Casorezzo (MI), 13 Giugno 2013
Caro Dario T.,
sì, quella della violenza rossa che ha determinato la giusta reazione squadrista è la vulgata tradita che ogni regime, anche democratico, rielabora post eventum: sta di fatto che nel '21 Mussolini intendeva portare avanti un patto di conciliazione con i suoi vecchi compagni, ma, data l'opposizione di Grandi (toh, chi si rivede!) e di qualche altro esponente di quell'indirizzo, per non farsi scavalcare, poiché la sua leadership non era ancora indiscussa, decise di non lasciar perdere. Almeno così ho letto nel secondo volume della biografia di De Felice. Ma tu pensi che qualcuno che in quegli anni temeva il pericolo rosso si si affidato ciecamente a un politico che meno di un decennio prima rappresentava l'ala più radicale e intransigente del partito socialista e che nell'11 fece deragliare treni per impedire la partenza dei soldati diretti in Libia? Per il resto non si può barattare qualche buona riforma con la perdita della libertà: tre giorni fa era l'anniversario della più grande sciagura che sia capitata all'Italia unita e tutto è successo perché uno solo ha deciso per tutti. Stammi bene,
Marco Tullio
Uno solo ha deciso per tutti è la vulgata che il regime successivo, quello democratico a parole, ha messo in circolo. L'entrata in guerra, all'inizio, aveva avuto un grande consenso di opinione, poi le cose cambiarono, è chiaro, ma l'italiano medio, purtroppo, è quello fantozziano che prima venera e lecca il sedere al cinefilo Riccardelli e poi lo mette sui ceci in sala mensa...
Il biennio rosso non è esistito, Marco Tullio? I reduci dalla Grande Guerra gettati dai treni in corsa, i capireparto buttati negli altiforni, gli scioperi violenti, tutta propaganda di regime? Che dopo possano essere serviti per pretesto è un conto, ma dire che l'Italia in quei giorni fosse irrequieta e che esistesse uno squadrismo rosso altrettanto violento e virulento non è menzogna. Quanto a Mussolini, a quel punto il suo indirizzo era già radicalmente cambiato, i fasci esistevano e agivano attivamente, con la violenza rispondendo a violenza o meno e con atti demagogici, vedi gli aneddoti degli squadristi che sostituivano gli impiegati in sciopero alle poste o alle ferrovie non interrompendo il servizio.
La storia e tu lo sai benissimo, non è quella visione manichea immortalata da Bertolucci (un altro che con i Fo, gli Eco, le Hack ci sta a pennello) in Novecento, con il cattivissimo Attila che uccide un gatto a testate e le povere vittime della casa del popolo date alle fiamme. La storia è qualcosa di più complesso e serio.