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Secondo me il passato ha una grandissima importanza, e non per niente la storia è una materia che mi ha sempre appassionato sin dalle scuole elementari. Comprendendo il passato si ha una chiara idea di chi siamo oggi, e si possono prendere decisioni valide e consapevoli per il futuro. E a tale riguardo il passato recente (vale a dire la stagione che si è appena conclusa) è quello che fornisce informazioni e dati più rilevanti.
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Davide mi trovo totalmente daccordo con te con il valore della Storia. La storia, nel bene o nel male, non si può cancellare. Si possono mettere in piedi manovre illusionistiche, per travisarla, per "interpretarla" benevolmente o meno, ma alla fine essa riemerge sempre per quella che è.
L'ho già scritto in un altro topic e lo ripeto: sappiamo ciò che abbiamo vissuto in questi anni (nel bene e nel male) ed è una storia pulita in cui tutti noi ci siamo riconosciuti.
Non sappiamo ancora cosa accadrà nel futuro: stiamo provando a scrutarlo, a "prevederlo" dai segni che stiamo vedendo (la GEA, Ventrone ecc.) ma nessuno ci dà la certezza che le cose andranno in quella direzione.
A proposito di storia: non commettiamo l'errore dello scorso anno, quando i "segni" (i calciatori di grido, la riconferma di Maran, dello staff dei preparatori ecc.) erano da tutti (o quasi) interpretati come buoni. L'unico segno dubbioso era la nuova organizzazione societaria: ma l'organizzazione non va in campo, pensammo e scrivemmo con grande sicurezza.
Andiamo passo passo. Ventrone un "dopatore" incallito? Non necessariamente, vediamo prima quello che fa, tanto credo c'o sbintamu non dico subito ma quasi. La GEA condizionerà gli acquisti? Quali? Al momento solo riconferme, un giocatore giovane speranza polacca, e un brasiliano svincolato. Adriano? Ma chi ci crede su!!! E se anche arrivasse bisognerebbe vedere se è un peso morto, uno stipendio buttato, o se si guadagnerebbe la pagnotta. Oggi chi può dirlo?
Scrivo queste cose da ipercritico di Cosentino e del nuovo corso del Catania. Ma proprio per questo non voglio commettere lo stesso errore dello scorso anno: nessuna divinazione del futuro, ma giudizio a cose fatte; giudizio che non può dimenticare mai la storia maestra.
Ti quoto in toto, Vasco.
Davide, credo che qui, in volontariamente, si stia commettendo un errore di fondo nell' interpretare i pensieri dei singoli.
Nessuno crede ciecamente in bene a tutto ciò che di rivoluzionario sta accadendo in seno alla nostra squadra di calcio, nessuno si culla della buona fede sventolata prima e della buona fede sventolata adesso.
La storia è necessariamente importante, in tutto. Rappresenta l' esperienza vissuta e l' esperienza rappresenta ciò che si è fatto, rappresenta il confronto con gli altri e con noi stessi. Ci dice cosa è andato bene e cosa male, in virtù del giudizio nella verifica dei fatti trascorsi.
Il concetto espresso più volte da me ed altri è che non si può esprimere un giudizio se prima non verifichi la veridicità dei tuoi preconcetti.
Qui si sta ragionando in modo un po' illogico. Cioè, siccome prima gli attori sono stati protagonisti di una brutta, pessima, prestazione, non saranno in grado di cambiare registro, fornendo una prestazione ancora peggiore.
Certo, gli ingredienti ci sono tutti per la pessima figura, ma prima aspettiamo di miscelarli questi ingredienti, poi, vediamo cosa esce.
Solo questo, sennò ritorniamo al vecchio ritornello stantio del " trois poils a le cochon, le cochon a trois poils"
Nessuno credo sia assolutista.
Straquoto.
Si dovrebbe evitare di ragionare per estremi.
E non capisco il discorso basato sulla coerenza. Io (o chiunque altro) potrei apprezzare 8 anni in cui con dignità e piccoli passi siamo stati in serie A. Al tempo stesso posso anche riflettere sugli errori di valutazione che ci sono stati in quegli otto anni, ma tirare le somme e dire che fu fatto un eccellente lavoro. Dico che quel ciclo si è chiuso e che quello attuale, fin ora, non mi è piaciuto.
Alla stessa stregua, sono consapevole che lo scorso anno furono fatti molti errori, ma criticare la Società non deve oscurare il pessimo lavoro dello staff tecnico, dei singoli calciatori e l'evanescente impronta di un allenatore deludente. Questo però non può far prevalere il pregiudizio secondo cui la prossima stagione sarà un fallimento. Si possono esprimere delle opinioni, si può frenare l'entusiasmo, si possono criticare certe scelte, ma ho il diritto di aspettare, anche perché è ancora in corso la stagione 2013-14, la prossima deve ancora essere totalmente pianificata.
Nelson forse non sono riuscito a spiegarmi bene.
Anche io guardo al passato con orgoglio e soddisfazione, e, al contrario del nostro amico parigino, considero le sette stagioni prima della retrocessione più la promozione dalla Serie B come dei veri e propri trionfi per una società medio-piccola come la nostra. A volte quando ho tempo vado su You Tube per rivedere le immagini di alcune delle partite più belle di quella lunga serie di successo.
Il punto di vista che volevo mettere in evidenza però, e con questo mi ricollego anche alla discussione che hai avuto tempo fa con Vasco, è che secondo me il Catania che si appresta ad affrontare la nuova stagione ha poco o nulla a che vedere con quello trionfale di quelle stagioni poiché le modalità di gestione societaria sono cambiate in modo consistente. Per me non c'è continuità con quel Catania che abbiamo visto fino all'anno scorso (vincente, coerente, e razionale), ma è una continuazione del Catania che abbiamo visto nella stagione appena conclusa (incoerente, irrazionale e alla fine perdente).
È vero che il Catania è ritornato al modulo societario che tutti meglio conosciamo e preferiamo, con un amministratore delegato a reggere le fila dell'intera società, ma secondo me Pulvirenti ha messo l'uomo sbagliato al posto giusto. Io personalmente avrei gradito l'allontanamento di Cosentino e il ritorno di Gasparin come amministratore delegato. Del resto in un sondaggio su questo forum di un paio di mesi fa, quando è stato chiesto chi preferivamo come nuovo AD del Catania ben otto di noi, io compreso ovviamente, abbiamo avanzato la candidatura di Gasparin mentre Cosentino ha attratto la bellezza di zero voti.
Cosentino amministratore delegato è una vera e propria scommessa di Pulvirenti in quanto il tronista argentino è un procuratore di calciatori, non un dirigente d'azienda, e non è in possesso né delle capacità né dell'esperienza necessarie per riportare il Catania in Serie A. Volendo anche Pulvirenti, con il suo nuovo modus operanti (credo che sia il primo dirigente calcistico a scegliere un procuratore come AD), è una scommessa pure lui perché le sue idee sono cambiate così tanto che sembra quasi che il Calcio Catania abbia un presidente nuovo di zecca.
A parte la riconferma di Pellegrino allenatore, le altre prime mosse di Cosentino amministratore delegato finora non mi sono piaciute. Anche se su questo forum stiamo riabilitando la figura di Ventrone in quanto non indagato, ma solo ascoltato come testimone nello scandalo doping della Rubentus di un decennio fa, non credo che il nuovo preparatore atletico del Catania non sapesse nulla di cosa stesse succedendo negli spogliatoi della sua vecchia squadra. Io onestamente avrei preferito un altro preparatore atletico, anche lo stesso Petralia che ha lavorato bene con Pellegrino nelle ultime sei partite dello scorso campionato del Catania.
Della GEA che si occuperà "solo" del marketing del Catania è ovviamente la più grossa bufala dell'estate finora. Di Adriano al Catania spero solo che si tratti di fantacalcio,
ma scanzatini ca Cusintinu non ni porta o sostitutu di Panza Lopez.
Come ho detto prima anche io sono qui ad aspettare di vedere quello che succede prossimamente, con tiepido entusiasmo, ma anche con tanta preoccupazione. Spero solo che alla fine del prossimo campionato saremo meritatamente (e soprattutto lecitamente) promossi al campionato di Serie A per riprendere il filo del discorso interrotto con questa disgraziata stagione.
Sempri
FOZZA CATANIA