Trunz, come mi capita spesso, non sono del tutto d'accordo con te, ma, come capirai fra poco, non conta più di tanto.
Sono d'accordo con te contro lo sciopero del tifo, perché il VERO TIFOSO ha l'obbligo di sostenere sempre la propria squadra, comunque vada. E'un tratto che ci ha sempre differenziato rispetto ad altre tifoserie, solite ad esaltarsi quando vincono e a deprimersi (se non peggio) quando perdono.
Parlare infatti di FEDE GRANATA è infatti più corretto che di semplice tifo granata.
Non sono d'accordo sul resto, specie sul fatto che la storia e la tradizione in campo contano poco. Dovrebbero invece contare, e tanto. Se non succede vuol dire che i giocatori che vestono i nostri colori non hanno capito fino in fondo che vestire il granata è un onore che altrimenti si sarebbero sognati, che si DEVE ONORARE. La sconfitta con il Castiglione o con il Camaro non sono tollerabili perché la maglia acese NON E' UNA MAGLIA COME LE ALTRE, perché l'Acireale calcio non è una semplice squadra di calcio, è una rivolta contro lo spirito del tempo, contro il concetto che pecunia non olet, contro l'arroganza imperante.
Noi abbiamo l'orgoglio di AVERE CACCIATO, contro ogni apparente convenienza, il sig. pulvirenti, che voleva ridurci a squadra satellite del Catania. Lui ce l'ha fatta pagare, ma la tifoseria non ha abbandonato la sua squadra, la SUA FEDE. Questo i giocatori devono averlo stampato in mente a lettere cubitali, e se non va bene, via.
Per tutte queste ragioni ben venga una rivoluzione nella squadra, non importa se ciò rishcia di essere a scapito dei risultati. Se non verranno, pazienza! Manterremo un'aristocratica distanza dalla vittoria e aspetteremo tempi migliori, che verranno, prima o poi. L'importante è mantenere la nostra diversità, ripendere un percorso antiviolenza che avevamo temporaneamente smarrito, tenere ferma la barra della squadra antimafia per antonomasia.
Forza Acireale.