Andiamo per ordine, per quanto possibile con i nervi a fior di pelle.
Dopo Inter e Rubentus, per
par condicio, è toccato giustamente al Milan essere beneficiato del solito errore arbitrale e siccome giochiamo in casa, dove siamo più forti è giusto che all’errorino dell’uomo in giallo, si accoppii anche un fiscalissimo secondo cartellino giallo, sapientemente preparato nel primo tempo. I due gialli a Barientos, tutti e due conquistati a centrocampo, ci sarebbero potuti stare se l’arbitro avesse usato lo stesso metro per tutta la partita, ma per i falli e le simulazioni di stampo rossonero, non è stato così. Solo a tavola apparecchiata l’arbitro si è ricordato che il regolamento non proibisce di utilizzare il cartellino giallo contro le cosiddette grandi e ha pensato bene di affibbiarne uno all’incolpevole El Sharawi, reo di essere atterrato al limite dell’area da uno dei nostri, credo Alvarez. Poi al 44’ e 45” del secondo tempo ha pensato bene di ristabilire la parità numerica, punendo con il rosso un fallo di Boateng, a quel punto l’ho mandato a fare in c u l o e me ne sono andato a portare a spasso il cane.
Veniamo adesso ai nostri, primo tempo poco più decente della partita di Palermo, secondo tempo, a livello dell’incontro con i rosa. Escluso il gol, ottenuto su calcio da fermo, credo che non abbiamo fatto un tiro in porta. Abbiamo pagato non solo l’assenza di Gomez, ma anche quelle, ed è tutto dire, di Izco e Biagianti. L’attacco senza Gomez è inesistente. E’ l’unico che, innestato da Almiron e Lodi, riesce a dare un po’ di vivacità ed imprevedibilità alla nostra azione offensiva. Oggi contro una difesa del Milan, semplicemente ridicola, il trio Castro, Bergessio, Barrientos, non ha saputi crearsi una, dico una, occasione da rete. Amelia è risultato quasi inoperoso e dire che sarebbe bastato solo centrare lo specchio della porta, senza colpire lui, per far gol.
Bergessio almeno ha lottato, ma compito del centravanti è fare gol e per fare gol, quasi obbligatoriamente bisogna tirare cosa che lui dimentica. Castro, perdonatemi il termine è castro confuso, dribla anche sua sorella, ma, prima o poi, con assoluta certezza, la palla la consegna all'avversario. Non è ancora pronto per il calcio italiano. Su Barrientos, se deve continuare a farci giocare in dieci, e stasera non solo metaforicamente, sono d’accordo con lui “
è giunto il tempo di lasciare questa bella città e la sua gente”, per cui, come si dice qui a Correggio,
acqua davanti e ventu d’arreri”. Se invece volesse tornare a giocare a pallone può anche rimanere fino a giugno. Per adesso sarebbe opportuno che Maran gli desse un bel momento di pausa, ben più lungo della giornata di squalifica che lo aspetta, per poi valutare, in base ai suoi comportamenti in allenamento che sorte riservargli.
A prescindere dall’attacco è comunque tutta la squadra che non mi è piaciuta, nel secondo tempo, molle e senza grinta, salverei soltanto Alvarez, Andujar e Lodi, per il resto un bel cinque per tutti.
La classifica continua a non essere preoccupante, il margine dal terz’ultimo posto è destinato a restare ancora alto, ma bisogna cominciare a far punti, a cominciare dalla prossima partita di Siena, dove, se fossi in Maran, rispolvererei Gomez e metterei Ricchiuti, al posto di Barrientos, mentre lascerei a riposo ancora Spolli, perché rifletta ancora sui gol confezionati per il Palermo sabato scorso.
FORZA CATANIA! SEMPRE.
P.S. Piccola annotazione personale, come sarà lungo questo fine settimana ……