"Cosa è successo tra precampionato e campionato, quando la squadra sembrava star prendendo forma? Non credo sia cambiato molto dal ritiro. Da fuori uno può vedere la voglia dei ragazzi che sembrava avessero una fisionomia, però vedevo da dentro che mancavano le certezze. Io però dico che la strada è quella giusta. Il lavoro bisognerebbe vederlo dopo due mesi, io non ho mai perso tanto tempo nel plasmare la squadra, di solito c´era un´idea di squadra. Invece adesso faccio fatica a capire qual è la migliore via per cercare di mettere in campo una squadra che abbia i connotati dell´aggressività. Sotto l´aspetto dello stare insieme siamo migliorati, ma siamo troppo lontani, troppo rinunciatari. Sono dei segnali che ti devono fare riflettere. Il campo è l´unica cosa che possa aiutarci. Tutta la stampa nazionale sa che al di là dei risultati e di ciò che si fa in campo è importante soprattutto cosa dice, cosa pensa il presidente. È un fardello che pesa, poi sono i risultati che decidono tutto".
"Che le poche presenze complessive in Serie A siano un problema lo state dicendo voi, è una constatazione importante, però non deve essere un alibi. Allora non ha senso dire che bisogna fare giocare i giovani. Io penso che siccome i giovani hanno questa possibilità devono essere spavaldi. Credo che ci sia paura, ma anche nel non volere andare. Siamo una squadra che non attacca mai avanti. Non attacca mai sotto l´aspetto dell´aggressività, pensa sempre a rinculare. Non hanno ancora capito come avanzare in 8 insieme. A me servono 6-8 giocatori che attacchino insieme, ma noi facciamo molta fatica".
"Io credo che un giocatore tecnicamente valido può essere valido in qualsiasi modo si giochi, basta che faccia la differenza in quello in cui è bravo. Ilicic, di cui tutti parlavano, in realtà sta facendo quello che gli chiedo. Può soffrire di più Miccoli in questo momento, se siete uomini di calcio sapete che un giocatore come Miccoli bisogna sostenerlo nella metà campo avversaria e in questo momento per colpa nostra che non riusciamo a tenerlo in una zona di campo adatta lui non riesce a essere determinante. È costretto a partire sempre da lontano, il nocciolo è proprio qui. Abbiamo paura.
Questo il pensiero di Sannino sul momento attuale del Palermo. In pratica ha vuotato il sacco ed ha certificato quello che sapevamo e temevamo tuti, ovvero che il Palermo dello scorso anno era scarso mentalmente prima che tecnicamente e, aggiungo io, andava FORMATTATO in sede di costruzione, altro che provare a rivitalizzarlo col Sanninovital!
Mi permetto poi di far notare che quando si attaccava Mangia per il rendimento esterno, che era più o meno simile a quello con cui la squadra si era congedata con Mutti (quasi retrocessa) e con cui ha ripreso adesso con Sannino, si era probabilnmente ingenerosi, perché le tare erano conclamate ed anzi Mangia riusciva a far rendere oltre i propri limiti, caratteriali e tecnici, il gruppo alla Favorita.
Rimane da capire solo quanto questa squadra abbia paura, quanto questi giocatori, i centrocampisti in particolare, non riescano a farla salire per oggettivi limiti di perizia calcistica e quanto ci metta del suo l'allenatore stesso. Io azzardo delle percentuali e dico, nell'ordine, 60/30/10.
In ogni modo, mi sono sembrate le dichiarazioni di chi sa di essere già arrivato al capolinea. E forse, inconsciamente, lo spera pure.