Come ho accennato nel post sulla partita, anche io condivido l'idea del presidente, e non perché sono filo-societario, ci sono delle cose della gestione che non mi piacciono (primo fra tutti il problema comunicazione).
Però mi pare evidente che la curva nord sta facendo mancare il prorio sostegno, e deve assumersi la responsabilità di questa scelta. Secondo me il motivo è che questa società non è propensa a intrattenere rappporti diretti con i tifosi o a scendere a compromessi. Ed è giusto, perché ognuno ha il suo ruolo da rispetatre.
Capisco che ci possano essere motivi di malcontento: i prezzi alti, un attaccante che non è arrivato, una squadra ancora in costruzione (anche per cause contingenti). Però essendo pacifico che questa società non solo non è il male assoluto, ma è pure la migliore che abbiamo mai avuto (c'è sempre tempo per richiamare la famosa cordata capitanata da Attaguile e Proto, se sono ancora a piede libero), sarebbe il caso di non farsi prendere la mano da una contestazione che potrebbe essere devastante e che è segno di immaturità, anche se ognuno può esprimersi come meglio crede.
Però fischiare una squadra che sta dando tutto, nonostante le assenze e gli avversari chiusi e anche organizzati, non è tifare la maglia, ma tutto il contrario. Se poi vogliamo dire che ieri, o con le romane, non si è giocato col cuore, allora vogliamo dire falsità.
Inoltre la favola delle grandi potenzialità della nostra piazza rispetto alle altre come Siena o Bergamo, comincia a rivelarsi per quello che è: una favola, appunto. Perché la nostra città porta allo stadio gli stessi spettatori delle succitate, ma ha il doppio degli abitanti, quindi il potenziale è la metà. La carenza di strutture, cui il Catania, sta cercando di rimediare (scelta lungimirante e quindi disprezzata dai più, coerentemente con l'autolesionismo cronico che ci affligge), rende ancora più difficile il confronto.
Dove sono finiti i 12 mila che a Roma cantavano e incitavano anche sullo 0-7, da fare impallidire i genoani sabato?