Signori, cerchiamo di vedere le cose in modo se possibile obiettivo.
Chiarisco di essere di parte: sono l'orgoglioso figlio di un militante repubblichino che pur trovandosi l'8 settembre al di sotto della Linea alleata, decise di arruolarsi a Salò oltrepassando le linee nemiche. Perché lo fece? Forse perché era giovane e idealista, forse perché detestava salire, come la maggioranza, sul carro dei vincitori, magari solo perchè gli andava di menare le mani.
Credo che la sua scelta fosse comunque rispettabile; in ogni caso metteva una divisa ed era ben distinguibile. Rispetto anche chi ha fatto scelte diverse, come chi ha combattuto per il Re a Montelungo, molto meno chi ha fatto il partigiano confondendosi tra la gente civile (e qui si pone il seme delle rappresaglie, peraltro ricercate da chi voleva la guerra civile ad ogni costo, magari per spianare la strada a chi dopo la guerra voleva fare la rivoluzione).
Questo non mi impedisce di vedere anche i grandi errori del fascismo e di Mussolini. Forse era una scelta obbligata dopo le sanzioni, ma l'alleanza con la Germania, per chi conosce bene i tedeschi, era perdente sin dall'inizio. Un'Europa a guida germanica, con gli altri a fare da valletti o da schiavi, è da sempre il loro obiettivo. Non lo stanno cercando anche con l'Euro e il "sogno" Europeo? Peccato che non riuscendo a farsi sinceri alleati hanno perso due guerre, nonostante una netta superiorità militare, e finiranno per perdere anche l'attuale guerra finanziaria. In ogni caso anche ora ci siamo alleati con loro, e vedete come ci sta andando a finire (non mi dite che non è la stessa Germania: cambiano i governanti ma i tedeschi sono sempre gli stessi; per cambiare il DNA di una nazione occorrono almeno tremila anni).
In ogni caso, nessun dubbio che quello che dice Templare è assolutamente vero: sotto il fascismo c'è stata una modernizzazione dell'Italia a ogni livello e furono create le basi strutturali, civili e morali perché l'Italia tornasse a occupare un posto di primo piano almeno in Europa, e c'era anche riuscita, seppure per poco tempo. Dal punto di vista economico riuscì ad affrontare bene e con soluzioni innovative la crisi degli anni trenta,ecc, ecc. Anche la gente al governo era di primo piano, magari non tutti, ma in ogni caso mediamente niente a che vedere con l'attuale generazione di politici manigoldi e incapaci.
Tutto ciò viene negato solo perché si parte dal presupposto (tutto anglosassone e quindi figlio dei dominatori, finché Cina e lIslam non prenderanno il loro posto) di considerare la democrazia come un punto d'arrivo. Churchill diceva "la democrazia è un pessimo sistema ma non ne esiste uno migliore". Forse per le multinazionali è così, ho molti dubbi che lo sia per gli altri. In ogni caso ho la certezza che non sia fatta per il carattere italiano. Certo non serve a insegnarci le virtù civili, ad esempio, una Costituzione piena di sogni e infarcita della parola "diritti", quando sarebbe stato meglio, conoscendoci, imporre soprattutto la parola "dovere" (verso la Patria, il fisco, la famiglia, la società, il decoro urbano, l'automobilista a fianco e chi più ne ha ne metta).
Dubito, poi, che possiamo considerarci liberi solo perché mettiamo una scheda dentro un'urna (col Porcellum, poi), quando allo stesso tempo siamo inondati di telecamere, intercettati da mane a sera, tracciati con telefonini e balle varie e privati di ogni privacy con Facebook.
Comunque è chiaro che tornare indietro ora non è più concretamente possibile e in questa dittatura delle democrazie se cerchi di ribellarti finisci come Cuba o come la Birmania e vieni automaticamente boicottato dalla comunità internazionale. Bisogna per realpolitik fare buon viso a cattivo gioco, ma guardare con maggiore obiettività al nostro passato e alle nostre tradizioni, senza preconcetti di sorta e rigettando le vulgate di comodo che ci insegnano a scuola (o squola?), ci potrebbe solo fare bene.
Forza Acireale