...e anche questa volta ce ne siamo ammuccati 4! ...e non è una metafora.
Premessa.
Il Catania di cui si parlava nel precampionato era questo:
Andujar – Peruzzi – Bellusci – Spolli – Monzon – Tachtsidis – Izco – Almiron – Leto – Barrientos – Bergessio.
Il Catania che abbiamo visto domenica era un altro:
Frison – Peruzzi – Legrottaglie – Rolin – Alvarez – Guarente – Izco – Plasil – Castro – Barrientos – Leto.
Quindi, per alcune comprensibili scelte tecniche, per sciagurate squalifiche e per infausti infortuni, 8/11 della squadra schierata in campo a Roma non rappresentano l'idea di squadra di cui parlavamo alcuni mesi fa.
Faccio questa premessa sottolineando che non intendo giustificare nessuno, perché quello che conta sono i risultati, il resto è solo chiacchiera. Però essendo oggettivamente scarsi, credo sia corretto specificare che la stagione è stata negativa soprattutto perché, rispetto allo scorso anno, nulla è andato bene.
De Canio.
Quando è stato presentato sembrava er Mourinho de Matera, ma oggi mi ricorda Baldini.
Baldini esordì nella nostra panchina con un calcione nel posteriore di Di Carlo, un eccesso di grinta, direbbe qualcuno. Ma col passare dei mesi imparammo a vederlo immobile in panchina, con l'espressione del viso che sembrava dire “non c'è nulla da fare”. Ecco, el grinta De Canio mi pare che abbia la medesima espressione. Così non si va da nessuna parte.
Portiere.
Sarò breve: l'errore di Frison è grave, ma l'ho digerito, chiamiamola sfortuna, sfavorevole congiuntura, sfiga, leggerezza, errore inaccettabile... fate voi. Ma non dimentico la mancanza di reattività di Andujar e gli errori (anche altrettanto gravi e plateali) che ha fatto in questi anni. Quindi, passiamoci sopra.
La partita dell'Olimpico.
Lo scorso anno finì 2-2 con un finale scoppiettante. Pareggiarono in pieno recupero, poi, all'ultimo secondo, Castro colpì la traversa.
Quel 2-2 fu costruito con un gol di Marchese, un contropiede magistralmente gestito da Lodi e la finalizzazione impeccabile di Gomez. Quest'anno abbiamo perso 4-0, senza tirare in porta.
Gli avversari
Ho visto anche altre partite del campionato. Fino a poche settimane fa, erano noiosissime. Adesso, ogni squadra sembra avere un proprio gioco, c'è chi fa qualche punto con umiltà, c'è chi ci mette grinta, c'è chi gioca in contropiede e c'è chi se la gioca e basta. Noi, al di là delle assenze, non abbiamo un gioco. Talvolta esce fuori una buona partita (come quella contro il Verona), ma non può bastare. Serve un'identità (che vale come continuità) che attualmente non abbiamo.
5 punti di distanza dalla zona salvezza e 5 squadre che al momento possono e devono giocarsela.
Il Chievo era disastroso, ma cambiando allenatore ha trovato una sua identità; il Bologna sarà pure modesto, ma può confidare su Diamanti, che su palla inattiva è efficace; il Sassuolo se la gioca e ha imparato a difendersi come può; il Livorno non è granché, ma gioca con grinta e cattiveria sportiva.
Fin ora, siamo stati i peggiori e la classifica parla chiaro. Ne siamo consapevoli.
Tuttavia, non può andare sempre male e prima o poi qualcosa volgerà a nostro favore, siamo ancora in gioco e dobbiamo crederci. Spero ci credano anche dirigenza, staff tecnico e giocatori.