D'accordissimo, naturalmente, anche con un eventuale salary cap, e pazienza se poi le squadre di club (rectius: la squadra) avranno maggiori difficoltà in Champions perché non potranno accaparrarsi i migliori giocatori mercenari raccattati qua e là per il mondo.
Il problema è la nazionale italiana, che è l'emblema della nazione italiana, con buona pace dei "padani", e forse non tutto il male non viene per nuocere. Se fosse entrato il gol fantasma o se nella sua broccaggine l'Italia non avesse fallito il gol all'ultimo secondo avremmo superato il turno e tutto sarebbe rimasto come prima.
Perché il problema è stato esasperato da Lippi, è vero, ma è strutturale. Chi altri avremmo potuto schierare in nazionale? Cassano, certo, poi Balotelli (mah?!), Miccoli, qualche difensore centrale appena più decente, qualche ultratrentenne di classe, ma poi? E' proprio il tessuto calcistico italiano a mancare quasi del tutto. Dopo Buffon non abbiamo nemmeno un portiere decente, e questo non si era mai verificato. Non abbiamo difensori decenti, e pure questo per l'Italia non è normale.
Occorre rifondare tutto intaccando le lobby che si sono imposte e imponendo la supremazia dell'interesse nazionale sugli interessi particolari dei grandi club. Occore favorire in ogni modo (con contributi, con il salary cap, con la scelta dei giocatori delle serie inferiori, con un blocco delle retrocessioni o promozioni mirate per queste squadre, e con qualsiasi altra cosa venga in mente) le squadre che puntano sui giocatori nazionali e sui vivai. Ora vediamo che l'Inter ha sparso il virus, che anche le piccole società trascurano i vivai e vanno a comprare i giocatori in Argentina, in Uruguay o che so io, in Giappone per vivacchiare in serie A. Questo dovrebbe essere impedito, non solo in serie A, ma anche nelle serie inferiori. Ben vengano provvedeimenti radicali, ma dubito che qualcuno avrà mai il coraggio e la forza di farlo.
Forza Acireale