Catania invece del suo. Perché a me sta storia dell'imprenditore miliardario di Miami che si trasferisce a Catania per mettersi alle dipendenze di una società calcistica medio-piccola non mi cala proprio.
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FOZZA CATANIA