Comunque ho visto ora che nahce i nostri cugini stanno parlando di questa storia della nuova frontiera dei fondi. Quindi non è una patologia catanese quella di non stare mai tranquilli.
Ciao Bua, intervengo per chiarire, visto che ne ho sicuramente parlato io sul topic relativo al Palermo. Da parte mia non è che si tratta di non essere tranquilli, direi piuttosto che non mi piace non sapere quale fine fanno i miei soldi.
Hai letto bene, i soldi miei, non di Zamparini, perché quello che non è chiaro ad alcuni miei concittadini è che se le quote societarie sono di Zamparini (erano in realtà, adesso appartengono formalmente ai figli), dal 2006 il nostro presidente ha trasformato in virtuosa la gestione societaria ovvero non mette più un euro di tasca sua, ma gestisce le entrate bilanciandole male che vada alla pari con le uscite. E le entrate derivano dal prodotto Palermo, dal suo bacino d'utenza, dal numero di abbonati stadio e di contatti televisivi, dal merchandising, quindi, indefinitiva, da noi tifosi. Zamparini a Venezia ha sperperato il proprio patrimonio personale, a Palermo, investimento iniziale a parte (da cui, comunque, in maniera diretta e indiretta è già abbondantemente rientrato) nella migliore delle ipotesi sperpera da quasi un decennio soldi non suoi e può permetterselo solo perché a Palermo, fosse a Bergamo o a Cagliari già avrebbe avuto seri problemi di solidità.
Tornando indietro, siccome dall'anno scorso a Palermo la vulgata giornalistica recita che i soldi sono finiti, che Zamparini imprenditore è in crisi, ma nessuno di questi soloni armati di carta, penna e iscrizione all'albo, si preoccupa minimamente di ricordare che il Palermo, come detto, va da solo (ah dimenticavo, unica eccezione Nino Randazzo, che a TRM l'altra volta su questo tema ha sbugiardato, facendolo peraltro incavolare di brutto, il cosiddetto senatore Vizzini), ho voluto approfondire l'argomento da te portato avanti, questo dei fondi di investimento e mi sono fatto un paio di idee in merito.
I fondi di investimento potrebbero essere una spiegazione alle scartine passate come meteore e pagate a peso d'oro, ma anche ai grandi campioni, acquistati soffiandoli a grandi club (Pastore, Cavani, etc.), e rivenduti presto, a prescindere dal discorso tecnico. Prendiamo l'ultimo caso Dybala: 12 milioni che però non compaiono da nessuna parte e spiegati con commissioni, tasse, coppi ri simienza all'aeroporto, etc... La stessa necessità, non appena ritornati in A, di silurare Perinetti e di prendere un avventuriero come Ceravolo, infilato in certi poco trasparenti giri, mi fa pensare che dietro possa esserci qualcosa di non particolarmente legato al gol o al tackle, ma alla finanza più spregiudicata.
Cosa implica questo? Tutto quello che hai più volte ricordato tu, dallo svilimento del fatto puramente tecnico (il risultato di squadra, a questo punto, viene dopo il risultato del singolo) al pericolo di ritrovarsi con il parco giocatori o buona parte di esso in leasing, trasformando alla fine questi fondi nei proprietari di fatto della società.
Tutto qui, per me non è preoccupazione patologica o immotivata, ma fare girare il cervello. Hai la mia stima.