Che dire, è arrivata una sconfitta, utile a rimettere tutti coi piedi per terra, giocatori e tifosi.
Un’altra opportunità sprecata per chiudere i giochi e un ruolino davvero sorprendente, se si pensa che abbiamo lasciato 6 punti al Livorno e 4 al Siena, considerando anche che la terz’ultima, l’Atalanta, non l’abbiamo battuta né in casa né fuori. Sostanzialmente, è stata una stagione che ci ha regalato, fin ora, la soddisfazione di battere Juventus e Lazio fuori casa, Inter, Fiorentina e Palermo in casa. Ergo, buon numero di punti con le squadre migliori e poca roba con le squadre in difficoltà. Va benissimo così.
Di fatto, non abbiamo ancora raggiunto la salvezza e questo ci mette nelle condizioni di giocare con il massimo delle motivazioni la prossima partita, consapevoli della magra figura di oggi, che deve servire da segnale utile per riprendere le ottime prestazioni degli ultimi mesi.
Qualcuno potrebbe contestare le scelte del mister. Ma cosa dire, tutto sommato non c’è stata alcuna scelta discutibile, a parte – forse – la presenza in campo di Del Vecchio. Evitiamo probabili accanimenti, è un giocatore che tornerà utile il prossimo anno, del resto, ha visione di gioco e piedi buoni, forza fisica e abilità come ariete aggiunto su palla inattiva. Ma questa è una stagione “no” e non ci sono altre parole per sviare sulla modesta prestazione di oggi.
La partita: ho avuto la sensazione che ci sia stata mancanza di cattiveria sportiva, insomma, mi è parsa una partita comparabile a quella che segnò l’addio a mister Atzori: Siena-Catania. Ricordate? Primo tempo discreto, anzi buono; secondo tempo inguardabile. Mihajlovic era contrariato e ne aveva ragione.
Nel primo tempo, nonostante la partita fosse in pugno, mi è parso non si volesse infierire su un avversario in difficoltà e in un’atmosfera surreale per lo stadio vuoto. Per poi ritrovarsi a subire una successione di gol e di azioni sprecate nel secondo tempo.
Insomma, è andata così. A fine partita mister Mihajlovic è stato accorto nell’elogiare Lopez per la spettacolarità del gol; ma un buon allenatore è così, non parla dei singoli e se ne parla pensa alla partita successiva. Fece la stessa cosa dopo il gol di Mascara contro l’Inter. Anziché elogiarlo per il cosiddetto “scavino”, ha pensato a come avrebbe reagito se avesse sbagliato, un po’ come quando prese per il colletto Ricchiuti dopo il gol di Martinez a Torino, un’immagine emblema del carattere del mister.
Per buona parte della partita, Lopez è rimasto isolato al centro dell’attacco, scontrandosi con i tre centrali del Livorno, che hanno giocato bene, su tutti il 23enne Bernardini. Inutile dire che non abbiamo attaccato sulle fasce, soluzione scontata a dirsi, proibitiva a farsi, anche perché Izco a destra e Mascara a sinistra, sembrano molto stanchi, complice una stagione di sacrifici là in mezzo al campo e – forse – il primo caldo.
Ultima nota: Capuano. Che dire, l’unico a farsi ammonire (…due volte). Credo sia inutile eccedere in eventuali critiche, la somma delle due ammonizioni mi è parsa eccessiva. E poi, quel siparietto, dove lo stesso arbitro nemmeno ricordava di aver dato due severe ammonizioni allo stesso giocatore. Mi pare sia stato Terlizzi (correggetemi se sbaglio) a rispondere con coerenza al dubbio dell’arbitro, tra le proteste dei giocatori del Livorno, che, giustamente, si chiedevano che ci facesse Capuano ancora in campo. Ad ogni modo, bravo Terlizzi, senza se e senza ma.