Non mi è mai piaciuto, anche quando giocava nell'Atalanta, ma tutto gli avrei augurato, tranne che cadere nella "trappola" degli stupefacenti.
Erano tutte frottole, dunque, quelle che Carrozzieri raccontava per trascinare la squadra, in realtà lui per primo faceva fronte inconsciamente ai sentimenti di inadeguatezza e di ansia circa le proprie capacità di essere all'altezza della situazione ricorrendo allo stupefacente.
Probabilmente, ma erroneamente, ovvio, gli effetti iperstimolanti prodotti dalla cocaina mettevano a tacere l'autosvalutazione di cui egli stesso soffriva.
Sorpreso ed amareggiato, Zamparini, ha rivolto subito il suo pensiero all'aiuto diretto verso il proprio giocatore, puntando il dito - però - sulla grave insicurezza psicologica e caratteriale dello stesso e non escludendo, peraltro, sanzioni nei suoi confronti dato il rilevante danno patrimoniale verso la società.